IL
FASCINO DELLA NATURA – CURIOSARVI UN PO’ È
SEMPRE STIMOLANTE
La
natura è sicuramente un’ottima fonte di reddito
attraverso il turismo, per cui essa costituisce
un argomento che ha anche una notevole
importanza economica, specialmente per le zone
interne come la nostra, che ripongono nel
turismo buona parte delle loro speranze di
sviluppo”.
Novembre, anche nell’area matesina, è il mese
del “passo” della “Beccaccia”, che
migra dall’Europa centro – orientale e scende a
svernare anche in tutta l’area mediterranea.
Il
nome di questo selvatico, almeno per sentito
dire, lo conoscono un po’ tutti, ma solo una
percentuale assai limitata di persone sa
riconoscere una beccaccia (peraltro difficile da
avvistare) e sa quali caratteristiche ha.
La
“Beccaccia” ha un peso fino a 4 –
5 volte quello del merlo, nell’area matesina è
rara (o del tutto assente) la sua presenza
durante la nidificazione, ma come svernante la
Beccaccia è presente in buon numero sui monti
del Matese e nelle aree limitrofe.
I
dati rilevati da uccelli inanellati
evidenzierebbero una preminenza di esemplari
provenienti dall’Europa centro – orientale. Il
“passo” autunnale è, in genere, prevalentemente
concentrato nella prima quindicina di novembre.
Quando la caccia non era ancora vietata sui
monti del Matese, i monti Moschiaturo (Defenza)
e Tre Confini (parte alta della Parata Tufo), il
valico di Santa Crocella e La Torta (versante
nord del Monte Mutria) erano nel mese di
novembre particolarmente frequentati dai
cacciatori di Beccacce, le quali, provenienti
dall’Europa centrale e settentrionale, nel loro
viaggio migratorio verso Sud facevano (e fanno)
delle brevi soste in questi luoghi. Più
limitate, invece, sono le soste durante il
“ripasso” di febbraio – marzo, quando le
Beccacce se ne tornando verso Nord ai siti di
nidificazione. Molte Beccacce svernano nell’area
matesina. Di giorno se ne stanno in boscaglie
piuttosto fitte, mentre al crepuscolo volano
come ombre silenziose alla ricerca di cibo negli
spazi aperti, quasi sempre nei pressi di corsi
d’acqua o in zone umide. All’alba poi se ne
tornano nei loro rifugi, cioè nel folto di
boschi e boscaglie.
Beccaccia temporaneamente nelle neve
Come riconoscerla
La
Beccaccia (scolopax rusticola) è un
caratteristico uccello di bosco, terricolo,
delle dimensioni di un piccione, con il becco
molto lungo, le ali arrotondate ed il portamento
basso. E’ estremamente specializzato e la livrea
è altamente mimetica e simile alle foglie morte
delle lettiere dei boschi di latifoglie. E’ di
sessi simili e di colorazione variabile, dal
bruno al rossiccio ed al grigio. Le parti
superiori sono chiazzate e barrate, quasi
marmorizzate, di bruno, grigio e nero; le parti
inferiori sono finemente barrate di bruno scuro.
Le ali hanno le remiganti primarie e secondarie
bruno – nere con i vessilli interni e la parte
apicale fulvi. La coda è nera con i margini
fulvo – rossastri ad apice grigio sporco
superiormente; le copritrici superiori della
coda sono bruno – rossastre più o meno
fascettate di nero. Lunghezza: 34 centimetri.
Peso: 210 – 440 grammi.
Beccaccia in volo
Aspetti riproduttivi
La
nidificazione è preceduta da una serie di
manifestazioni rituali caratterizzate da voli di
parata dei maschi accompagnati dai richiami
acuti e da danze nuziali del maschio e della
femmina. In quest’ultima fase le ali vengono
tenute abbassate e la coda è allargata a
ventaglio mentre il capo ed il tronco vengono
aritmicamente abbassati in avanti. La
nidificazione va da metà marzo a luglio; in
alcune zone avviene ancor più precocemente.
Il
nido di solito è posto in una cavità od in una
buca, molto spesso vicino ad un albero ed in
luoghi riparati e viene tappezzato con fogliame
vario raccolto nel terreno. Viene effettuata una
sola covata all’anno e sono deposte normalmente
quattro uova, che vengono covate esclusivamente
dalla femmina per circa venti giorni. In questo
periodo la femmina non si muove quasi mai dal
nido e si lascia avvicinare a tal punto, da
estranei, sin quasi a toccarla. L’individuazione
del nido, però, è molto difficile in quanto è
perfettamente mimetizzato nella lettiera di
foglie morte; l’unico particolare evidente è
rappresentato dai grossi e mobili occhi.
I
pullus abbandonano il nido dopo poco
tempo e vengono curati da entrambi i genitori.
Se viene disturbata nel periodo in cui ha i
piccoli, la Beccaccia, per distogliere
l’attenzione è solita eseguire una parata di
ostentazione, che consiste nell’effettuare voli
elaborati e simulazioni di animale ferito,
emettendo grida particolarmente acute.
Caratteristico è il modo di trasportare i
piccoli tenendoli tra le zampe a ridosso del
petto o sul dorso, sia per allontanarsi da zone
disturbate o da pericoli, che per portarli in
ambienti adatti per la ricerca del cibo.
L'habitat della beccaccia
Cosa mangia
L’alimentazione consta in particolare di
invertebrati, per lo più caratteristici delle
lettiere dei boschi, delle zone ricche di humus,
dei terreni umidi e ricoperti di vegetazione. La
dieta principale è rappresentata da larve ed
adulti di Coleotteri, Aracnidi, Ditteri,
Lumbricidi, Isopodi, Ortotteri (grillidi), ecc..
La ricerca del cibo è effettuata in modo del
tutto particolare. Caratteristica è l’abitudine
di rivoltare una alla volta le foglie cadute,
servendosi della mandibola superiore per girarle
e della inferiore per toccare il terreno. Cerca
piccoli invertebrati (soprattutto forme larvali
e lombrichi) anche forando il terreno per mezzo
del lungo becco, lasciando sulla superficie dei
fori caratteristici che rivelano la sua presenza
e che sono accompagnati da delle caratteristiche
deiezioni biancastre con al centro di solito una
piccola macchia nera più consistente.
Beccaccia a confronto con il merlo
La
sua distribuzione geografica
Questa specie è a vasta distribuzione
paleartica, rinvenendosi in tutta la zona
eurasiatica centro – orientale, dall’Unione
Sovietica, Mongolia, alla Cina ed al Giappone.
E’ presente poi nella zona himalaiana, dal
Pakistan settentrionale al Nepal, al Kaschmir e
al Bhutan. Nella regione paleartica occidentale
si rinviene nelle isole Azzorre, Canarie, nelle
isole Britanniche, nella penisola Scandinava.
Durante il periodo della nidificazione è rara la
sua presenza nella parte meridionale delle
penisole egea ed italiana. E’ in parte
migratrice e le popolazioni europee si portano a
svernare prevalentemente nell’Europa occidentale
e meridionale, nonché in tutta l’area
mediterranea; quelle orientali invece svernano
nell’Asia meridionale. La presenza in Italia
della Beccaccia come nidificante è limitata alle
regioni settentrionali e sporadicamente a quelle
limitrofe centrali. E’ invece comune in tutto il
territorio nazionale durante i passi di ottobre
– novembre e di febbraio – marzo. Si trattiene
nell’Italia centro – meridionale per tutto
l’inverno, in particolare nelle zone boschive
con sottobosco ricco di vegetazione sempreverde
e nella macchia mediterranea.
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