13-07-2009 -
Turbogas Crotone:
inchiesta Procura riguarda due centrali
fonte:
telereggio.it
Sono due le
centrali elettriche al centro dell'inchiesta
condotta dalla Procura di Crotone su presunte
irregolarità nella gestione dei fondi pubblici.
Infatti, oltre che sulla centrale a turbogas di
Scandale (Crotone), la Procura sta indagando
anche sulla costruzione di quella di Rizziconi
(Reggio Calabria). Per quanto riguarda la
centrale di Scandale, gli inquirenti ipotizzano
che l'ex sottosegretario alle Attività
produttive Giuseppe Galati e l'ex presidente
della Regione, Giuseppe Chiaravalloti, d'intesa
con Roberto Mercuri e Annunziato Scordo,
amministratori della società Pianimpianti, tutti
considerati soci occulti delle società anonime
di diritto lussemburghese Finindint e Fecoffee,
e Aldo Bonaldi, ritenuto l'amministratore di
fatto della Eurosviluppo Elettrica e della sua
controllante Societe Financiere Cremonese di
diritto lussemburghese e amministratore di fatto
del Consorzio Eurosviluppo Scarl, avrebbero
favorito l'ottenimento, nel maggio 2004,
dell'autorizzazione unica alla realizzazione ed
all'esercizio della centrale a turbogas di
Scandale nei confronti della società
Eurosviluppo Elettrica. Gli indagati, secondo
l'accusa, avrebbero lucrato "indebitamente 28,6
milioni di euro quale anticipazione sul prezzo
totale di 38,6 mln, dalla vendita della
Eurosviluppo Elettrica, prezzo oggetto di
attività di spartizione tra gli associati
attraverso la cessione alla S.F.C. di Bonaldi,
di pacchetti azionari della Eurosviluppo
Elettrica posseduti dalla Finindint e dalla
Fecoffee". In merito alla centrale di Rizziconi,
secondo l'accusa, sarebbe stato stravolto un
parere espresso il 15 dicembre 2004 dal Nucleo
valutazione impatto ambientale regionale a
favore del progetto di costruzione di centrale
presentato da Calabria Energia in favore del
progetto presentato da Rizziconi Energia, che
aveva avuto una valutazione di non compatibilità
con l'ambiente e il territorio.
Turbogas/ 16
avvisi di garanzia, c'e' anche Pecoraro Scanio
Lunedi, 13 Luglio
2009 - 10:41
I carabinieri della compagnia di Crotone in
collaborazione con i militari della Guardia
diFinanza stanno notificando da questa mattina
16 avvisi digaranzia tra Crotone, Catanzaro,
Reggio Calabria e Romanell'ambito di un'indagine
condotta dal sostituto procuratoredella
Repubblica Pierpaolo Bruni sui finanziamenti
pubblici chesono stati erogati per la
realizzazione di una centrale per laproduzione
di energia elettrica a turbogas nel comune
diScandale, nel crotonese. Tra i destinatari
degli avvisi digaranzia figurano l'ex ministro
all'Ambiente Alfonso PecoraroScanio, il
parlamentare Pino Galati, ex sottosegretario
alleattivita' produttive; l'ex presidente della
Regione CalabriaGiuseppe Chiaravalloti, l'ex
assessore regionale all'AmbienteDiego Tommasi,
funzionari dello stesso ente e variimprenditori.
Tra gli indagati anche un magistrato in
servizoal Tribunale amministrativo della
Calabria. Le accuseipotizzate a vario titolo
sono quelle di associazione perdelinquere
finalizzata alla concussione, al falso,
alriciclaggio di denaro e all'abuso d'ufficio.
Fonte
affaritaliani.it
Crotone: scoppia l'inchiesta
turbogas
Ambiente ed ecomafia
di Angelo Pagliaro
14/07/2009
Non si è ancora spenta l'eco dell'inchiesta sui
siti contaminati dai veleni della Pertusola Sud
che il PM Pierpaolo Bruni, uno dei magistrati
super minacciati dalle cosche calabresi, ha
emesso ben 16 avvisi di garanzia per un'altra
indagine, quella sui finanziamenti pubblici
erogati per la costruzione di una centrale per
la produzione di energia elettrica a turbogas
nel comune di Scandale, paese vicino Crotone. La
nuova inchiesta vede tra i destinatari degli
avvisi di garanzia l'ex ministro dell'ambiente
del governo Prodi, Alfonso Pecoraro Scanio, l'ex
sottosegretario alle Attivita' produttive,
Giuseppe Galati, del centrodestra, l'ex
presidente della Regione Calabria, Giuseppe
Chiaravalloti, del centrodestra, e l'ex
assessore all'Ambiente della Regione Calabria,
Diego Tommasi, dei Verdi. Tra gli indagati
figurano anche vari imprenditori e le accuse
ipotizzate, a vario titolo, sono quelle di
associazione a delinquere, concussione, falso,
truffa, ricettazione, e violazione della legge
Anselmi sulle associazioni segrete. Naturalmente
le reazioni degli indagati non si sono fatte
attendere. Sia Pecoraro Scanio, che Tommasi che
Chiaravalloti si dichiarano estranei ai fatti.
