3 ottobre 2008
Telese, Consorzio Idrotermale: proposte di Aceto
Gianluca Aceto

 

 

 

Al Presidente del Consorzio Idrotermale

Al Vicepresidente del Consorzio idrotermale

E pc. Ai Consiglieri comunali di San Salvatore T. e Telese Terme

 

 

Egregi Presidente e Vicepresidente,

ho letto le richieste presentate dal collega Consigliere Rito Edmondo Maglione lo scorso 12 settembre, che ci consentono di aprire una pubblica riflessione su temi importanti per le nostre comunità. Condividendo il merito delle richieste del dottor Maglione, vorrei sottoporre alla vostra attenzione ulteriori spunti di approfondimento.

Su tutto, mi sia permesso sottolineare il malcontento suscitato dalla scelta di interrompere l’attingimento libero dell’acqua sulfurea nelle ore pomeridiane, così come si era da sempre verificato. È vero che il contratto contingenta tale possibilità, ma è pur vero – come evidenziato da Maglione – che questo procedimento deve comunque garantire 10 bottiglie al mese per ogni cittadino che ne faccia richiesta, al mero prezzo di costo. L’individuazione di tale costo spetterebbe al Consorzio e all’Impresa gerente, ma non sono stati mai adottati atti a tal fine. Così come risultano disattese le previsioni degli articoli 44 (Trasparenza) e 48 (Partecipazione degli utenti) dello statuto, che pure prescrivono la promozione di azioni di pubblicizzazione e di coinvolgimento sulle scelte effettuate da Impresa e Consorzio.

Nel corso degli ultimi Consigli di amministrazione dell’ente consortile era emerso il chiarissimo orientamento ad avviare una seria ricognizione dello stato dei fatti, ivi compresa l’applicazione di vari punti contrattuali rimasti sulla carta:

a) l’apertura delle sede consortile nel parco termale:

b) la verifica dei lavori di miglioramento effettuati dall’Impresa subconcessionaria, in luogo dei quali le restituiremo il 30% del canone annuo per ancora quindici anni (scelta a cui il sottoscritto si è sempre opposto). Tale possibilità di verifica è espressamente prevista dallo statuto del Consorzio e dal contratto di subconcessione (art. 6), ma mai attuata;

c) la verifica delle ulteriori misure previste nel Piano di rilancio e riqualificazione delle Terme di Telese, presentato nel giugno del 2001 dall’Impresa subconcessionaria ed allegato al contratto: si pensi al marketing nazionale ed internazionale, alla prevista captazione delle acque calde e costruzione della piscina Santa Lucia, all’incremento occupazionale di 36 unità lavorative;

d) la verifica dell’attività formativa prevista per i dipendenti, fattore quest’ultimo strategico per ogni ipotesi di rilancio e riqualificazione;

e) l’attuazione dell’articolo 17 del contratto, che prescrive la compilazione di verbali sullo stato di conservazione e manutenzione del complesso idrotermale.

 

Al di là dell’azione di controllo, i Consiglieri di amministrazione – tutti, indistintamente – hanno posto un tema ancora più importante, quello della programmazione: «le scelte e gli obiettivi fissati dal Consorzio, in attuazione degli indirizzi determinati dagli enti aderenti, trovano adeguato sviluppo nel Piano programma, inteso come strumento di programmazione generale, e nel bilancio pluriennale» (art. 27 dello statuto). Le scelte fondamentali sono demandate al Consiglio di amministrazione, che «è anche l’organo di indirizzo dell’attività imprenditoriale e di amministrazione» (art. 8).

Attualmente queste fondamentali funzioni sono semplicemente inesistenti, mancando finanche il piano programma. Si tratta di un deficit molto serio, soprattutto considerando che la programmazione europea 2007-2013 è ormai in pieno avvio, ed alcuni bandi del Piano di sviluppo rurale sono già aperti. In altri termini, esistono notevoli possibilità di accesso a fondi comunitari e a piani straordinari di intervento che necessitano, per essere concretizzati, di una grande capacità organizzativa, istituzione e progettuale.

Allo stato attuale, il Consorzio non ha ragion d’essere, a meno che non lo si voglia ridurre a mero dispensatore di contributi per iniziative varie. Occorre che le Amministrazioni comunali di San Salvatore Telesino e Telese riflettano seriamente sulle proprie responsabilità in merito ad un ente consortile che da anni attende il necessario adeguamento statutario e la ridefinizione di un ruolo autorevole, sia dal punto di vista programmatico-progettuale che da quello di verifica e controllo.

 

A tutto ciò si aggiunga un’altra valutazione, su cui finora non si è neppure aperto il dibattito, vale a dire le implicazioni della legge regionale n. 8/2008, “DISCIPLINA DELLA RICERCA ED UTILIZZAZIONE DELLE ACQUE MINERALI E TERMALI, DELLE RISORSE GEOTERMICHE E DELLE ACQUE DI SORGENTE”. In questa sede si sottolineano tre punti di particolare rilevanza:

1. i contributi, a vantaggio dei Comuni, di cui all’articolo 36 della legge, proporzionali alla quantità di acqua imbottigliata e dimezzabili se la stessa acqua è commercializzata all’estero e/o imbottigliata solo con il vuoto a rendere. Quest’ultima previsione contraddice il Piano di rilancio delle Terme di Telese, che nel 2001 definiva superato il meccanismo del vuoto a rendere;

2. i piani e i programmi di cui all’articolo 38 (Piano regionale di settore), da redigere sulla base delle indicazioni dei Comuni e ricomprendente anche specifici interventi di ricerca, finanziati dalla Giunta regionale mediante appositi bandi;

3. l’incentivazione regionale a vantaggio di quei soggetti che impieghino nel settore termale nuova forza lavoro opportunamente formata (il che rimanda alle valutazioni precedentemente espresse).

 

Per quanto finora esposto, lo scrivente Consigliere di amministrazione del Consorzio idrotermale avanza al Presidente e al Vicepresidente le seguenti richieste-proposte:

1. convocazione di un CDA con all’ordine del giorno: la discussione del Piano programma, anche alla luce della legge regionale n. 8/2008 e della programmazione europea, la verifica dell’attuazione delle previsioni statutarie e contrattuali precedentemente richiamate, la discussione delle modifiche statutarie che si reputano necessarie per restituire al Consorzio la piena autorevolezza ed operatività, l’adozione di un codice etico e ambientale sui rapporti di lavoro e fornitura posti in essere dall’Impresa subconcessionaria;

2. il coinvolgimento delle cittadinanze di Telese e San Salvatore, nei modi e nelle forme più opportune;

3. l’organizzazione di una giornata di approfondimento tecnico, anche in forma pubblica, all’interno della quale mettere a confronto le migliori competenze in campo di termalismo e promozione territoriale. A tal fine, se necessario, potrebbero essere destinate una parte delle risorse solitamente riservate a contributi per manifestazioni di ogni tipo, elargite anche ad iniziative non confacenti alle vocazioni termali a causa del perdurante vuoto regolamentare.

 

Tali azioni, che rappresentano una base di proposta eventualmente migliorabile, dovranno essere realizzate insieme (e non contro) all’Impresa subconcessionaria, che potrebbe giovarsi di un rinnovato ruolo del Consorzio e contribuire a rendere il complesso idrotermale un effettivo punto di riferimento per l’economia dell’intero comprensorio.

Certo della vostra sollecita attenzione, porgo

Distinti saluti.

 

Telese Terme, 30 settembre 2008

Il Consigliere di Amministrazione

Gianluca Aceto

 

 

     

 Valle Telesina


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