A PROPOSITO DI
"EMERGENZE"
"Il fascismo potrà risorgere a
condizione che si chiami antifascismo"
(Pier
Paolo Pasolini)
In
merito ad alcuni appelli e comunicati apparsi
recentemente sul blog della cosiddetta
"Comunità Provvisoria"
mi permetto di muovere alcune obiezioni
personali.
Non serve a nulla attaccare i pezzi da novanta,
firmare appelli contro Napolitano o prendersela
con Bassolino, Realacci, Bertolaso & soci. Ci
penserà la magistratura a fare piazza pulita dei
"rifiuti politici".
Il problema vero è un altro.
Questi
signori nominati in continuazione da Franco
Arminio, specialmente il cavaliere nero di
Arcore, rischiano di assumersi ben altre
responsabilità, molto più gravi e deleterie per
la già fragile e monca democrazia italiota.
La cosiddetta
"emergenza rifiuti"
è ormai diventata un facile e
comodo pretesto per innescare un'altra
"emergenza" molto più drammatica, esplosiva e
pericolosa. Mi riferisco ad una vera e propria
emergenza democratica.
Quando un paese che si proclama
"democratico"
come l'Italia, per affrontare e risolvere un
problema come quello dei rifiuti, che dovrebbe
essere gestito facilmente in termini di normale
amministrazione (come avviene in tutti i paesi
civili), minaccia di ricorrere alle forze armate
e alla mano dura, ordinando alla polizia di
manganellare le donne e addirittura i bambini
inermi, significa che non viviamo più in un
sistema democratico ma in un vero e proprio
stato di polizia.
Se poi questa vertenza
"locale",
divenuta una questione di ordine
pubblico, la inquadriamo in un contesto più
globale e complessivo, in cui riscontriamo altre
tessere che appartengono allo stesso mosaico,
ossia altri problemi affrontati come emergenze
di ordine pubblico, sul piano puramente
repressivo e militare, allora è facile dedurre
in maniera sillogistica che siamo prossimi
all'avvento di un regime autoritario e
poliziesco, vale a dire prossimi al
cripto-fascismo.
Mi riferisco, ad esempio, al tema della
"sicurezza",
al pacchetto di norme e provvedimenti di legge
che introduce, solo per citare un esempio
emblematico, il reato di
"immigrazione clandestina".
Provvedimenti che tradiscono e rivelano la
matrice ideologica eversiva e anticostituzionale
che ispira le risposte brutali e criminogene del
governo.
Mi riferisco altresì alle campagne di allarmismo
mediatico e psicologico che hanno contribuito ad
istigare e assecondare i peggiori istinti della
gente. Campagne che hanno evocato e suscitato un
clima razzista, autorizzando e scatenando tutte
le pulsioni securitarie, xenofobe e violente,
prima latenti. Per la serie
"quando il rimedio è peggiore del
male"
!
Ma
siamo soltanto all'inizio...
Concludo affermando che la
"mano dura"
adottata contro gli immigrati e contro le
popolazioni locali che protestano per
salvaguardare il proprio territorio dallo
scempio delle discariche, è solo un segnale che
indica la vera natura di un governo
"forte con i deboli e debole con
i forti".
Questa è sempre stata la principale
caratteristica di tutti i governi di impronta
fascistoide, di tutte le tendenze politiche
autoritarie, di matrice demagogica e populista.
Infatti, non mi aspetto la medesima fermezza e
durezza in materia, ad esempio, di evasione
fiscale o di altri interessi legati ai poteri
realmente forti ed influenti che condizionano da
sempre il destino di questo sciagurato paese che
è l'Italia. Una nazione il cui processo di
"unificazione"
fu soprattutto opera, non a caso, di due
tendenze occulte, cospirative ed eversive, quali
la massoneria e la mafia.
Non a
caso lo Stato italiano, inteso come istituzione
ufficiale, è ancora oggi l'involucro esterno
sorto a protezione del peggiore capitalismo
affaristico di origine criminale, retto sul
potere massonico-piduista e della malavita
organizzata, di stampo mafioso e camorrista.
Non è
un caso che oggi riscuotano uno straordinario
successo di critica e di pubblico due film come
"Gomorra"
e
"Il Divo",
attualmente in fase di proiezione in tutte le
sale cinematografiche italiane. Due opere che
suggerisco di vedere.
Lucio Garofalo
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