Più tempo pieno al sud. Ma i Comuni sono in
grado di fare la loro parte?
TuttoscuolaFOCUS
|
domenica 9 novembre 2008
|
A giudizio del presidente della giunta regionale
campana, Bassolino, se davvero si vuole
''restituire credibilità e dignità alla scuola
bisogna fare un salto di qualità, che vada oltre
la necessaria messa in sicurezza degli edifici e
gli interventi di manutenzione". Lo ha
dichiarato agli stati generali per la scuola del
Mezzogiorno organizzati a Castel Volturno.
"Potenziamento
della scuola dell'infanzia e deciso incremento
del tempo pieno nella scuola primaria e
secondaria, inserimento di figure specialistiche
da affiancare ai docenti, rilancio
dell'educazione degli adulti e nuovi strumenti
per il contrasto alla dispersione scolastica."
Passa attraverso questi quattro punti, a
giudizio del presidente della giunta regionale
della Campania, Antonio Bassolino, il rilancio
della scuola in Italia, e in particolar modo nel
mezzogiorno.
"Queste
scelte non sono un lusso
- ha detto Bassolino - sono un passaggio
vitale". In gioco, ha ammonito Bassolino, "c'è
il futuro della scuola, cioè il nostro futuro,
quello che saremo. Sono convinto che in presenza
di un vero progetto di rilancio le Regioni e gli
enti locali meridionali sarebbero pronti e
determinati a fare la loro parte".
Il tempo pieno potrebbe essere l'occasione per
dare risposta alle dichiarazioni di Bassolino.
Il ministro Gelmini, sostenuta dal presidente
del Consiglio, ha confermato, come è noto,
l'impegno di incrementare in modo consistente i
posti di tempo pieno: 15-16 mila classi in
cinque anni, soprattutto nei territori che oggi
ne sono privi (cioè, in particolare, il sud).
Ma quei posti di docente per il tempo pieno
resteranno mere affermazioni, se non vi sarà il
contestuale impegno dei Comuni per adattare i
locali delle scuole e ad attivare servizi. Il
cambiamento, prima di tutto, viene dal
territorio e il tempo pieno al sud può essere
l'occasione per dimostrare la reale voglia di
metterlo in atto.
Casertasette
8 novembre
STATI GENERALI SCUOLA A
CASTELVOLTURNO (CASERTA):
PARLA BASSOLINO
|
|
|
CASTELVOLTURNO (Caserta) - Una scuola aperta per
una società più aperta: a chiederlo è il
presidente della Regione Campania, Antonio
Bassolino. "In queste ore a Castelvolturno tanti
docenti, dirigenti scolastici, esperti, studenti
e operatori del settore si stanno confrontando
sul futuro della scuola meridionale.
I protagonisti degli Stati Generali delle scuole
del Mezzogiorno sono loro - scrive Bassolino sul
suo blog - L'obiettivo dell'iniziativa è quello
di creare uno spazio aperto di confronto
dedicato in primo luogo a chi la scuola la vive
ogni giorno, un luogo per discutere di come
cambiare la scuola nel Sud del Paese, delle
priorità su cui intervenire, degli investimenti
da operare e degli sprechi da eliminare". Una
scelta, sottolinea il governatore, "dovuta anche
alla sensazione che nelle settimane scorse,
decisioni importanti per il futuro della nostra
scuola e della nostra società siano state prese
senza discutere né ascoltare, senza approfondire
e verificare in modo condiviso l'impatto delle
diverse ipotesi sul tavolo".
"Lavoriamo ora per lasciarci quella fase alle
spalle, grazie all'impegno e alla mobilitazione
di tanti, e perché nelle prossime settimane un
confronto costruttivo ci porti a realizzare e
assieme un vero rilancio della scuola,
soprattutto nel Mezzogiorno - aggiunge - Mentre
a Castelvolturno si apriva la discussione sulla
scuola, la giunta approvava la finanziaria
regionale, che ci consentirà, entro i prossimi
sei mesi, di varare misure legislative e
amministrative per potenziare il tempo scuola e
per contribuire a riqualificare l'offerta
formativa. Lo stanziamento è di 5 mln di euro, a
cui vanno aggiunti i 300 milioni di fondi Ue già
stanziati alla fine di agosto per l'edilizia
scolastica".
"Le misure che adotteremo grazie alle risorse
europee e alle disposizioni della nuova
finanziaria faranno tesoro delle proposte che
arriveranno dagli Stati Generali - aggiunge - E'
questo il metodo giusto per riformare la scuola.
Partire non dai tagli, ma dalle persone, dagli
operatori, dagli studenti. Portando avanti atti
di governo concreti per realizzare le scelte
effettuate. E' l'unica strada possibile perché
l'impegno sia comune, per cambiare assieme
assumendosi responsabilità condivise nel
realizzare le scelte da fare. E' questo ciò che
é mancato e tutt'ora manca a livello nazionale.
Un progetto sulla scuola come strumento
fondamentale di sviluppo". "Domani sera il
concerto di Miriam Makeba e di Maria Nazionale
concluderà l'iniziativa nel segno della lotta
contro il razzismo e contro la camorra.
