A volte
la stupidità che s'incontra
è talmente
grande
che ci si sente disarmati.
A volte
è tale lo sconcerto
che si fa fatica
a esprimere quel che si sta
provando.
A volte
mancano le parole
cadono le braccia.
Allora bisogna
stare molto attenti
per non perdere
almeno il filo della logica
che tanta ottusità
vuole a tutti i costi
rubare.
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Così, succede di cercare conforto nei libri, nei cari vecchi
buoni libri, amici saggi e fedeli.
A volte succede, come per caso, d'imbattersi proprio nella frase
giusta, nella parola che si sta cercando, nel
pensiero che noi stessi avremmo voluto scrivere.
A me è capitato oggi, in questa giornata di pioggia... e ho piacere
a condividere con voi la lettura.
Fulvio Del Deo
L'analfabeta politico
Il peggior analfabeta è l’analfabeta politico.
Egli non sente, non parla né s’importa degli
avvenimenti politici.
Egli non sa che il costo della vita, il prezzo
dei fagioli, delle scarpe e delle medicine
dipende dalle decisioni politiche.
L’analfabeta politico è così somaro che si vanta
e gonfia il petto dicendo che odia la politica.
Non sa, l’imbecille, che
dalla sua ignoranza politica nasce la
prostituta, il bambino abbandonato, l’assaltante
e peggiore di tutti i banditi, che è il politico
imbroglione, il mafioso, il corrotto, il lacchè
delle imprese nazionali e multinazionali.
Bertolt Brecht
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