Riporto in breve due inquietanti ed emblematici
casi di cronaca della scorsa settimana. Il primo
episodio si è verificato a Milano lunedì 12
ottobre. Un uomo di origini libiche ha fatto
esplodere un ordigno rudimentale di bassa
potenza, contenente all’incirca due chili di
esplosivo artigianale, all'ingresso della
caserma Santa Barbara, sede del Primo Reggimento
Trasmissioni e del Reggimento artiglieria a
cavallo dell'esercito di piazzale Giuseppe
Perrucchetti, nella zona di San Siro, provocando
una violenta esplosione. Una compagnia di questo
reggimento è attualmente dislocata in
Afghanistan. Il bilancio dell'attentato è di due
feriti: oltre all'attentatore, che versa in
gravissime condizioni, è rimasto coinvolto un
caporale di 20 anni, che ha riportato solo lievi
ferite. Il secondo episodio è accaduto a Napoli
sabato 17 ottobre. In una casa del rione Sanità,
nel centro storico di Napoli, un bambino di 6
anni è morto asfissiato dal monossido di
carbonio generato da un braciere che la madre
aveva acceso in camera per vincere il freddo. Da
due settimane l’Enel aveva staccato i fili della
corrente elettrica perché i genitori non
riuscivano nemmeno a pagare la bolletta. Il
corpo esanime del bambino è stato rinvenuto
accanto alla madre agonizzante, anche lei
intossicata dalle esalazioni di gas velenoso
prodotto dal legno bruciato nella piccola
stanza. Entrambi sono originari delle isole di
Capo Verde, situate al largo delle coste del
Senegal, in Africa Occidentale. Questo tragico e
raccapricciante avvenimento denuncia in modo
crudo e inequivocabile la triste realtà in cui
sono costretti a vivere molti stranieri
immigrati nel nostro Paese. Il reato di
“immigrazione clandestina” è stato introdotto
dall’articolo 10 comma bis della Legge n. 94 del
15 luglio 2009 (facente parte del cosiddetto
“pacchetto sicurezza”) pubblicata sulla Gazzetta
Ufficiale del 24 luglio 2009, n. 170. Il Decreto
Legislativo è in vigore dal 3 agosto. Tale
provvedimento ha indotto molte procure a
sollevare rilievi e dubbi di legittimità presso
la Corte costituzionale. A Torino la Procura
guidata da Gian Carlo Caselli ha scritto che le
nuove norme prevedono sanzioni pecuniarie
irragionevoli e inapplicabili e puniscono “una
mera condizione personale dello straniero”. Il 2
luglio su Micromega, vari intellettuali, tra cui
Andrea Camilleri, Antonio Tabucchi, Dacia
Maraini, Dario Fo, Franca Rame, Moni Ovadia e
Gianni Amelio, avevano sottoscritto un “Appello
contro il ritorno delle leggi razziali in
Europa”, in cui si legge: “Il governo
Berlusconi, agitando il pretesto della
sicurezza, ha imposto al Parlamento, di cui ha
il pieno controllo, l'adozione di norme
discriminatorie nei confronti degli immigrati,
quali in Europa non si vedevano dai tempi delle
leggi razziali. È stato sostituito il soggetto
passivo della discriminazione, non più gli ebrei
bensì la popolazione degli immigrati irregolari,
che conta centinaia di migliaia di persone; ma
non sono stati cambiati gli istituti previsti
dalle leggi razziali, come il divieto dei
matrimoni misti”. Come è noto, il tema della
sicurezza collegato in termini strumentali al
problema dell’immigrazione clandestina, è uno
storico cavallo di battaglia della Lega, che
istiga ed asseconda gli istinti e i sentimenti
peggiori diffusi tra la popolazione, in modo
particolare tra gli strati più insoddisfatti e
frustrati sotto il profilo economico e sociale.
Di fronte all’enorme tragedia rappresentata
dalle nuove povertà che affliggono soprattutto
gli immigrati, ma anche i settori più degradati
e marginali della società italiana, persino le
fasce che un tempo godevano di un relativo
benessere, le questioni securitarie cavalcate in
chiave elettorale dalla Lega Nord passano
inevitabilmente in secondo piano. La vera
emergenza è costituita dalla guerra tra i poveri
e contro i poveri, non dalle finte emergenze di
ordine pubblico legate al bisogno di sicurezza
urbana di natura privata ed egoistica o dalle
false pandemie inventate ad arte dai mass-media.
Lucio Garofalo |