Come volevasi
dimostrare!
Dopo i
recenti fatti di Massa sarebbe assai facile e
comodo esclamare “Come volevasi dimostrare!”…
Tuttavia, senza limitarmi a questa banale
considerazione, mi piacerebbe ri-postare un
breve articolo scritto da me in occasione dell’8
marzo scorso, per la Festa delle donne, in
coincidenza con l’introduzione delle cosiddette
“ronde” nel famigerato decreto-legge
“anti stupri”. Segue l’articolo.
UNA RONDA NON FA
PRIMAVERA
“Scoperta una ronda
fascio-leghista che pratica ripetuti stupri
collettivi ai danni di una donna magrebina
immigrata clandestinamente in Italia. Il suo
nome (della donna, non della ronda) è Rondina
Magrebina. La denuncia è stata inoltrata
direttamente al ministro degli interni, meglio
noto come Mi-sono-rotto-i-Maroni, il quale ha
dichiarato: “Si tratta di una bravata
goliardica, dovuta a uno sbalzo ormonale
collettivo provocato dall’eccezionale avvenenza
della donna mediterranea”. Dunque, niente più
“castrazione chimica”, bensì un riconoscimento
della virilità e dell’esuberanza degli ormoni
sessuali padani. Questo è quanto si evince dalle
parole pronunciate dal ministro in difesa della
ronda padana in preda a furor testosteronico.”
(To be continued)
Il racconto
appena trascritto potrà risultare assurdo e
surreale, ma non lo è.
Personalmente
temo che, come spesso accade, il rimedio si
rivelerà assai peggiore del male, nel senso che
procurerà problemi più gravi di quelli che si
spera di risolvere. E’ noto che la maggior parte
delle violenze sessuali, in Italia, avviene tra
le mura domestiche. Un simile dato statistico
dovrebbe quindi indurre le autorità a consegnare
alle ronde antistupri le copie delle chiavi di
casa di tutti i cittadini italici? No di certo!
È evidente che a Berlusconi e Maroni non importa
nulla delle violenze commesse ai danni delle
donne, ma tali violenze sono solo un pretesto
demagogico per completare il progetto di
fascistizzazione e militarizzazione del nostro
Paese. Il significato originario dell’8 marzo,
in questo caso, è totalmente fuori luogo,
cosicché la tradizionale festa delle donne si
ritorce e muta in una classica e scontata
“festa alle donne”.
In realtà, il
paragone più adatto a spiegare e comprendere
l'istituzione delle ronde razziste, inserita nel
decreto legge "antistupri" approvato
d'urgenza dal governo il 20 febbraio scorso, è
senza dubbio quello con le milizie dell’epoca
mussoliniana. Senza offesa, ma nemmeno
nostalgia, per lo squadrismo fascista del
Ventennio. Tale decreto legislativo rischia,
nella meno assurda delle ipotesi, di legalizzare
e autorizzare comportamenti di natura squadrista
e violenta, ossia soprusi, abusi e prepotenze
degne del peggior branco di bulli da strada.
A chi sostiene
che le ronde sono armate solo di cellulare e
sono tenute ad informare le prefetture e le
forze dell’ordine segnalando eventuali abusi,
reati o violenze, si può rispondere che pure le
squadracce di Mussolini e Hitler sorsero con
“buoni propositi”, ma la storia dovremmo
conoscerla un po’ tutti (uso il condizionale in
maniera non casuale). Ebbene, il governo
Berlusconi ha riesumato, sotto una veste nemmeno
tanto inedita e originale, le famigerate bande
nazi-fasciste.
L’istituzione per
decreto legge delle ronde vedrà sorgerne di
tutti i colori: verdi, nere (addirittura a
Trieste si sa di ronde che si vorrebbe
intitolare allo squadrista e gerarca fascista
Ettore Muti), bianche rosse e verdoni, brune e
bionde, rosa, ecc. Insomma, assisteremo ad una
proliferazione cromatica inarrestabile.
Assisteremo persino alla creazione di ronde
vaticane formate da prelati, chierici, monaci e
persino suore di clausura in vena di escursioni
notturne? Mah, non c’è più religione!
Ebbene, prima di
concludere questo bel quadretto nazionale vorrei
suggerire la costituzione di ronde vigilanti in
Parlamento e a Palazzo Chigi, insomma nelle
stanze del potere che ormai nessuno controlla.
Sono certo che potrebbero scaturire scoperte
tanto interessanti quanto inquietanti.
Lucio Garofalo
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