Sono ormai sette anni, dal 2003
(centenario della erezione del monumento a Gesù
Redentore su Monte Acero), che la prima domenica
di agosto si svolge una escursione di carattere
religioso che interessa le comunità di Cerreto
Sannita e Massa di Faicchio.
Domenica 2 agosto alle ore 5,00
diverse persone sono partite dal centro storico
di Cerreto Sannita a piedi per giungere le falde
del monte dove la Pro Loco Massa di Faicchio ha
rifocillato i presenti prima di percorrere un
antico sentiero e giungere alle ore 8,00 sulla
vetta, dove da decenni la figura in ghisa di
Gesù Redentore benedice e protegge la Diocesi.

Nella foto il gruppo di Cerreto
Sannita si reca verso Massa di Faicchio per poi
salire Monte Acero (sullo sfondo). È da
segnalare la presenza di un discreto numero di
giovani mossi dalla fede e dall’interesse verso
la natura.

Chi percorre la strada provinciale
che circonda Monte Acero sarà passato molte
volte, forse senza notarlo, davanti ad una croce
che, sita all’intersecazione fra le strade che
conducono a San Salvatore e Faicchio, ricorda
che proprio da lì passarono i buoi che
trascinarono oltre cento anni fa la pesante
statua sino alla vetta.



Dopo un breve break i partecipanti
all’escursione si avviano verso il sentiero.
Ogni anno uno o più cani seguono i pellegrini da
Cerreto sino alla vetta. Quest’anno è stata la
volta di questo bel pastore tedesco: il suo
scarso senso dell’orientamento e la forte
diffidenza ci fanno pensare che sia una delle
ennesime vittime di quegli individui che specie
in estate abbandonano i propri animali lontano
dalle loro case.

Il paesaggio che si osserva da
alcuni tratti del sentiero è davvero mozzafiato.
Nella foto si vede il bianco corso letto del
torrente Titerno; in basso al centro è Massa di
Faicchio. Le abili guide della Pro Loco hanno
riferito che dalla vetta del monte, in assenza
di foschia e munendosi di un buon binocolo, è
possibile vedere Napoli ed il porto riuscendo a
distinguere le navi.


Il sentiero che abbiamo percorso
(incluso nel Sentiero Italia del CAI) ci ha
fatto lambire i poderosi resti delle mura
megalitiche osco sannite che costituivano la
cosiddetta “Arce di Monte Acero”, una
fortificazione del VI secolo a.C. che ancora
cinge la vetta del colle per circa 3Km di
lunghezza.

Lungo il tragitto abbiamo trovato
anche alcuni ammoniti, gruppo di molluschi che
hanno fatto la loro prima comparsa sulla Terra
nel periodo Devoniano (ben 395 milioni di anni
fa) per poi estinguersi nel Paleocene circa 56
milioni di anni fa.

Ed ecco arrivati al monumento a Gesù
Redentore. Il parroco di San Martino in Cerreto
don Edoardo Viscosi ed il Sindaco di Faicchio
Mario Borrelli ne hanno illustrato la storia,
grazie anche ad un opuscolo esaustivo
sull’argomento edito dalla Pro Loco di Massa. La
statua venne posta su Monte Acero nel 1903
assieme ad altre 19 sculture inserite in
altrettante vette di monti italiani su proposta
di Papa Leone XIII.
La statua in ghisa della ditta “Rosa
Zanazio” di Roma costò fra lavorazione e
trasporto ben 3.706 lire, una cifra importante
per l’epoca che venne sovvenzionata dalle
offerte provenienti da ogni parte della Diocesi.
L’attuale statua è stata però restaurata negli
anni ’70 a spese di Emilio Bove dopo un ciclone
che la fece cadere a terra.
In conclusione è stata una bella
esperienza che vede ogni anno crescendo la
partecipazione e l’interesse della popolazione
locale.
Adam Biondi
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