19 novembre 2007
Telese, l'infinita storia del mulino...nero
Ezio Esposito

 

 

Ahi serva Italia di dolore ostello,

Nave senza nocchiere in gran tempesta,

Non donna di provincia ma bordello…

Dante Alighieri – Purgatorio, VI

 

Così Padre Dante nel 1315 quando completò  la Divina Commedia. Immaginiamo per un attimo che Dante risorga e osservi  questa Italia moderna, e queste Regioni/statarelli e queste province e questi comuni  e il tutto così come sgovernato dai tanti grandi, medi  e  micro bramini intoccabili, dediti  soprattutto a ciucciare piccioli dalle tasche degli amministrati, perennemente a caccia di finanziamenti  per farne un po’ di letame per i loro orticelli, famiglia, compari e comparielli compresi: potrebbe Dante non riconfermare quei tragici tre endecasillabi?

Al mio unico lettore (so chi è e lo saluto) l’ardua sentenza.

Se questo è lo stato delle cose a livello nazionale è ovvio che il percolato  arrivi fino ai più piccoli comuni.  Per non fare nomi: se il  presidente del consiglio (Prodi) e un suo ministro (Mastella) e per altra questione un altro ministro (D'Alema) e un segretario di partito (Fassino) Indagati per vari reati fanno il diavolo a quattro per NON FARSI PROCESSARE, E PROVARE COSI’ LA LORO EVENTUALE  INNOCENZA, ma addirittura sono essi stessi  che processano i giudici inquirenti: la platea popolare che assiste ai contorcimenti deduce inevitabilmente che il PESCE  PUZZA DALLA TESTA. E come sottacere di Bassolino, indagato ma mai dimissionario, che , anzi continua nella sua demolizione della nostra Regione, dove la puzza è diventata nauseabonda?

Questa premessa soltanto per tornare a bomba: già lessi il grido d’allarme del buon Gianluca Aceto sul ritorno al problema miserevole dell’ ex mulino Capasso. Poi ho seguito la faccenda attraverso il deciso “NO” della Preside (ah, queste donne con le palle, Dio le benedica!) e ancora l’intervento di Giovanni, il grande capo di ViviTelese. Domanda: se Prodi viene chiamato in causa per la supposta manipolazione dei capitali europei  concessi  alla Calabria  facendo da spalla a Mastella; e se il tribunale dei ministri si è dichiarato incompetente a decidere, (in quanto il supposto abuso di poter, e non solo, sarebbe stato perpetrato da Mastella prima che diventasse Ministro:  il che non accusa e non assolve); se, come documentato dal settimanale l’Espresso nella campagna “Casa nostra”, dove  Mastella , Marini, Di Pietro e parte della gerontocrazia al potere avevano acquisito a prezzi stracciatiati, per sé “e i propri cari”, appartamenti  in posizione centrale a Roma come a Milano;  se sono certe, come lo sono, le cose dette PERCHE’ A TELESE TERME, SALOTTO (SIC!) DELLA VALLE TELESINA, IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BENEVENTO NON DOVREBBE SPENDERE “SOLO” 8 MILIONI (che ce ne fotte a nui, so’ dda Provincia!)  DI EURO PER ADEGUARE UNO STRAMALEDETTO MULINO  FATISCENTE , PROPRIETA’  DEL SUO AMICO G. D’OCCHIO, PER FARNE UN CAMPUS SCOLASTICO D’ECCELLENZA?

Ecco, Giovà, in questo nostro Paese dove il “futti futti, che poi semo perdonati tutti” poche sacche sono rimaste capaci ancora di provare vergogna, fede, carità, equilibrio, giustizia. Se non interviene un radicale cambiamento culturale, prima che si precipiti in pieno paganesimo, soprattutto in quelle categorie che si dimostrano assenti: la così detta società civile,la media e grande borghesia, che fanno finta di non sapere che in una democrazia morente, come quella italiana, è diserzione continuare a non vedere, a lasser  faire e a dire “Eh, ma è stato sempe accussì… la corruzione viene da lontano, dagli antichi romani,eh…” . (continua)

 Ezio, il menestrello

 

 

 

     

 Valle Telesina


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