PRO LOCO
CASTELVENERE
Centro Xewkija –
Via Scavi – 82037 CASTELVENERE
Calato il sipario sull’edizione 2009 della
‘Festa del vino’ organizzata dalla Pro Loco.
Dal convegno che ha animato la giornata
conclusiva l’interessante proposta di un evento
promozionale in sinergia tra Benevento ed
Avellino con al centro il vitigno aglianico.
Calato il sipario sulla trentaduesima edizione
della ‘Festa del Vino’ organizzata dalla Pro
Loco Castelvenere e svoltasi dal 28 al 30
agosto. L’edizione 2009 della festa è stata
contraddistinta da tante iniziative a contorno
delle tre serate di degustazioni nella
centralissima piazza San Barbato che ospitava
quattordici aziende del paese.
Particolarmente interessanti gli spunti emersi
nel corso del convegno che si è svolto, come da
tradizione, nella mattinata dell’ultima giornata
di festa. Grazie ad un ricco parterre di
relatori la discussione partendo dal tema
centrale dell’incontro (‘La nuova veste dei vini
sanniti: modifiche dei disciplinari di
produzione’) è finita con l’affrontare le tante
problematiche che attanagliano in questo
particolare momento il mondo enologico e la
promozione territoriale.
In apertura, dopo i brevi saluti dei
rappresentanti degli enti ospitanti, sono
seguiti gli interventi di Salvatore D’Andrea (Cna
di Benevento) e Carlo Falato (assessore
provinciale alla Cultura). Entrambi hanno
focalizzato l’attenzione sull’importante
progetto ‘Mani d’autore, viaggio nella
creatività del bianco’, voluto dalla Provincia
di Benevento e da Art Sannio Campania, in
collaborazione con la Cna di Benevento. Questa
programmazione, che ha a Castelvenere ha toccato
la sua seconda tappa poprio in occasione della
Festa del vino, nasce dall’intento – hanno
spiegato - di elevare sempre più la promozione
turistica nel suo complesso attraverso la spinta
sinergica degli svariati attrattori culturali
presenti sul nostro territorio.
Nel corso dell’incontro si sono susseguite
relazioni di notevole interesse. Al tavolo,
moderato dalla giornalista Federica De Vizia,
erano seduti: Gennarino Masiello (presidente
Camera di Commercio di Benevento), Gaetano
Pascale (presidente Slow Food Campania), Luciano
Pignataro (giornalista enogastronomico de ‘Il
Mattino’) e Domizio Pigna (presidente consorzio
tutela vini ‘Samnium’).
A quest’ultimo, in apertura, è toccato
illustrare le novità previste dal lavoro di
“ridisegno” della produzione enologica sannita.
Un lavoro che non è stato facile ma che supera
le logiche di campanilismo – ha dichiarato Pigna
– da cui nel corso degli anni trascorsi non è
rimasto immune nemmeno il settore vitivinicolo.
E’ seguito poi l’intervento di Gaetano Pascale
che, ampliando l’analisi del momento difficile
che vive il settore, ha focalizzato l’attenzione
in particolare su due problematiche. In merito
al mondo della produzione enologica ha
sottolineato che se una volta l’obiettivo da
raggiungere era quello di un “prezzo etico” del
vino per i consumatori finali, ora l’attenzione
deve essere spostata verso un “prezzo etico” di
vendita delle uve, un dato che in questi ultimi
anni è diventato particolarmente preoccupante
per le economie degli agricoltori. Altra
tematica affrontata è stata quella della
promozione. La discussione ha preso spunto dagli
interventi in apertura degli irpini Nicola Di
Iorio (già presidente della comunità montana
Terminio-Cervialto) e Giacomo Pastore
(produttore) che hanno parlato del “caso Taurasi”,
ovvero dell’annullamento di uno degli eventi di
promozione enologica più importanti del Sud
Italia. Proprio l’episodio avellinese ha dato
l’input ad una approfondita analisi sulle
difficoltà di coniugare vino, turismo e risorse
territoriali. Sul tavolo sono state sviscerate
le difficoltà che si incontrano, con Pascale che
ha invitato soprattutto a fare distinzione tra
eventi di “promozione” ed eventi di “animazione
territoriale”, individuando la soluzione nel
favorire un
turismo sostenibile, in cui il vino, le
produzioni tipiche, la cultura e gli eventi
devono assumere un ruolo centrale.
I diversi argomenti sollevati da Pascale sono
poi stati tutti sviscerati dal successivo
approfondimento del presidente della Camera di
Commercio. Anche Masiello è partito dallo stato
di crisi che investe l’agricoltura, illustrando
che se è vero che il comparto alimentare ha
risentito meno degli altri della crisi è anche
vero, purtroppo, che in questi anni a fronte di
un aumento dei prezzi al banco si registra un
continuo calo del prezzo conferito a chi produce
che, in aggiunta, si trova a fare i conti con
lievitati costi di produzione. Stesso discorso
sull’argomento promozione, dove i problemi che
si registrano in terra sannita risultano essere
gli stessi di quella irpina (un parallelismo
emerso in diversi momenti della discussione). Da
qui la necessità di un’azione “comune”, in cui,
però, i rapporti – ha dichiarato Masiello –
devono essere ben definiti e soprattutto
rispettati.
In conclusione l’intervento di Luciano Pignataro
che, partendo dagli errori commessi dalla
politica (senza distinzione fra destra e
sinistra), ha vivamente stimolato una sinergia
tra le due province (Benevento ed Avellino) che
rappresentano oltre l’80% della produzione
enologica campana, con l’obiettivo di . L’idea
portata sul tavolo, affidata soprattutto al
presidente della Camera di Commercio Masiello ed
all’assessore provinciale Falato, è stata quella
di lavorare da subito ad un grande evento di
promozione per superare definitivamente lo
scoglio. Un evento – ha spiegato – che dovrà
essere itinerante e che potrà veicolare lontano
questi territori dell’entroterra campano
mettendo al centro il vitigno aglianico,
l’eccellenza enologica che unisce le due
province.
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