La Provincia di Bergamo ricorre al Tar per
rimettere in discussione la decisione di non
realizzare l'impianto a biomasse
Gli incubi tornano: sbagli se
pensi di essertene liberato una volta per
sempre.
La Vocem è tornata.
E con la Vocem torna a materializzarsi la
possibilità che nel bel mezzo della Valle
Telesina venga realizzato un bell'impianto per
bruciare (ufficialmente) le biomasse (cioè gli
scarti vegetali delle produzioni agricole).
Pareva finita con il decreto dirigenziale della
Regione Campania del 26 agosto scorso che negava
l'autorizzazione a realizzare "un impianto di
recupero energetico" derivante dalla bruciatura
di rifiuti non pericolosi che si voleva
costruire, da parte della Società bergamasca
Vocem, nella cittadina di San Salvatore Telesino;
ed invece ...: ed invece il presidente della
Provincia di Bergamo, che è proprietaria della
società cosiddetta "in house" Vocem, ha dato
mandato ai suoi avvocati di ricorrere al
Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) di
Napoli - Sezione di Salerno per rimettere
nuovamente tutto in discussione.
E' probabile che questo significhi anche che la
guerra legale porterà Bergamo alla richiesta di
risarcimento danni per lucro cessante, come
minacciò a caldo, lo scorso mese di agosto, la
stessa Provincia bergamasca, guidata da Ettore
Pirovano; ma al momento di questa possibilità e
di questo ulteriore sviluppo della travagliata
vicenda, avviatasi nel 2005, non abbiamo
notizie.
Quanto al ricorso al Tar avverso il decreto del
dirigente regionale, si tratta di un documento
molto corposo che chiama in causa anche i Comuni
sanniti e casertani che si erano opposti alla
realizzazione, a Comunità Montana del Titerno,
le Autorità Sanitarie, l'Arpac, la stessa
Regione e naturalmente la Provincia di
Benevento, con la quale quella della Nord aveva
concluso un patto di cooperazione che fu alla
base della scelta insediativa in San Salvatore
Telesino.
Riassumendo in termini comprensibili ai non
addetti ai lavori il ricorso bergamasco e,
dunque, con qualche approssimazione, si assume
nel documento che tutte le motivazioni contrarie
degli enti locali (e dei cittadini) sanniti
sarebbero insorte dopo la concessione del "Via",
la Valutazione di Impatto Ambientale e dunque
sarebbero fuori termini. Inoltre, sempre secondo
i bergamaschi molti tra quelli che
interloquirono sul progetto non avevano alcun
titolo a farlo: nemmeno i Comuni confinanti con
San Salvatore Telesino, secondo i bergamaschi,
avrebbe avuto titolo a protestare nei termini di
legge.
Inoltre, sempre secondo la Provincia ricorrente,
la realizzazione Vocem non avrebbe affatto
violato la pianificazione urbanistica comunale,
come invece si sosteneva nel Sannio, in merito
alla realizzazione dell'impianto. Né lo stesso
impianto sarebbe stato inquinante o pericoloso;
né che avrebbe intaccato la falda.
Da Bergamo si accusa il Sannio di aver lanciato
solo accuse all'impianto Vocem senza uno
straccio di prova scientifica. |