Ieri sera verso le undici e mezza ero nel letto e avevo appena spento la luce, quando sento un singhiozzare sommesso provenire dalla cucina. Com'è possibile?, mi chiedo, non c'è nessuno in casa! Subito accendo la luce, mi alzo e vado a controllare.

In cucina effettivamente non c'è nessuno, e il pianto è scomparso. Così resto immobile, in attesa. Mi siedo, quando all'improvviso dalla mezza bottiglia di acqua sulfurea che è rimasta a tavola salta su il tappo producendo il suono di un singhiozzo umano... Poi un pianto a dirotto. 

Rimango impietrito. Mi sento le orecchie che tirano all'indietro e la pelle d'oca.

«Chi è?», chiedo tremante.

«E chi dovrebbe essere? sono io...», risponde la bottiglia.

«Ma "io", chi?», insisto.

«Songh'io, Telesiglia l'acqua sulfurea in bottiglia!», fa con voce spezzata... e giù di nuovo pianti e singhiozzi, fra bollicine e lacrime frizzanti.

«E perché piangi, bell'e papà?»

«Eh... oggi ho sentito uno che diceva che anche nel quartiere Scafa è arrivato l'odore di zolfo!» e ancora a piangere «Buuuh!»

«Embè e perché te la pigli tanto? Invece di essere contenta che ti stai espandendo...»

«E sì, perché io ci sono andata là a controllare, ma quello non era zolfo, era puzza di merda... hai capito come sono caduta in basso! Un tempo ero trattata come una regina... qua veniva un sacco di gente a bermi... era un viavai di persone altolocate. Ero considerata una sciccheria... Oggi 'e me nun se ne 'mporta cchiù nisciuno e ovunque dettano legge i banditi e i delinquenti! Eh, se mi vedesse la buonanima...»

«Ma che dici, Telesiglia!? Non vedi che Telese cresce, si sviluppa... Fra poco sarà più grande e famosa di Fiuggi...»

«Fiuggi Fiuggi... non parlarmi di quella insipida!»

«Ah certo, tu sei molto più bella, non hai certo da temere la concorrenza di una scialba cura per i calcoli... Quando faccio il bagno ai Goccioloni, quando esco dall'acqua non vedo l'ora di berti... Tu sei la mia passione, vorrei averti nei pori, nello stomaco... nell'anima!»

«Eh, meno male che c'è ancora qualcuno come te...»

«E dài, su con la vita: non vedi che città fantastica sta diventando Telese, grazie alla genialità dei nostri bravi amministratori... E poi non dimenticare la Festa di Mastella che ti ha resa famosa nel mondo! Ovunque vai oggi se dici "Telese" ti chiedono "il paese di Mastella?"»

«E infatti: che figura 'e mmerda!»

«Ma che dici, Telesiglia!! Mastella è il benefattore del Sannio, il nostro santo in paradiso...»

«Seh seh... ma si' scemo? Io a chillo nun 'o pozzo avvede' proprio... E poi, quelle poche volte che mi beve, che vomito!! mi lascia quella puzza di dopobarba schifoso che s'azzecca 'ncuollo e me 'nzeva 'o zolfo con le sue molecole polimeriche ca -quasi quasi- so' peggio 'e isso!»

«Uhm, effettivamente... finora non avevo mai inquadrato la questione da questo punto di vista. Be', allora consolati pensando che fra poco ci saranno le elezioni. Io non ne capisco troppo di politica: tu che cosa dici, continuare su questa strada non va proprio più bene?»

«Mai percorrere le strade che portano lontano dalla retta via, -diceva mio padre- anche quando sembrano piene di bei colori e luccichii... E questa strada, a parte che fa schifo e puzza di merda (altro che luccichii!), porta dritto dritto all'inferno, che a me -t'aggia dicere 'a verità- non piace nemmeno un po', perché là all'inferno l'acqua evapora subito subito, con tutte quelle fiamme!!!»

continua...

Fulvio Del Deo