giovedì 04 ottobre 2007
-
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2080101
-
Roma - Nuovo sostanziale passo verso
l'esecuzione della televisione analogica: il
patibolo è già stato costruito negli anni dei
finanziamenti ai decoder del digitale terrestre,
ora è stata innalzata anche la forca. Ieri il
ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni ha
infatti confermato che sarà possibile vendere
televisori analogici solo fino a giugno 2009.
Percorso
obbligato
Il boia salirà sul patibolo molto prima: il
decreto attuativo della Finanziaria 2007 prevede
che dalla fine del 2008 i produttori non
potranno più affidare apparecchi analogici alla
distribuzione e i commercianti che vorranno
disfarsi degli apparecchi fin da maggio 2008
dovranno etichettarli con l'adesivo Non
abilitato al digitale. E i fondi di magazzino?
Gentiloni ha già spiegato che bisognerà pensare
"a misure di sostegno per smaltire quegli
apparecchi in magazzino ormai inutilizzabili".
Queste, dunque, le premesse che porteranno
all'impiccagione della vecchia tv. "Si tratta -
ha dichiarato il Ministro delle Comunicazioni -
di un processo che va nella direzione già presa
da altri paesi europei".
Lo scontissimo
Altre agevolazioni al mercato della tv digitale
arriveranno dai già annunciati bonus, ovvero il
20 per cento di sconto che per una spesa di
massimo 1000 euro potrà essere inserito nella
dichiarazione dei redditi da coloro che nel
corso del 2007 acquisteranno un dispositivo con
decoder DTT integrato. Non tutti gli apparecchi
sono scontabili ma a questo indirizzo sul sito
del Ministero ci sono tutti i dettagli e i PDF
con gli elenchi dei dispositivi autorizzati.
Per poter fruire dello sconto, evidentemente, è
necessario essere in regola col pagamento del
Canone RAI. "Non a caso - spiega il Ministero -
alla dichiarazione dei redditi andrà allegato
non solo lo scontrino fiscale attestante
l'avvenuto acquisto dell'apparecchio ma anche
copia del pagamento del canone, come prove
documentali nel caso di eventuali verifiche da
parte dell'Agenzia delle Entrate".
Più soldi per il DTT
Ma perché tutta questa fatica per velocizzare il
digitale? Lo spiega lo stesso Ministro, secondo
cui in Italia ogni anno si vendono poco più di 5
milioni di dispositivi televisivi, "il che dice
quanto importante sia il turn-over di apparecchi
dovuto al progresso tecnologico". Circa il 45%
di questi 5 milioni e passa di vendite avviene
nell'ultimo trimestre dell'anno, per un mix di
tradizione (le festività natalizie) e di
maggiore disponibilità economica (la tredicesima
mensilità). Proprio questo aspetto evidenzia -
ha detto Gentiloni - "l'importanza della
comunicazione all'esterno da parte del
ministero".
Perché le televisioni analogiche esalino
l'ultimo respiro, comunque, bisognerà attendere
il 2012, anno entro il quale ci si attende il
varo definitivo dello switch-off, quando cioè le
emittenti trasmetteranno soltanto in digitale.
Invece per la Sardegna il tempo di diventare all
digital, nonostante le polemiche, è ormai
giunto: la scadenza è metà novembre. Ed è anche
in questa previsione che va letto l'aumento in
Finanziaria del 50 per cento (da 40 a 60
milioni) del fondo a sostegno della transizione
al digitale.
DRM indietro tutta
Ma ieri è stata anche la giornata
dell'approvazione di un emendamento molto
significativo anti-DRM. Lo hanno approvato su
proposta del presidente della commissione
Cultura della Camera Pietro Folena le due
commissioni Trasporti e, appunto, Cultura. Si
tratta di una modifica al DDL Gentiloni che
riguarda la vigilanza sul rispetto delle regole
del settore radiotv e le sanzioni previste per
chi le viola. In sostanza il nuovo articolo 5
bis rimuove gli standard limitanti DRM-oriented
dando maggiore libertà agli utenti dei media
digitali: in prospettiva appare come un modo per
bloccare sul nascere blindature di tecnologie e
comportamenti già portate avanti in altri paesi.
Non che l'emendamento sia efficace da subito:
ancora non è calendarizzato per i lavori
dell'Aula e ci potrebbe volere un certo tempo.
In sintesi
Luglio 2009: da quel momento in poi saranno sul
mercato solo tele-ipnotizzatori digitali. Il DTT
avanza a colpi di normative. Per il DRM però la
strada ora è in salita grazie ad un prezioso
emendamento.
Ma ecco il testo:
"Le tecnologie di trasmissione radiotelevisiva
digitale devono essere utilizzate al fine di
garantire i medesimi diritti e capacità degli
utenti del servizio radiotelevisivo rispetto
alle tecnologie di trasmissione analogica, in
particolare con riferimento alla fruizione dei
contenuti in luoghi tempi e apparecchiature
scelti dall'utente stesso. Le direttive emanate
dall'Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni, ai sensi dell'articolo 1, comma
6, lettera b) n. 2 della legge 31 luglio 1997,
n. 249 individuano le modalità intese ad
assicurare l'applicazione del principio di cui
al presente articolo".
Giovanni Festa
Via Telese Vetere, n. 5
82035 - S. Salvatore Telesino (Bn)
Tel. e Fax: 0824/948.099
E-mail:
giannifesta@hotmail.com
|