Statuto, ancora un ostacolo di Creta
S.
Salvatore T. - Consorzio idrotermale: sì del
Consiglio al regolamento, ma non è quello
concordato con Telese
Cresce il potere di interdizione del Comune
minoritario. Il sindaco minimizza: «La sostanza
non muta»
di
Antonio Vecchiarelli
C'è accordo sullo statuto del consorzio
idrotermale tra i Comuni di Telese e San
Salvatore. Anzi no.
La
discussione che si apre all'indomani del
consiglio comunale di San Salvatore Telesino -
quello dell'altro ieri che all'unanimità ha
approvato la bozza del nuovo regolamento,
risente della variabile "titubanza" del Comune
sansalvatorese mostrata nella fase di
definizione e di approvazione del nuovo statuto.
L'intesa sul regolamento, secondo alcune fonti,
era stata raggiunta, ma al momento del passaggio
in Consiglio si è arrivata ad una aggiunta che -
quantomeno - ha dimostrato che l'accordo era
solo velato... non sostanziale. L'articolo 10
del regolamento, secondo il disegno approvato in
via informale tra i due enti, recitava:
"L'assemblea si riunisce almeno due volte l'anno
in seduta ordinaria e in seduta straordinaria
nei casi in cui vengono ritenuti validi ed
opportuni i motivi di convocazione. Può essere
convocata da almeno 5 consiglieri per l'esame e
la discussione di argomenti di competenza e con
valida motivazione.
Per l'insediamento, l'Assemblea è validamente
costituita quando siano presenti la metà più dei
uno consiglieri (n.9). Le deliberazioni
dell'Assembla sono assunte a maggioranza di voti
dei presenti, ad eccezione delle deliberazioni
relative alla nomina del Consiglio di
Amministrazione ed all'approvazione del bilancio
preventivo e consuntivo per le quali si richiede
il voto favorevole di almeno 9 consiglieri..."
L'articolo 10 dello statuto approvato dal
Consiglio ha recepito all'unanimità la proposta
della maggioranza per cui è stato allungato con
la dicitura: "...di cui almeno un rappresentante
del comune minoritario". Il commento di Giuseppe
Creta, sindaco di San Salvatore Telesino.
"Si tratta di una uniformità a quanto già
introdotto per il Consiglio d'Amministrazione e
che va ad incidere in particolari decisioni
dell'ente come la votazione del bilancio di
previsione e del consuntivo. Si tratta di un
rafforzativo - ha aggiunto il primo cittadino -
che riflette la pari dignità tra i due partner
del consorzio. La variazione introdotta non
cambia la sostanza delle cose". Alla domanda se
crede che il Comune di Telese Terme possa
produrre opposizione, Creta ha risposto: "E la
farà..." come a dire: dalla visibilità agognata,
non si prescinde.
In
effetti non si tratta di una modifica di poco
conto. La norma introdotta assegna al Comune
minoritario una capacità di interdizione non
suffragata dalle quote di partecipazione al
consorzio: 71% a Telese Terme, 29% a San
Salvatore Telesino. Basti pensare che nel
momento in cui un bilancio non viene approvato
un bilancio, decade il CdA con conseguenze
immaginabili per l'esistenza stessa del
consorzio.
Perchè questo inaspettato cambio di obiettivi da
parte della maggioranza Creta? Perchè il Comune
di San Salvatore tergiversa ancora su una
materia per la quale si è prodotto già uno
statuto nel 2001, poi nel 2004, quest'ultimo
approvato dal CdA del consorzio - presente la
rappresentanza di San Salvatore, poi impantanato
come il precedente dal Comune minoritario? E
infine: Telese Terme ratificherà lo statuto in
Consiglio? Noi crediamo di no. Se non altro
perchè nella maggioranza Capasso c'è
l'autorevole presenza dell'ex sindaco D'Occhio
che ha già sopportato, sulla questione statuto,
la volubilità dell'amministrazione
sansalvatorese nel 2001 e 2004. Difficilmente
sarà disposto a ripetersi.
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