A PROPOSITO DI…
(NUOVE) ELEZIONI EUROPEE
Nel nostro paese,
come in tutti gli Stati europei ed occidentali,
le consultazioni elettorali sono da tempo
divenute un vero e proprio rituale della vita e
della società borghese, una liturgia politica
ormai stanca e morta, ipocrita e persino
ingannevole, che si ripete con scadenza quasi
annuale, una sorta di ricorrenza totalmente
inutile e vuota, priva di senso e di valore
effettivo, specie se tale prassi è scissa e
distante dalla realtà dei problemi concreti dei
lavoratori, estraniata rispetto al corpo e al
movimento reale della società e della Politica
(con la P maiuscola) delle masse popolari,
divenendo una sorta di appendice esterna, eppure
perfettamente intrinseca al sistema di dominio
vigente, un meccanismo assolutamente asservito e
funzionale agli interessi di parte delle forze
capitalistiche egemoni.
L'elettoralismo
è, dunque, una malattia estremamente contagiosa,
che infatti si presenta attraverso i sintomi
tipici di un forte stato febbrile.
L'elettoralismo è un potente sedativo
intellettuale nelle mani dei gruppi politici
dirigenti che rappresentano e tutelano le
posizioni e le franchigie della borghesia
capitalistica e dei poteri economici dominanti,
illegali o legali che siano, una vera e propria
"droga", o “un’acquavite spirituale”, utilizzata
per assopire ed offuscare la coscienza degli
sfruttati. Le elezioni servono soprattutto a
raggirare e istupidire le classi subalterne e a
distrarle dal loro bisogno e dal loro compito di
lotta e di emancipazione universale, ossia dal
loro ruolo rivoluzionario nella storia
dell’intero genere umano.
Distogliere le
masse lavoratrici dal terreno della lotta di
classe, per affossarle nella palude sudicia e
melmosa dell'elettoralismo, del cretinismo e del
parlamentarismo borghese, è sempre stato un
obiettivo utile e necessario per il mantenimento
e il consolidamento del sistema di potere
detenuto dalla borghesia capitalista. Ma la
democrazia borghese non è solo una menzogna o un
raggiro, un infingimento o un'illusione: essa è
emanata direttamente dal modo di produzione
capitalistico che di fronte al Dio-mercato rende
tutti omologati, tutti simultaneamente venditori
e consumatori. Un ingranaggio osceno e disumano,
che stritola e condanna le persone a produrre e
consumare per tutta la vita ed infine a crepare,
condannandole a un destino degradante. Un
sistema oppressivo ed alienante, retto
sull'economia di un mercato idealizzato e
unidimensionale e sul finto liberismo di comodo
e di pura facciata, sull'aziendalismo estremo e
deviante, sull’appropriazione privata e violenta
dei mezzi di produzione, sul principio
(abominevole e mistificante) dell'individualismo
selvaggio e della competizione sfrenata tra gli
individui, messi l'uno contro l'altro (si
rammenti il celebre assioma hobbesiano della
guerra di tutti contro tutti: "Homo homini
lupus").
La democrazia
liberal-borghese immagina e rappresenta
idealmente la società come una somma di
individui atomizzati, ognuno con i suoi criteri
personali (e virtuali) di scelta e di giudizio,
con una propria coscienza e personalità, almeno
teoricamente con un proprio destino, ma senza
alcun legame concreto di solidarietà, di
interdipendenza e di condivisione con la
coscienza e il destino degli altri, anzi in
perenne conflitto tra loro. Il cretinismo
parlamentare, uno degli elementi di maggiore
degenerazione e corruzione della politica
borghese, consiste proprio nel concepire in
maniera mistificante il singolo individuo come
l'attore principale della storia, in grado di
determinare i miglioramenti o i peggioramenti
della vita sociale. Ma persino le classi
dominanti, benché confuse e frastornate dai loro
stessi imbrogli ideologici, sanno che la società
è divisa da conflitti e antagonismi frontali di
classe, che si rivolteranno inesorabilmente
contro di esse.
La pesante
recessione economica che sta investendo la
società capitalistica presenta in qualche modo
il merito storico di evidenziare come sul piano
europeo non esista alcuna differenza tra
Berlusconi, Zapatero, Sarkozy, Merkel o altri
leaders politici, e che i vari governi europei,
siano essi di destra, centrodestra o
centrosinistra, sono in realtà accomunati dalla
volontà di scaricare i drammatici effetti della
crisi sui ceti popolari ad esclusivo vantaggio
delle banche e delle grandi imprese
capitalistiche. Inoltre, occorre smascherare e
denunciare la nuda e cruda verità, ossia che il
parlamento europeo costituisce una casta per
eccellenza di parassiti e fannulloni a spese dei
lavoratori e dei popoli: infatti, i
parlamentari europei guadagnano molto senza fare
nulla, in larghissima parte sono
super-assenteisti anche perché non decidono
assolutamente nulla.
In Italia,
Berlusconi e Franceschini, e le loro coalizioni
politico-elettorali, rappresentano
sostanzialmente i due principali poli
economico-finanziari contrapposti, ma sono due
facce della medesima medaglia. Col falso e
sciocco pretesto di combattere la "destra
reazionaria", si tenta di mobilitare e radunare
tutti i "sinceri democratici" del paese e
convincerli a recarsi alle urne per votare una
"sinistra" truffaldina e rinnegata. Si pensi a
un partito sedicente "comunista" come
Rifondazione, storicamente combattuto tra
un'anima elettoralista e una vocazione
governista, da un lato, e spinte movimentiste ed
operaiste dall'altro. Un partito la cui
direzione (non solo i quadri dirigenti, ma
persino la base militante) punta da sempre alla
creazione di un blocco elettorale di sinistra,
il più ampio ed aperto possibile, per
sconfiggere la destra berlusconiana.
Mai che qualcuno,
nel PRC o in altri partiti e partitini della
“sinistra borghese”, avesse solamente sospettato
che l'epicentro della lotta per il potere reale
fosse situato al di fuori dell’agone elettorale
e parlamentare borghese, e richiedesse la
formazione di un blocco di classe, non di
votanti e di relative schede elettorali. Non si
tratta di due opzioni praticabili
simultaneamente, ma di due percorsi nettamente
divergenti. Infatti, le forze politiche della
“sinistra” istituzionale e riformista, che
trovano nel parlamentarismo il loro ossigeno,
non riescono ad uscire da quello stato
"ambientale" per muoversi nell’habitat naturale
della lotta di classe. Finora non si sono mai
visti esempi di partiti comunisti di genere
"anfibio".
Per riscattarsi
da decenni di cretinismo elettorale e
parlamentare (pseudo)democratico, il
proletariato italiano ed europeo dovrà con ogni
probabilità essere scosso da terremoti economici
e sociali di eccezionali dimensioni e di grande
intensità e portata. Solo allora i proletari
sfruttati ed oppressi nel mondo rivaluteranno
l'unica risposta di classe che la storia riserva
e concede loro. E manderanno finalmente in
malora i parlamenti liberal-borghesi, le urne
vuote e le inutili schede elettorali.
Lucio Garofalo
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