Tempo fa avevo chiesto chiarezza, e invece non
solo non c’è stata risposta, ma sembra che sia
stata consumata l’ennesima farsa.
Il Consiglio Comunale di Telese ha approvato il
bilancio con 10 voti favorevoli, 5 contrari e 1
astenuto, e la cosa più interessante è sapere
chi si è astenuto: nientemeno che il Presidente
del Consiglio Comunale, il quale peraltro ha
rimesso il mandato nelle mani del consiglio
stesso (non ho capito se sono dimissioni vere e
proprie, ma sembra di no).
Sarebbe utile capire cosa intendesse dimostrare
Michele Martucci astenendosi dal voto, perché a
quanto mi risulta fa ancora parte della
maggioranza, e quindi astenersi significa non
concordare con l’operato della giunta, e in
altre parole lo si può leggere come voto
contrario.
Allora Martucci è uscito dall’attuale
maggioranza per passare all’opposizione?
Sembrerebbe di no, e allora cosa è successo? Ah,
saperlo!
Forse l’assunzione di una posizione più chiara e
netta (e non solo da parte di Martucci) avrebbe
potuto comportare effetti più drastici,
sull’esempio di quanto è successo a San
Salvatore, e questo avrebbe richiesto certamente
una buona dose di coraggio ma, come diceva Don
Abbondio: “il coraggio, se uno non ce l’ha, non
se lo può mica dare”.
Onestamente non posso valutare, sulla base delle
mie conoscenze, quanto sarebbe stata opportuna
una soluzione più drastica, e quindi potrei
anche accettare situazioni di compromesso purché
dichiarate e motivate chiaramente, e invece si
continua con la politica del cerchiobottismo.
L’aspetto più importante, però, dal mio punto di
vista è un altro e riguarda quanto affermato
subito dopo le elezioni da alcuni dirigenti (?)
del Partito Democratico, e cioè che la seduta
per l’approvazione del bilancio sarebbe stato il
momento topico della politica telesina, e invece
non solo resta tutto come prima o quasi, ma
prosegue la latitanza del PD a livello locale,
se si esclude qualche riunione di tipo carbonaro
che si è tenuta nel frattempo.
E allora vorrei ricordare che il tempo è quasi
scaduto, e chi pensa che le scelte da fare siano
un fatto privato è padronissimo di farlo, ma
consideri anche che c’è ancora (per fortuna) chi
vota valutando l’affidabilità politica del
candidato e non il mero interesse personale, e
questo concetto fa parte, credo, del progetto
politico del Partito Democratico.
Altrimenti si sta facendo qualcos’altro, e
allora va bene così, perché in tal caso non mi
interessa più.
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