SCIENZIATI
GUIDATI DAL SANNITA ANTONIO IAVARONE SCOPRONO
CHE UN GENE CRUCIALE PER LA PROGRAMMAZIONE DELLE
CELLULE STAMINALI DEL CERVELLO E’ IMPLICATO
NELL’ ORIGINE DI TUMORI UMANI
Benevento, 17
agosto 2009
Al lavoro,
che in futuro potrebbe portare a nuove terapie
contro tumori al cervello e malattie
neurologiche, hanno preso parte anche due
borsisti di un programma di ricerche anticancro
promosso nel 2005 dalla Provincia di Benevento e
sostenuto dal
Ministero del
Lavoro, finalizzato
ad acquisire esperienze scientifiche e
conoscenze da trasferire nel Mediterranean
Institute of Biotechnology (MIB). Un Polo di
ricerca medica e oncologica che la nascente
Fondazione MIB, intende promuovere nel capoluogo
sannita.

Si chiama Huwe1
ed è un gene cruciale per lo sviluppo delle
cellule staminali coinvolto anche nel più
aggressivo fra i tumori del cervello. Lo ha
scoperto un gruppo di ricerca coordinato dal
sannita Antonio Iavarone e da Anna Lasorella,
che da molti anni lavorano negli Stati Uniti,
presso il Columbia University Medical Center di
New York. Il risultato, sottolineano i
ricercatori, in futuro potrebbe portare a nuove
terapie contro tumori al cervello e malattie
neurologiche.
Al lavoro,
che si è guadagnato la copertina della rivista
dove è stato pubblicato, Developmental Cell,
hanno partecipato anche
Domenico D'Arca e
Maria Stella Carro
dell’Instituite for Cancer Genetics del Columbia
University Medical Center,
entrambi borsisti di
un programma di ricerche
anticancro
promosso nel 2005
dalla Provincia di Benevento, in particolare
dall’allora presidente Carmine Nardone, e
sostenuto dal
Ministero del
Lavoro, grazie all’impegno del sottosegretario
al Welfare Pasquale Viespoli,
finalizzato ad acquisire
esperienze scientifiche e conoscenze da
trasferire nel Mediterranean Institute of
Biotechnology (MIB). Un Polo di ricerca medica e
oncologica che la nascente Fondazione MIB (che è
in corso di registrazione presso la Prefettura
di Benevento e di cui Iavarone sarà il direttore
scientifico) intende promuovere nel capoluogo
sannita.
Il presidente
della Fondazione MIB Carmine Nardone e il
vicepresidente Carlo Landolfi hanno espresso
grande soddisfazione per questo risultato
conseguito da Iavarone che ha coinvolto anche il
programma promosso dalla Provincia di Benevento
e sostenuto dal Ministero del Lavoro.
I ricercatori
hanno identificato una nuova e sorprendente
funzione per la proteina Huwe1, una molecola che
si è rivelata indispensabile per la corretta
programmazione delle cellule staminali del
cervello a formare neuroni durante lo sviluppo
dell’embrione di topo. “Ma abbiamo anche
scoperto – spiegano i ricercatori - che la
stessa proteina viene eliminata durante lo
sviluppo del più maligno tumore del cervello che
colpisce bambini e adulti, il glioblastoma
multiforme”.
Durante la
formazione del cervello nell’embrione, le
cellule staminali che risiedono nel sistema
nervoso si dividono a una velocità molto alta
prima di trasformarsi dando origine alle cellule
nervose mature, i neuroni. Perché questo
processo avvenga in maniera corretta, le
proteine che mantengono le cellule nello stato
staminale e immaturo devono essere eliminate.
Per capire come una cellula nervosa possa
diventare maligna i gruppi di Iavarone e
Lasorella sono partiti dallo studio delle
cellule staminali normali. In queste cellule, la
proteina Huwe1 funziona normalmente in un
complesso processo biologico che porta alla
distruzione di altre proteine non più necessarie
programmando così la formazione di neuroni
maturi dalle cellule staminali neurali e
impedendo lo sviluppo di tumori nel cervello.
Lo studio ha
dimostrato che in assenza di Huwe1, le cellule
staminali si moltiplicano in modo incontrollato,
per cui la formazione dei neuroni è compromessa
e lo sviluppo del cervello procede in modo
anomalo. Analizzando e confrontato i livelli di
Huwe1 nel cervello normale e nei tumori
cerebrali, gli scienziati hanno, inoltre,
osservato che l’attività di Huwe1 è molto più
bassa nei tumori.
Il prossimo passo
sarà comprendere come si può utilizzare questa
informazione sul ruolo di Huwe1 per bloccare la
proliferazione delle cellule staminali nei
tumori del cervello.
“La perdita di
Huwe1 potrebbe essere un’importante tappa nello
sviluppo dei tumori cerebrali più maligni, i
glioblastomi multiformi, e una modalità mirata
di terapia per questo tipo di tumori potrebbe
derivare se riuscissimo ad aumentare la funzione
di Huwe1 nelle cellule tumorali” ha sottolineato
Lasorella.
“La manipolazione
di Huwe1 nelle cellule staminali del cervello –
ha rilevato Iavarone - potrebbe consentire una
corretta ri-programmazione di queste cellule e
permettere la rigenerazione delle cellule
neurali che vengono perse nel corso di malattie
neurodegenerative. Inoltre, ci aspettiamo che
riportando al normale l’attività di Huwe1 nelle
cellule dei tumori cerebrali di pazienti in cui
Huwe1 è assente potremo fermare la crescita del
tumore”.
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