Ma ritorniamo all'inchiesta. A quanto par di
capire dalle indiscrezioni i fondi CIPE,
destinati allo sviluppo di Crotone ed alla
riconversione industriale di un'area tra le più
degradate d'Europa, potrebbero essere finiti in
parte nelle banche del Lussemburgo e in parte
utilizzati per pagare tangenti a esponenti
politici di vario livello. Tra le carte del
magistrato le prove delle solite operazioni alle
quali la cronaca quotidiana ci ha abituati:
costituzioni si società per azioni (Eurosviluppo
industriale) che ottengono finanziamenti sia
statali che regionali finalizzati alla
reindustrializzazione e al rilancio dell'ex
Pertusola sud di Crotone, con la promessa di
creare circa 300 nuovi posti di lavoro grazie
all'insediamento di nuove iniziative
imprenditoriali. In realtà, secondo l'accusa,
viene subito fatta nascere una nuova società
denominata Eurosviluppo Elettrica, che presenta
un progetto per la costruzione di una centrale a
turbogas nel comune di Scandale che, una volta
realizzata, dovrà cedere l'energia ad una serie
di imprese locali. Nel frattempo, ai confini con
la Svizzera, precisamente a Thonon les Bains
viene fermato dalla polizia francese, nel mese
di aprile, un manager con una valigetta al cui
interno vi sono titoli per 21 milioni di euro.
Come nei migliori film di Maigret si scopre che
l'uomo è socio dell'imprenditore a capo del
consorzio che firma gli accordi di programma con
il ministero delle Attività produttive. Tra una
serie di scatole cinesi, società fittizie,
banche ed il coinvolgimento del tristemente noto
e collaudato intreccio "massonpoliticogiudiziario"
il crotonese muore e con esso il turismo e
l'industria che erano le uniche attività
produttive che garantivano, ad una terra
dominata dalle mafie, un minimo di speranza.
Fonte:
rivistaonline.it
Turbogas Crotone, Inchiesta su
centrale. Pecoraro: Estraneo ai fatti
--IL VELINO AZIENDE--
Roma, 13 lug (Velino) - Ci sono
altri 16 indagati nell’ambito dell’inchiesta
condotta dal sostituto Procuratore Pierpaolo
Bruni sui fondi pubblici per il piano di
sviluppo di Crotone. Nei primi mesi dell’anno
vennero contestati a quattro indagati reati di
bancarotta fraudolenta, truffa e falso. Oggi
un’ulteriore infornata di avvisi di garanzia
indirizzati tra gli altri all’ex ministro
Alfonso Pecoraro Scanio e all’ex assessore
all’ambiente della regione Calabria Diego
Tommasi (entrambe dei Verdi), oltre che all'ex
sottosegretario alle Attività produttive,
Giuseppe Galati. Gli inquirenti, che nell’ambito
dell’inchiesta ipotizzano presunte irregolarità
nei finanziamenti pubblici erogati per la
costruzione di una centrale per la produzione di
energia elettrica a turbogas nel comune di
Scandale, nel crotonese, contestano in questo
caso i reati di associazione a delinquere,
concussione, falso, truffa, ricettazione, e
violazione della legge Anselmi sulle
associazioni segrete.
Al centro dell’inchiesta i finanziamenti
pubblici erogati a seguito dell’approvazione da
parte Cipe del contratto di Programma per il
rilancio dell’area di Crotone attraverso la
filiera energetica: 133 milioni di euro (ma solo
in parte effettivamente erogati) finanziati dal
ministero delle Attività Produttive che aveva
dato la propria autorizzazione alla centrale
turbogas di Scandale nel 2004 alla stessa
società che due anni prima era riuscita ad
ottenere altri finanziamenti dalla regione
Calabria e che per conto di un consorzio aveva
chiesto e ottenuto la realizzazione della
centrale turbogas. Un progetto poi ceduto alla
società Ergosud (50% Eon e 50% A2A) che in
quest’inchiesta si è costituita parte civile. La
centrale in fase di realizzazione (l’ultimazione
è prevista entro l’anno) - per la quale è stata
richiesta a gennaio di quest’anno
l’Autorizzazione integrata ambientale al
ministero dell’Ambiente - prevede l’adozione di
soluzioni tecniche, tra cui il Sistema ‘zero
discharge’ che consente di ridurre l’apporto di
acqua dall’esterno al reintegro delle sole
perdite legate al processo. L’11 marzo scorso
sono state eseguite quattro perquisizioni, dalla
Guardia di Finanza, nelle sedi di società da
Milano della società Pianimpianti, nelle due
sedi di Crotone della società Eurosviluppo
industriale e Consorzio Eurosviluppo.
Sulla questione l’ex ministro dell’Ambiente
Alfonso Pecoraro Scanio, in una nota ha
informato di aver “dato mandato al suo avvocato
Paola Balducci di presentare querela per
calunnia contro chiunque abbia cercato di
accostare il suo nome a fatti rispetto ai quali
è totalmente estraneo. E’ infatti notorio che il
ministro Pecoraro Scanio non si è mai occupato
di finanziamenti e meno che meno di centrali a
turbogas”. Secondo quanto sottolinea la nota
l’ex ministro “è a disposizione della procura di
Crotone per qualunque chiarimento sui fatti in
questione rispetto ai quali - si ribadisce -
l’ex ministro è completamente estraneo”.
Giuseppe Galati (Pdl), invece ha chiesto,
attraverso i suoi difensori, “di essere
immediatamente sottoposto a interrogatorio
formale, per poter in quella sede fugare
qualunque dubbio circa l’inesistenza di
qualsivoglia coinvolgimento nei fatti
ipotizzati”.
(redazione) 13 lug 2009 12:41
Fonte: ilvelino.it |