VIVERE LA CITTADINANZA: UNA RIFLESSIONE SUL
NOSTRO RUOLO:
E’ l’ora di una nuova politica di
solidarietà sociale che non sia
assistenzialismo
…
Si faccia della solidarietà il principio
guida della politica economica…
È arrivato il momento di riconciliare le
ragioni della persona con quelle della
comunità, la politica con il bene comune,
l’economia con l’etica, il capitale con il
lavoro.
Giovanni PAOLO II (30 Marzo 1995)
Una riflessione e una discussione serve in
questo frenetico e vertiginoso tran –tran
che ogni cinque anni ci viene sottoposto
dalla politica che occupa prepotentemente la
vita quotidiana. Molti anzi quasi tutti
improvvisamente, si ergono a paladini con la
possibilità di disporre delle risorse
individuali e comunitarie. Poi però spesso
dimenticano di una fraternità e di un bene
comune fatto quotidianamente, non
sporadicamente di rapporto tra fede e vita
civile e sociale. Di cosa parliamo? Di
testimoni. Si, Testimoniare la speranza
cristiana nell’ambito della cittadinanza
significa coniugare il senso cristiano
evangelico all’interno della società civile,
collaborando all’edificazione di una
convivenza più giusta e più degna. Ciò esige
di assumere responsabilità che troppo a
lungo, nella formazione cristiana delle
coscienze, sono state lasciate alla
periferia della comunità
cristiana,soprattutto dai politici
praticanti.
Essi sono fedeli laici e cittadini dello
Stato e delle comunità, chiamati a
partecipare in prima persona alla vita
pubblica con coerenza, abnegazione,al
servizio del bene comune e testimoni della
legalità, della fratellanza, della gratuità
e del senso civico e morale. Certo dobbiamo
constatare: che le nostre comunità proprio
oggi esprimono a fatica uomini e donne di
speranza. C’è tendenza a defilarsi per
timore del confronto, del contrasto, del
pagare di persona la fedeltà al Vangelo. C’è
bisogno di una forte focalizzazione della
dimensione della “Speranza”, come
testimonianza di Cristo Risorto che dà luce
in un mondo pieno di incertezze. Ai giovani
sani, di umili principi, di idee nuove e
innovatrici, di coerenza sicura non
vacillante o obsoleta, a Voi mi rivolgo come
gente in cammino, capaci di riconoscere i
segni dei tempi, di misurarsi con le
questioni del tempo: consapevoli dei mille
rischi che esso riserba, ma anche pronti a
individuare, dentro questo tempo, vie
d’uscita,speranze,un futuro possibile.
Occorre, quindi, non essere diffidenti del
nuovo per principio, ma domandarsi dove Dio
sta conducendo la storia, per diventare suoi
collaboratori. Per vivere la cittadinanza
coerentemente a dimensione dell’altro, per
costruire la comunità e il bene comune
bisogna essere evangelici, occorre coltivare
una più nitida e serena identità cristiana e
testimoniarla negli ambienti ove si è
chiamati a vivere. In questo orizzonte è
urgente cari giovani rilanciare una vera
passione che dia slancio e restituisca un
atto d’amore alla città e ai suoi cittadini.
In un contesto sempre più diversificato,
siamo chiamati ad essere aperti senza
perderci, senza lasciarci intimorire da
niente e da nessuno, e senza pretendere di
imporre il nostro modello, ma confrontando
storia e cultura e testimoniando attraverso
il dialogo e le opere.
Fatte queste premesse formuliamo qualche
orientamento e suggeriamo alcune proposte
nell’intento di rinnovare la nostra identità
cristiana aprendo orizzonti più vasti e
riservando maggiore attenzione:
1)
Nell’impegno per creare maggiori spazi
culturali al fine di confrontare l’identità
cristiana con i problemi emergenti nella
cittadina.
Evidente è la scissione tra la vita di fede
e i temi sociali: permane la mentalità che i
politici si occupino di problemi sociali e
la Chiesa di fede.
2)
Confronto tra fede e cultura sulle istanze
del territorio attraverso incontri di
catechesi a livello cittadino.
