UNA RONDA NON
FA PRIMAVERA
Ovvero come
fare la festa alle donne
Scoperta una ronda notturna
fascio-leghista che pratica ripetuti stupri
collettivi ai danni di una donna magrebina
immigrata clandestinamente in I-ta(g)lia. Il suo
nome (della donna, non della ronda) è Rondina
Magrebina. La denuncia è stata inoltrata
direttamente al ministro degli interni, meglio
noto come Mi-sono-rotto-i-Maroni, il quale ha
dichiarato: “Si tratta di una bravata
goliardica, dovuta a uno sbalzo ormonale
collettivo provocato dall’eccezionale avvenenza
della donna mediterranea”. Dunque, niente più
“castrazione chimica”, bensì un riconoscimento e
una conferma della virilità e dell’esuberanza
degli ormoni sessuali padani. Questo è quanto si
evince dalle parole deliranti pronunciate dal
ministro in difesa della ronda padana in preda a
furor testosteronico. (To be continued)
Il racconto appena trascritto
potrà apparire ironico, assurdo e surreale, ma
non lo è.
Personalmente temo che, come
sovente accade in I-ta(g)lia, il rimedio si
rivelerà peggiore del male, nel senso che
procurerà altri problemi ben più gravi di quelli
che si spera di risolvere. E’ arcinoto che la
maggior parte delle violenze sessuali, in
Italia, avviene tra le mura domestiche. Un
simile dato statistico dovrebbe quindi indurre
le autorità a consegnare alle ronde antistupri
le copie delle chiavi di casa di tutti i
cittadini italici? No di certo! È evidente che
ai nani infami Berlusconi e Maroni non importa
nulla delle violenze commesse ai danni delle
donne, ma tali violenze sono solo un pretesto
demagogico-propagandistico per attuare e
completare il progetto di fascistizzazione e
militarizzazione del (brut)Paese.
Il significato originario
dell’8 marzo, in questo caso, è totalmente fuori
luogo, cosicché la tradizionale festa delle
donne si ritorce e si tramuta in una classica
“festa alle donne”. In realtà, il paragone più
adatto e calzante per spiegare e comprendere
l'istituzione delle ronde razziste, inserita nel
decreto legge "antistupri" approvato d'urgenza
dal governo del neoduce il 20 febbraio scorso, è
senza dubbio quello con le milizie dell’epoca
mussoliniana. Senza offesa (ma nemmeno
nostalgia) per lo squadrismo fascista del
famigerato Ventennio. Tale decreto legislativo
rischia, nella meno assurda delle ipotesi, di
legalizzare e autorizzare comportamenti di
natura squadrista e violenta, ossia soprusi,
abusi e prepotenze degne del peggior branco di
bulli da strada. A chi sostiene che le ronde
sono armate solo di cellulare e sono tenute ad
informare le prefetture e le forze dell’ordine
segnalando eventuali abusi, reati o violenze, si
può rispondere che pure le squadracce di
Mussolini e Hitler sorsero con buoni propositi
ma poi… la storia la dovremmo conoscere tutti
(uso il condizionale in maniera non casuale).
Ebbene, il governo del neoduce ha riesumato, sotto una veste nemmeno
tanto nuova e inedita, le famigerate bande
nazi-fasciste.
L’istituzione per decreto
legge delle ronde vedrà sorgerne di tutti i
colori: verdi, nere (addirittura a Trieste si sa
di ronde che si vorrebbe intitolare allo
squadrista e gerarca fascista Ettore Muti),
bianche rosse e verd(on)i, brune, rosa, ecc.
Insomma, una proliferazione crescente e
inarrestabile. Assisteremo anche alla creazione
di ronde vaticane formate da prelati, chierici,
monaci e persino suore di clausura in vena di
escursioni notturne? Ebbene, prima di concludere
questo bel quadretto nazionale vorrei suggerire
la costituzione di ronde vigilanti in Parlamento
e a Palazzo Chigi, insomma nelle stanze del
potere che ormai nessuno controlla. Sono certo
che potrebbero scaturirne scoperte molto
interessanti quanto raccapriccianti.
Lucio Garofalo
|