Dopo tre giorni passati a interrogarci sul
futuro della nostra comunità, sugli strumenti
per costruire una scuola migliore, più dinamica,
giusta e inclusiva, il concerto è un'occasione
per esprimere con la musica e con l'incontro tra
culture e tradizioni vicinanza e solidarietà a
tutti coloro che affrontano difficoltà e minacce
battendosi contro la camorra e contro la
violenza - conclude - Come Roberto Saviano, il
giudice Raffaele Cantone, la giornalista Rosaria
Capacchione e tanti altri che ancora una volta
ringraziamo per il loro impegno. Vogliamo
costruire insieme una scuola aperta per favorire
una società più aperta e più accogliente. Un
centro propulsivo in cui, mattina pomeriggio e
sera, bambini, ragazzi e adulti di ogni cultura
studiano e crescono assieme, nella legalità e
nel rispetto della dignità umana". (8 novembre
2008)
L'assessore regionale
all'Istruzione della Campania, Corrado Gabriele,
si dice "dispiaciuto" per quanto verificatosi
oggi, agli Stati generali delle scuole del
Mezzogiorno, dove il portavoce di Forza Italia
in Campania, Ernesto Caccavale, è stato oggetto
di proteste. E, in merito dice: "Nessuno gli ha
tolto la parola". "Ho telefonato personalmente
al portavoce di Forza Italia in Campania,
Ernesto Caccavale, per invitarlo a partecipare
ai lavori di oggi, abbiamo riservato per lui un
posto in prima fila poiché credo in un sano
confronto democratico tra istituzioni - spiega
Gabriele - Caccavale è intervenuto per 14 minuti
dal palco, stesso lasso di tempo utilizzato dal
presidente Vendola, purtroppo però è stato
interrotto per tre volte dalla platea". "A
protestare era un gruppo di insegnanti precari
che contestavano le scelte del Governo che hanno
messo fuori dagli organici oltre 7 mila
insegnanti solo in Campania - aggiunge - Ho
tentato di far concludere l'intervento al
portavoce di Fi, stigmatizzando proprio le
argomentazioni di quelli che lo contestavano,
ritenendo infatti profondamente sbagliata la
scelta di non lasciar parlare chiunque abbia
opinioni diverse".
Il Messaggero
8 novembre
Forza
Italia denuncia aggressione verbale.
Il portavoce regionale di Forza Italia in
Campania, Ernesto Caccavale, ha riferito di
essere stato «ricoperto di fischi, insulti,
aggredito verbalmente e quasi anche fisicamente»
oggi a Castel Volturno (Caserta) dove è
intervenuto agli Stati generali delle scuole del
Sud promossi dalla Regione Campania. Caccavale
ha spiegato di aver ottenuto dall'assessore
regionale, Corrado Gabriele, la possibilità di
intervenire dal palco ma di essere stato
impedito dall'andare avanti a causa della
contestazione subito. «Sono andato via
accompagnato dal servizio d'ordine della
manifestazione», aggiunge Caccavale. «Questi
signori dicono di essere democratici ma si
tratta - spiega - della democrazia totalitaria
per cui parlare solo chi è d'accordo con loro».
Caserta News
Castelvolturno – Il
parlamentare Marcello Taglialatela,
vice-capogruppo PDL alla Camera dei Deputati e
responsabile dell'Ufficio Politiche per il
Mezzogiorno di AN, ha rilasciato la seguente
dichiarazione: «Reputo molto grave quanto
accaduto a Castel Volturno dove tra tantissimi
studenti che legittimamente ed apertamente
discutono della scuola e dell'istruzione vi sia
anche qualcuno che vuole impedire il confronto
democratico e la libertà di parola. Esprimo per
questo motivo piena solidarietà all'amico
Ernesto Caccavale che oggi da conoscitore delle
problematiche che interessano la scuola e da
Portavoce di Forza Italia ha tentato di
intervenire per offrire il proprio contributo al
confronto che si svolge nell'ambito degli Stati
generali delle scuole del Sud. Non è giusto che
si impedisca a qualcuno di parlare».

Ernesto Caccavale
(portavoce regionale Forza Italia)
Comunicato stampa
Ritengo imprescindibile dare
una risposta allo sconcertante intervento
dell'assessore regionale Corrado Gabriele sui
sedicenti Stati Generali della Scuola,
organizzati, senza contraddittorio, dalla
Regione Campania e quindi a spese di tutti i
contribuenti campani.
L'assessore (che ricordo
ai suoi elettori vuole rifondare il comunismo,
come dice il nome del suo partito) ha
confezionato un articolo pieno di menzogne in
perfetto stile bolscevico. L'Assessore
definisce la riforma Gelmini un disegno di
"tragica pericolosità"che scardina che la
qualità della nostra scuola, con un'istruzione
che si troverà svuotata della sua funzione di
ascensore sociale perché, così scrive Gabriele,
"lo spirito di eguaglianza che aveva guidato la
mano dei nostri padri costituenti appare
stravolto, sostituito da una rinnovata formula
di reificazione del sistema capitalistico che
non ammette repliche ma solo omologazione,
grembiulini e maestri unici".
