Vi
ricordate il film "Il socio", con Tom Cruise e
Gene Hackman? Tom Cruise è un giovane e
brillante avvocato che scopre che lo studio
legale presso cui lavora è al servizio della
malavita e, in particolare, di una famiglia
mafiosa italo-americana. La FBI gli fa pressione
perché le fornisca le informazioni necessarie
per incastrare i mafiosi e lo studio legale.
Cruise sa che, se lo facesse, tradirebbe il
segreto professionale e sarebbe radiato
dall'ordine degli avvocati.
Esce brillantemente dalla vicenda, scoprendo che
lo studio legale aveva la prassi di
sovrafatturare ai clienti. Documenta la
sovrafatturazione che consentirà alla FBI di
perseguire lo studio per un reato penale
federale. Per ragioni professionali faccio uso
di diversi studi legali in più di una città
d'Italia. Di uno di questi, di cui ometterò la
sede, avevo notato un tentativo di
sovrafatturami alcune prestazioni. In altri
termini, le ore contabilizzate per una certa
consulenza erano spropositate rispetto alla
tipologia di servizio reso. All'avviso di
fattura, contestai le ore addebitatemi.
Lo
studio rispose che quelle erano le loro
consuetudini, che non potevano farmi una fattura
minore e che i loro clienti erano normalmente
soddisfatti.
L'Ordine degli Avvocati prevede una procedura di
contestazione delle parcelle, detta "ricorso in
prevenzione" con la quale un cliente può
contestare in maniera documentata le pretese
dello studio legale. La "prevenzione" della
formula riguarda la prevenzione di un possibile
atto ingiuntivo. Attivai tale procedura nella
sconsolata convinzione che l'Ordine, per difesa
della corporazione, avrebbe dato ragione allo
studio legale, ma che non potevo comunque
accettare supinamente un atto di arroganza.
Ebbene, la questione si è risolta semplicemente
con la rinuncia de facto dello studio legale ad
ogni pretesa nei miei confronti, anche di quella
parte di pretesa che sarebbe stata "congrua". In
altri termini, l'Ordine degli Avvocati della
città cui mi ero rivolto non mi ha risposto,
lasciando cadere la questione, e lo studio
legale non ha reiterato alcuna richiesta di
pagamento: evidentemente ha preferito rinunciare
a tutta la parcella anziché essere richiamato
dall'Ordine e creare un precedente imbarazzante
ed allarmante (per gli altri clienti), giacché
l'evidenza della sovrafatturazione era palese.
Tutto bene quel che finisce bene? Mica tanto! Se
l'Ordine degli Avvocati non fa pubblicità a casi
come questo, per un caso che si risolve come ho
descritto, grazie alla testardaggine del
cliente, tanti altri passano sotto silenzio con
il relativo ingoio del rospo.
Altro che "reato penale federale" (USA), qui è
"pratica da passare sotto silenzio" (ITA)!
Dunque, interroghiamoci: l'autoregolamentazione
degli Ordini professionali offre le migliori
garanzie agli utenti?
Paolo Sassetti
Analista finanziario indipendente
MOVIMENTO DIFESA CITTADINO - MDC -
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GIOVANNI FESTA
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