13 febbraio 2008
Telese: Oltreferrovia, battaglie vinte e da combattere
Gennaro Sebastianelli

 

 

Telese: Oltreferrovia, le battaglie vinte e quelle da combattere

 

Una piccolissima vittoria conseguita negli ultimi mesi, da parte dei cittadini di Telese Terme residenti nel cosiddetto quartiere “oltreferrovia”, è stata quella di ottenere più attenzione dall’Amministrazione Comunale per ciò che attiene lo stato dei servizi, la viabilità e le condizioni di vita in genere del circondario. Da quando molti cittadini hanno deciso che pagare passivamente le tasse senza ottenere in cambio almeno strade e servizi essenziali non si addice allo stato di “Homo Erectus” qualcosa è cambiato. Attraverso ViviTelese, attraverso l’impegno dell’opposizione (su tutti l’amico Gianluca Aceto) oppure affrontando direttamente a muso duro chi ci “amministra…”, si è riusciti a far cambiare quell’atteggiamento di sfacciata e arrogante noncuranza verso i nostri diritti. Non si è più potuto fare a meno di dotare tutta la zona almeno di rete fognaria e gas metano.

 

Per dovere di cronaca, bisogna precisare che per il momento è possibile allacciarsi solo alla rete del metano perché per quanto riguarda le fogne c’è ancora da completare il famigerato depuratore. Il Sindaco Capasso, nell’intervento pronunciato in occasione dell’inaugurazione del sottopasso tra Via Enzo Ferrari e Via Giovanni XXIII, ha spacciato per conclusi tali lavori ma in realtà il depuratore è ancora in via di completamento. Poco male, ne abbiamo avute di peggio, l’esperienza recente ci ha insegnato che lottando si riesce persino… ad ottenere il rispetto dei propri diritti…

 

Un’altra piccola battaglia vinta è quella relativa alla viabilità, anche se col passare del tempo si sta rivelando una vittoria di Pirro; infatti, dopo diversi mesi passati nel dubbio che di notte ci fosse un bombardamento continuo e silenzioso, viste le nuove voragini che ogni mattina scoprivamo uscendo di casa, abbiamo assistito felici al rifacimento delle strade del quartiere. Purtroppo però l’asfalto usato è molto scadente (è noto che a Telese nelle gare di appalto la qualità dei materiali e la corretta esecuzione dei lavori non costituisce punteggio ai fini dell’aggiudicazione) e dopo qualche settimana si sta sbriciolando; in più assistiamo ancora a continui lavori sulla sede stradale che, chissà per quali motivi, non sono stati ultimati prima di asfaltare. Aggiungiamo il passaggio di mezzi pesanti che sfrecciano quotidianamente in barba al divieto di transito presente da sempre su alcune di queste strade. Su tutto questo non abbasseremo la guardia e continueremo a farci sentire.

 

Gli scenari nuovi che invece si stanno aprendo riguardano il modo in cui si sviluppa il quartiere e la fisionomia che sta assumendo. L’apertura del sottopasso, ci ha definitivamente unito al centro di Telese consentendo di impiegare poco più di cinque minuti a piedi per raggiungere Viale Minieri (per tale conquista ringraziamo soprattutto la politica di rimozione dei passaggi a livello di Rete Ferroviaria Italiana che ha realizzato e finanziato quasi interamente l’opera. Ricordiamo che il Comune di Telese ha partecipato finanziariamente in maniera marginale e politicamente facendo quello che è il dovere di qualsiasi  amministratore ‘normale’ che cerca di far crescere la comunità). A questo punto la sensazione che si avverte è quella che si stia per realizzare una sorta di “Conquista del West”. La nuova frontiera aperta dal sottopasso sta spingendo i ‘costruttori–conquistatori’ casertani e napoletani a premere sull’acceleratore della cosiddetta “Caivanizzazione” innalzando sempre più in alto i pilastri dei loro mostri di cemento.

 

Una situazione preoccupante che sta compromettendo l’aspetto peculiare del quartiere. Chi diversi anni fa ha deciso di affrontare mille difficoltà in termini economici e logistici pur di vivere in uno spazio più “verde”, ora si vede circondare giorno dopo giorno di grigio cemento. Adesso che la battaglia sui servizi è quasi vinta l’Amministrazione ci scaglia addosso la ‘furia costruttiva’ dei nuovi Barbari in SUV che con l’appoggio e la complicità dei nostri amministratori fanno affari distruggendo il nostro paesaggio, colonizzandoci e portando una ventata - o meglio una bufera - di hinterland nei nostri territori. Gira voce che anche sul terreno posseduto dal sindaco Capasso oltreferrovia, ci si appresti a costruire. Potrebbe essere un’ottima occasione per dare il buon esempio edificando palazzi circondati da vere zone di rispetto, spazi verdi e quant’altro attiene ad un’urbanizzazione che non segue pedissequamente il modello hinterland. Sono molto curioso…non vedo l’ora che iniziano i lavori…!

 

Lo stesso allarme sta suonando anche per altre zone di Telese come quella del nuovo campo sportivo e tutta la zona denominata “Piana di Telese” che presto sarà ribattezzata “Piana di Secondigliano”.

