Caso autovelox, la pronuncia del Riesame:
restano sotto sequestro le apparecchiature
Il verdetto del tribunale di Santa Maria
sulle impugnazioni dei Comuni e delle ditte
coinvolte
CASERTA — Rimangono sotto sequestro gli
autovelox considerati 'taroccati' dalla
Procura di Santa Maria Capua Vetere. Procura
che ne aveva disposto il sequestro
preventivo, eseguito lo scorso 5 agosto in
un’operazione condotta dalla Polstrada di
Caserta e dalla compagnia dei carabinieri di
Capua, come primo esito di un’indagine che
ha messo sotto il mirino più di 200 persone,
tra cui molti sindaci, assessori e
comandanti delle polizie municipali. Tutti
indagati.
Il Riesame di Santa Maria Capua Vetere si è
pronunciato sui ricorsi avanzati dai
rappresentanti dei Comuni e delle ditte
coinvolte (che si occupavano
dell’installazione e del funzionamento
delle apparecchiature), confermando
integralmente l’impianto accusatorio
formulato dalla Procura, sia per quanto
riguarda l’affidamento dei contratti alle
ditte esterne (considerato illecito), sia le
modalità di accertamento delle infrazioni.
Il Riesame ha ritenuto necessario, inoltre,
un ulteriore approfondimento dell’aspetto
relativo alla truffa in danno degli
automobilisti, a cui la Procura starebbe
già provvedendo. E se restano sotto
sequestro le somme (bloccate ad agosto)
spettanti alle ditte private, sono state
restituite ai comuni quelle derivanti dal
pagamento delle sanzioni e di loro diretta
pertinenza, perché, applicando il codice
penale, si è ritenuto che «Gli Enti comunali
devono essere considerati soggetti diversi
da coloro (amministratori e funzionari) nei
cui con fronti si svolgono le indagini»,
come spiega la Procura in una nota.
«Le somme — commenta Michele Pascarella,
comandante della Polizia stradale di
Caserta — vengono restituite ai comuni con
l’impegno di utilizzarle per metà per la
sicurezza degli utenti della strada e per
l’altra metà come entrate. Da questa
sentenza esce rafforzato l’impianto
accusatorio e fondate le ipotesi investigative. Ipotesi che si basavano sulla
irregolarità delle procedure sulla
verbalizzazione da parte dei comuni che
operavano con le ditte.
Eventuali attività degli autovelox
porterebbero alla ripetizione dei reati
contestati, ecco perché rimangono sotto
sequestro». Con buona pace di molti
automobilisti.
Marilena Mincione 28 settembre 2009