Desidero con forza sgomberare
il campo da queste accuse senza nessun
fondamento che, purtroppo (visto i tanti che ci
credono), danno del decreto una visione distorta
e falsa.
La riforma Gelmini è invece un
provvedimento all'insegna del buonsenso che
contiene diversi correttivi ad una situazione
deficitaria. La riforma ha rimesso al centro lo
studente come persona e garantito a
chi lavora nella scuola di poterlo fare con
motivazioni, supporti e premi adeguati per i più
meritevoli. Ci si è preoccupati di preparare i
ragazzi ad essere consapevoli dei loro doveri e
il ripristino del voto in condotta va proprio in
questa direzione. La reintroduzione
dell'educazione civica, ovviamente adeguata ai
tempi, ne è un altro segnale.
Dal 2009 poi il ritorno del
maestro prevalente (non unico come dice la
sinistra, visto che sarà affiancato dal maestro
di inglese e da quello di informatica) dalla
prima elementare darà un solo punto di
riferimento ai bambini e valorizzerà il ruolo
dell'insegnante. Il tutto senza licenziare
nessuno, nonostante in Italia ci sia una
sproporzione nel numero degli insegnati rispetto
alla media UE, ma cercando semplicemente
di contenere i costi. Il tempo pieno(altra balla
colossale della sinistra) non sarà minimamente
toccato, potrà già da subito essere esteso su
richiesta e nel giro di cinque anni ci saranno
5000 classi in più che potranno applicarlo.
Per quanto riguarda
l'Università ci si ostina nel difendere
l'indifendibile, ovvero un sistema baronale dove
si fa carriera in base
all'affiliazione e con concorsi truccati, che
costa tanto e non produce risultati
(nessuna Università italiana tra le prime 150 al
mondo) e che ha visto a spese del contribuente
l'incremento inutile di cattedre e materie
insegnate. Per la sinistra ed i baroni suoi
amici l'Università è uno stipendificio, per noi
del PdL è invece un settore strategico che deve
formare le generazioni future in modo da rendere
competitiva la nostra nazione.
Le Università italiane hanno
un buco di bilancio spaventoso, la sinistra di
questo non parla : noi vogliamo trasparenza ed
efficienza e renderemo pubblici i bilanci di
ogni ateneo.
La legge finanziaria dispone
un taglio ai fondi dell'università minimo:
in media il 3% l'anno (1,4 miliardi in 5 anni su
una spesa complessiva di circa 10 miliardi
l'anno). Si parte da tagli quasi nulli nel 2009
e raggiungeranno la media del 3% nell' arco di
un quinquennio. Cifre quindi modestissime, anche
considerando che la stessa Conferenza dei
Rettori ammette che in Italia la spesa per
studente è più alta che in Francia e in Gran
Bretagna. Si cerca solamente di contenere lo
sperpero insensato di denaro pubblico perpetrato
dalle Università. Potrei citare cifre a non
finire : triplo delle lezioni per
gli studenti italiani rispetto alla media UE per
fare più cattedre, 37 corsi di laurea con
un solo studente, 327 facoltà che non superano i
15 iscritti, 26000 ricercatori assunti come
professori associati negli ultimi sette anni a
fronte di una necessità di 13000 e tanto
altro.
In ogni caso, per chi saprà
mettersi al passo con i tempi, altri fondi
potranno essere raccolti attraverso il mondo
delle aziende private e in modo da rendere
finalmente le Università italiane vicine al
mercato del lavoro, quello vero non quello
fasullo dei corsi di Formazione dell'Assessore
Gabriele.
E vorrei chiudere, se lei me
lo consente, con un commento alla convention del
Partito anti-Gelmini che la sinistra
pomposamente spaccia come "Stati Generali della
Scuola", ma che è, in realtà, solo una
stucchevole parata dei coove è stato
ntestatori della riforma, da dove è stato
esplicitamente bandito chiunque fosse in
disaccordo con la contestazione.
Questa è la democrazia (con la
D maiuscola) che vuole l'assessore Gabriele,
quelli che vogliono rifondare il comunismo e
purtroppo larga parte dell'opposizione di
Sinistra?
Chi la pensa diversamente da
loro non solo non può avere la patente di
democratico, che solo loro possono dare, ma non
ha neppure diritto a parlare. Basta guardare
l'elenco degli oratori, tutti accuratamente
selezionati. Finanche il ministro Gelmini, che
voleva intervenire per spiegare la riforma, è
stato respinto.
Incredibile ma vero. Ebbene
preannuncio io sarò presente, a nome di
Forza Italia a quella che loro definiscono la
seduta plenaria, l'assemblea generale, e
chiederò di intervenire.
Verificheremo se può parlare
solo chi è daccordo con loro, e quindi solo chi
mistifica la realtà delle cose. Nella scuola
come altrove.
Ernesto
Caccavale
|