“la situazione delle imprese non è buona
Da anni le imprese sono costrette ad annaspare, a tentare ogni giorno la lotteria della sopravvivenza. Specialmente le piccole e medie imprese, che rappresentano oltre il 90% della forza
produttiva della nostra nazione sono costrette a delle vessazioni incredibili. La situazione non è buona.
È ancor di più peggiorata mano a mano che in molte regioni, come la Campania, le amministrazioni hanno cominciato ad “occuparsi” di imprese. Le tante agenzie per lo sviluppo ed i vari enti,
costituiti al solito scopo di dare una degna sistemazione ai politici trombati, hanno finito per segnare il “de profundis” del sistema imprenditoriale.
Eppure continuano, nonostante tutto a creare lavoro ed occupazione. Ma fino a quando?
Sono poche le possibilità di sopravvivere. I principali poli produttivi della nostra provincia sono ormai al collasso. Basta girare un po’ per notare schiere di capannoni miseramente vuoti e
con le serrande abbassate. Chi continua a produrre sembra essere ancor di più sottoposto a vessazioni e tormenti da parte di una criminalità, che di colpo sembra scatenata anche su un territorio considerato un’isola felice.
Le tante aziende nate e
sviluppate nel settore tessile e metalmeccanico, il polo del cablaggio, il settore serico sono ormai un lontano ricordo. Gli ultimi lavoratori andranno in mobilità o saranno addirittura licenziati entro fine anno oppure al massimo entro
l’anno 2008. Di
fronte a questa ecatombe del sistema produttivo, a questa catastrofe che coinvolge migliaia di famiglie ed innescherà meccanismi e processi “ingovernabili” la nostra classe politica sembra indifferente.
Tutta tesa a tutelare i
propri privilegi di casta ed immune ad ogni critica. Si moltiplicano i convegni, gli incontri ed i proclami per annunciare un futuro che non prospetta nulla di buono.
Fra poco la situazione non
sarà buona nemmeno per i politici!
Limatola, 13 dicembre 2007
Ing. Pietro Di Lorenzo (Imprenditore)
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