E’ innegabile che
le scorse elezioni amministrative furono
attraversate da un sentimento di partecipazione
che vide soprattutto in “ViviTelese” il centro
di un dibattito politico, sociale e culturale
che pervase la comunità telesina, ne fu così
chiaro il segno che qualcuno arrivò a dire “non
aprite quel sito”.
Io, Sandro Falconieri, Giuseppe Grimaldi, Ezio
Esposito, Riccardo Affinito e molti altri, demmo
vita ad uno scambio di scritti che rimbalzarono
nella comunità creando un movimento d’opinione
che più di tanti, vere o finte associazioni e
movimenti culturali, ebbe un vero è sentito
momento di interesse intorno a temi di e per la
comunità.
Una sorta di “Rinascimento telesino” di cui
alcuni attori si sono persi negli anni, ma
sicuramente resta, credo come uno dei momenti
più alti nella storia di “ViviTelese”.
Le ultime elezioni, quelle prossime, sembrano al
contrario pervase da una brutta aria, se
dovessimo trovare una parola che interpreti i
sentimenti di chi le sta animando certamente
questa potrebbe essere: Tradimento.
Polibio, sosteneva, che non è traditore chi
decida "liberamente di accordarsi con i re e di
cooperare con loro". È invece traditore chi al
nemico consegni la città "per garantire la
propria sicurezza e per procurarsi vantaggi
personali".
Il tradimento non è dunque il passaggio al
nemico, all'altro. Quel nemico non c'è. Il
nemico cui si cede è interno è la paura.
La paura potrebbe essere un’altra “parola
chiave” per interpretare queste prossime
elezioni: la paura di perdere o di non vincere (
su tre liste, come sembra essere l’orientamento
elettorale, è più forte la paura di perdere
arrivando addirittura terzi che quella di non
vincere salvando almeno" l’onore").
In fondo cosa nasconde la propensione alla
esasperata affermazione che le liste sono
civiche e non politiche se non la paura, anche
e soprattutto, come tradimento, ideologico e
sociale.
Sicuramente con queste pregiudiziali pesanti, il
rischio è quello che nessuno pensi seriamente ad
affrontare e risolvere nessuna delle questioni
che si sono poste nella vita della nostra
cittadina ma che la prevalenza della paura
vanifichi l’ occasione per avviare un processo
di modernizzazione e di trasformazione della
stessa lasciando il mondo condiviso
dell'inganno, del tradimento e della generale
corruzione trasversale a ogni schieramento per
il quale alla fine chi andrà a votare, se andrà
a votare, si troverà come sempre a dover
scegliere non il migliore ma il meno peggio.
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