Nel nostro contesto cittadino siamo
interpellati come cristiani e come cittadini
ad una testimonianza più efficace per
rispondere alle nuove sfide.
3)
Promozione di incontri specifici di
spiritualità per cittadini impegnati nelle
istituzioni socio-politiche.
I cristiani cattolici devono partecipare
alla vita politica non solo attraverso i
canali tradizionali ma creando dal basso
forme nuove di integrazione sociale e di
cooperazione. Pertanto i cristiani che
assumono ruoli amministrativi o politici
devono essere sostenuti dalla comunità
cristiana.
4) Ricostruzione paziente del tessuto
locale-civico-ecclesiale
Per incidere positivamente su un tessuto
abbastanza disgregato occorre che la
comunità cristiana prenda atto dei
cambiamenti senza dimenticare le radici e le
tradizioni dando priorità alla preghiera e
al Giorno del Signore. Riteniamo possibile
rilanciare la Speranza cristiana nella
nostra realtà telesina , alla luce di questi
obiettivi, con capacità di grande attenzione
ai problemi del territorio, riconoscendo i
fatti che coinvolgono la nostra
quotidianità, cogliendone gli aspetti
positivi in prospettiva di una rinata fede,
nella convinzione che è Dio a condurre la
storia.
In Conclusione ,Giovani, attenti agli idoli
del nostro tempo:
Il Denaro: Vivere ricorrendo e sfoggiando
ricchezza. E’ l’idolo del “possesso che ti
possiede”; essere posseduti da ciò che
abbiamo.
L’Io: il proprio “ego” che viene messo al
centro dell’universo. Si vive solo in
funzione del proprio smisurato Io. “Noi
siamo l’idolo invisibile che adoriamo”.
Le Cose: sono al servizio dell’uomo- e non
viceversa-, altrimenti ci rendono schiavi,
consumismo
Che cosa Manca ai Giovani? “Per la vostra
vita non affannatevi di quello che mangerete
o berrete, e neanche per il vostro corpo, di
quello che indosserete; la vita forse non
vale più del cibo e il corpo più del
vestito?” Mt. 6, 25
Allora Vogliamo Scappare? Continuiamo a Far
Finta di Niente? No GRAZIE.
IL GIGANTE DEI SOGNI…Ognuno di noi è
continuamente bersagliato da messaggi che
propongono modelli di vita molto lontani
dalla realtà.
IL NANO DELLE PAURE… Il contrasto tra vita
reale e modelli imposti provoca spesso una
situazione di disagio, che può portare ad
una fuga da se stessi e dalle proprie
responsabilità o, nei casi più gravi, a
forme di depressione, violenza,
autolesionismo, all’uso di droghe o
psicofarmaci.
PERCHE’ VINCA LA VITA…non basta sognare,
aspettare… né approfittare di ogni occasione
per stordirsi alla ricerca del divertimento
a tutti i costi: La Vita è un’esperienza da
vivere nella sua pienezza, anche quando
sembra difficile e dolorosa. Occorre saper
scegliere responsabilmente tra le varie
occasioni che ci vengono proposte, spesso
anche “fuggendo l’attimo”, evitando
consapevolmente di cogliere il presente,
oggi così esaltato.
Allora è arrivato il momento per te, per me,
per tutti noi di scegliere e di farlo con
serietà e responsabilità ma soprattutto con
Amore, quell’Amore capace di guardare ed
immaginare “Oltre”,
di scegliere e saper scegliere le persone e
il male minore consapevoli che: “Solo la
vita potrà rispondere alle domande poste
dalla vita. Questa fame si sazia solo
plasmando la vita in modo che io sia un
ponte verso gli altri, una pietra
nell’edificio della rettitudine. Non temere
se stessi, bensì vivere la propria
individualità compiutamente, a fin di bene…
Libero e Responsabile…Onesto e
Coerente…soltanto l’uomo è stato creato
così, e se egli tradisce, il suo contributo
mancherà per sempre”.
Telese Terme , lì
19-maggio-2009
Riflessione
personale di Alterio Antonio.