Con Digital Divide (divario
digitale, spesso abbreviato in DD) s’intende
semplicemente il divario esistente tra chi può
accedere alle nuove tecnologie (internet,
personal computer) e chi no. Le cause sono
ancora motivo di studio (!) tuttavia tra le
cause principali motivi dell’esclusione si
riconoscono: le condizioni economiche,
l' istruzione e, in molti paesi, l'assenza
d’infrastrutture.
Il termine Digital Divide,
quindi, è utilizzato per indicare la non
omogenea fruizione dei servizi telematici tra la
popolazione residente e con frequenza ricorre
negli ambienti che si occupano della diffusione
dell’e-Government e dello sviluppo del
territorio nel suo complesso. È un termine che
sintetizza bene un reale pericolo di “isolamento
tecnologico” che alcune fasce di popolazione
(gli anziani, le donne, gli abitanti nei piccoli
comuni, i giovani imprenditori …) corrono
concretamente. L’Italia è tra i paesi alle prese
con il DD, e l’Italia meridionale è vittima del
Digital Divide, come se non avesse abbastanza
problemi… in provincia di Benevento, poi la
situazione è drammatica e la polemica rischia
di diventare stucchevole…
Recentemente La Rocca dei Rettori, infatti, ha
deciso di tentare superare quest’ostacolo
inserendo nel Programma di governo provinciale
il preciso intendimento di portare nel Sannio
una rete infrastrutturale immateriale. ’Degna
di un Paese moderno ed avanzato …’
( La precisazione la dice lunga sulla gravità
del problema…)
La Giunta provinciale ha emanato
un atto indirizzo affinché il Settore
innovazione della Provincia realizzi nel più
breve tempo possibile una infrastruttura di rete
wireless extranet a banda larga in un vasto
comprensorio territoriale in grado di garantire
una connettività adeguata e distribuita con
velocità e sicurezza per la pubblica
amministrazione.
La
pubblica amministrazione, quindi, riconosce
che non possiede i mezzi per operare con
‘efficienza ed efficacia’ e tenta di correre ai
ripari. E i cittadini utenti? Sono ancora alle
prese!... Alle prese con le
politiche tariffarie ingiuste, fornitori
che hanno tutto l’interesse a conservare il
divario digitale per continuare a lucrare
spudoratamente fornendo i soliti pessimi
servizi. Allora
le ‘DD’ del Divario Digitale devono diventare
‘DD’ di Democrazia Digitale. E’ questa la vera
sfida. Perché la
democrazia d'accesso
oggi è diventata un diritto fondamentale”.
Compito delle istituzioni locali e nazionali è
quello di mettere finalmente tutti i cittadini
nelle stesse condizioni di partenza.
Giovanni
Lombardi
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