A uccidere tante vite umane non è stata la
natura ma la colpevole mancanza di controlli e
l'assenza di ogni prevenzione. Ora lo sappiamo.
Più di quattrocento scosse in tre mesi e nessuno
che si domandasse cosa si potrebbe fare? Eppure
molte case presentavano ormai crepe lunghe e
vistose. Anche un funzionario, un dirigente, un
amministratore che pensano solo a come
monetizzare la posizione occupata; di quelli,
per intenderci, che lavorano solo se hanno la
mazzetta, il sottobanco, lo straordinario, il
premio di produttività, avrebbe dovuto capire
che sarebbe stata urgente e necessaria una
verifica dei palazzi, delle case e delle loro
fondamenta, a cominciare dagli edifici pubblici
ma estesa anche agli edifici privati.
Quando piccole e ripetute scosse provocano
lesioni ai muri portanti la necessità
dell'intervento è evidente anche al profano: se
non si interviene si è colpevoli. Bastava
mandare un geometra, nemmeno un ingegnere, a
controllare.
Spero che la magistratura questa volta non
faccia sconti, perché se si ripetesse quanto è
avvenuto in Campania, dopo il terremoto dell'80,
significherebbe che anche questi morti, come i
più di tremila del terremoto dell'Irpinia e
della Basilicata, non avranno mai giustizia.
Nessun amministratore, nessun politico, nessun
tecnico comunale e del Genio Civile, hanno
pagato per il mancato controllo della staticità
delle abitazioni e dei lavori effettuati per la
costruzione di edifici pubblici.
Anche in Irpinia c'era un ospedale costruito da
poco, a S,Angelo dei Lombardi: una intera ala
crollò seppellendo centinaia di persone, molte
delle quali furono estratte cadaveri. La forza e
l'imprevedibilità del terremoto finì per
giustificare decenni di incuria, di mancati
controlli, di abusivismo edilizio, di incapacità
amministrativa.
I politici irpini, lucani, salernitani,
napoletani che se avessero un'anima l'avrebbero
lorda di sangue, hanno continuato
tranquillamente a fare politica, sono tornati a
Montecitorio e a Palazzo Madama, qualcuno è
andato a Bruxelles e Strasburgo, hanno fatto i
ministri e i sottosegretari, hanno fatto gli
assessori e i consiglieri regionali,
provinciali, comunali, hanno fatto i sindaci e
sono ventotto anni che ogni 23 novembre
commemorano le vittime della loro incuria e
della loro incapacità ma addebitandole alla
"matrigna natura che di tanto inganna i figli
suoi"!
http://cittadolente.corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/articoli/2009/04/la_lezione_del_terremoto.html
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