 

Perché un’amministrazione decide di compromettere in tal modo un territorio? Forse pensano che costruire immensi dormitori costituisca sviluppo per la comunità? A chi gioverà l’aumento incontrollato della popolazione di Telese Terme? Sicuramente la cittadina diventerà meno vivibile visto che le strade principali sono più o meno le stesse da circa 30 anni e le auto invece aumentano a dismisura. Chi saranno i nuovi cittadini di Telese Terme che andranno ad occupare tutti questi palazzi? Ci saranno sicuramente molte persone perbene come tutte quelle che hanno già arricchito la nostra comunità fuggendo dalla conurbazione napoletana-casertana in cerca di maggiore vivibilità. Ma nel momento in cui Telese offrirà le stesse condizioni di vita dell’hinterland, allora non saranno sicuramente ammodo le persone che arriveranno. Gli episodi di cronaca nera sempre più frequenti, riportati anche dalla stampa locale sono un chiaro avvertimento della deriva delinquenziale in atto e del diffondersi di un’illegalità ‘strutturale’.

 

Quale è lo scopo di questa politica? Arricchirsi il più possibile e poi scappare col malloppo lasciando Telese al suo destino?

 

Perché Gennaro Capasso (Sindaco di Telese) accetta ed appoggia tutto questo? Perché colui che da giovane era noto per la sua lealtà e per i suoi sani principi non cerca di invertire la rotta e si fa risucchiare dalla bramosia del suo predecessore? Perché non drizza la schiena invece di barcamenarsi nelle interviste scambiando gli “eventi delittuosi” con gli incidenti stradali? (vedi minuto 5.04 dell’intervista rilasciata ad Elle TV il 2 luglio 2007 – da non credere...!!).

 

Perché Giovanni Caporaso (Vicesindaco di Telese) appartenente a questa comunità da più generazioni, accetta la colonizzazione in atto e compromette l’ambiente in cui vivranno i suoi figli negandogli la possibilità che ha avuto lui di crescere con persone ‘sane’? Si sente a posto con la coscienza pensando che probabilmente le nuove generazioni telesine si confronteranno con le nuove generazioni di Scampia? Pare, infatti, che l’Amministrazione abbia accettato di accogliere circa 200 famiglie ‘a rischio’ del terribile quartiere di Napoli. Forse è così che s’intendono riempire tutti i palazzi che si stanno costruendo? Spero che qualcuno voglia smentire quest’ultima voce che gira sempre più insistentemente in paese.

 

Perché il consigliere Vincenzo Foschini, da alcuni anni coordinatore dell’ufficio che deve predisporre il Piano Urbanistico Comunale (Puc), non si adopera per portare a termine il suo compito dotando il Comune di uno strumento di pianificazione che possa disciplinare in maniera adeguata le trasformazioni del territorio rendendole compatibili e sostenibili? Foschini è stato sempre uno degli amministratori più attenti alle critiche pervenutegli dai cittadini attraverso questo sito, ha accettato lealmente il confronto motivando le sue scelte persino quando ha mutato la sua collocazione politica uscendo dalle fila di Alleanza Nazionale per aderire all’UDEUR di Mastella. In un’intervista pubblicata su “Il Sannio quotidiano” del 24 settembre 2006 Foschini diceva testualmente:

 

« (…) Il nuovo Piano Urbanistico Comunale dovrà assolutamente disegnare l’idea forza della nuova cittadina soprattutto in considerazione di quanto già edificato. Bisogna per prima capire allo stato quali sono le potenzialità di Telese ovvero quale ruolo dovrà avere in ambito regionale e poi scegliere le soluzioni può consone per qualificare quanto già esiste. Non c’è necessità di nuovo edificato ma di strutture che diano il giusto valore a quanto già costruito».

 

Dove sono finite queste buone intenzioni? Perché il P.U.C. non è stato ancora redatto? Forse la risposta è nelle prime righe di quell’intervista…:

 

«Ringrazio il capogruppo D’Occhio ed il sindaco che hanno voluto affidarmi un ruolo strategico e così importante per il futuro di Telese».

 

La frase «Ringrazio il capogruppo D’Occhio…» è troppo vincolante…?

 

Cosa dobbiamo sperare per il futuro di Telese?

 

Che i nostri amministratori rinsaviscano cacciando i costruttori-conquistatori e mettendo davanti al proprio interesse quello della comunità? Oppure è troppo tardi per tirarsi indietro? Dal Primo Cittadino all’ultimo funzionario del Comune c’è la possibilità che la catena si spezzi oppure le maglie sono tenute assieme da anelli troppo forti…? Non voglio augurarmi che sia il  ‘canto delle sirene’ (ovviamente Ulisse qui non c’entra) a spazzare via tutto ma forse è l’ultima speranza per vedere finalmente crescere non più palazzi, ma poli di eccellenza e servizi in grado di creare occupazione e sviluppo, spazi verdi e luoghi di incontro dove non ci si senta come Indiani in riserva.

 

Gennaro Sebastianelli 

 

 

     

 Valle Telesina


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