Fulvio Del Deo |
Michele Clarizia |
Brutti scostumati,… |
Non sono d’accordo. |
Ah, non ha mai svolto attività politica... perciò adesso s'è candidato al Collegio 23. Sarà anche questo per una questione di numeri? |
Il riferimento è al passato e va così inteso: non ho mai tentato di accedere all’attività di governo in una pubblica amministrazione. In senso lato
posso convenire con lei, infatti in famiglia ho svolto e svolgo attività politica, anche giornaliera, per incidere nelle scelte di governo della casa. Le confesso che
spesso mi ritrovo all’opposizione, o in minoranza. |
Il bagno di millefoglie, magari unito a melissa e tiglio, lenisce gli arrossamenti della pelle e le irritazioni.
L'olio di millefoglie invece è ottimo da spalmare sulle pelli con couperose. Contro le mestruazioni irregolari, le perdite bianche dell'età dello sviluppo, e soprattutto
i disturbi della menopausa come nervosismo e
malumore, è utilissimo bere la tisana di millefoglio (achillea), fatta con i fiori secchi o freschi, raccolti in pieno sole (aumenta la quantità di olio essenziale).
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L’irritazione non va intesa come patologia cutanea o ginecologica – tra l’altro sono di sesso maschile -; in ogni caso, ho fiducia nella medicina
ufficiale; in linea di principio non credo nelle medicine alternative. Mi ha semplicemente infastidito l’accostamento.
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Proprio di questo avevamo bisogno noi tutti: di belle risposte, fatte di belle parole. Altre belle, bellissime parole: parole
parole parole! Parole soltanto parole; parole fra noi...
Meraviglioso! Vediamo i risultati (ohps, i risultati di sempre!?)...
così alla fine scriviamo un solenne C.V.D. Come Volevasi Dimostrare. E il teorema è completo.
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Lei ha in mente alternative alle parole, in questa fase? Chi si candida parla, che altro può fare? Lo sciopero della fame? Le parole sottendono
impegno, sono attribuibili a persone che hanno già governato ed a persone che non hanno mai governato; lei accomuna tutti, me ne dispiaccio. |
Va be', però se è una bella giornata di sole si può anche uscire a fare due passi, no? A meno che non si finisca agli arresti
domiciliari... in quel caso, devo darLe ragione: si torna a casa per starsene a casa e basta.
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Sono un medico che lavora nel pubblico, se dovessi sbagliare una diagnosi con pregiudizio della salute del paziente, sono soggetto al risarcimento del
danno. Nel 1987 l’82% degli italiani approvò il referendum sulla responsabilità civile del giudice. L’anno dopo il Ministro Vassalli emanò la legge che recepiva tale
referendum: in tale legge si stabiliva che, in caso di errore (volontario o involontario) da parte del giudice lo Stato Italiano dovesse provvedere al risarcimento del
danno. Il cittadino, dunque, risarcisce il cittadino oggetto di errore. Un altro referendum tradito. Penso che la privazione della libertà personale abbia la stessa
importanza della privazione della salute. |
E c'era bisogno di tutti 'sti paraustielli per dire che è meglio fidarsi del "buon vecchio UDEUR" dal quale sbocciano fiori nuovi come Lei?
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Non conosco il termine, suppongo sia di origine dialettale. Se riguarda un apprezzamento nei miei confronti, la ringrazio; se, al contrario, ha un
significato opposto, allora le rispondo: “Paraustiello a lei!”. |
Replica di Fulvio Del Deo
Gentile signor Clarizia.
Trovo che fare il medico sia una cosa bellissima, e chi svolge una professione così impegnativa farebbe bene a non farsi distrarre da altri impegni.
Anche uno dei miei medici curanti
voleva darsi alla politica, ma io gli dissi in tutta sincerità che non l'avrei votato, perché lo preferivo impegnato con i suoi pazienti piuttosto che in faccende per le quali sono adatte persone di tutt'altro genere.
Dice di non capire la parola "paraustiello":
ciò non depone a favore del "politico Clarizia",
in quanto il politico deve sapere comprendere la voce della gente. Il suo manifesto elettorale dice "fra la gente per la gente", ma se poi la gente non la capisce, il suo impegno non serve a niente!
Forse Le sarebbe bastato inserire la
parola "paraustiello" in www.google.it per trovarne il significato. Ma Lei non l'ha fatto.
Si vede che non è portato per la politica.
Paraustiello, credo derivi dallo Spagnolo "para ustedes" = "per voi", "per lor signori". O forse si tratta di "parar ustedes", nel senso di "preparare lor signori",
prepararli al succo poco piacevole di ciò che si sta per dire. (Laddove "ustedes" è il plurale di "usted",
l'equivalente della nostra forma di rispetto "Lei")
E' un termine napoletano che significa "lungo giro di parole preparato apposta per lor signori". Per maggiore completezza, riporto dal buon vecchio vocabolario di Antonio
Salzano: Paraustiello s. m. «ragionamento causidico e un po' ipocrita; discorso pretestuoso»
Cordiali saluti
Fulvio Del Deo |