24 febbraio 2009
Guardia, oasi ambientale da valorizzare
Antonio De Lucia

 

 

 

 

Provincia di Benevento

 


Comunicato Stampa n. 534 del 23 febbraio 2009  

Gli assessori all’ambiente, Gianluca Aceto, ed alla cultura, Carlo Falato, della Provincia di Benevento hanno presieduto stamani, presso l’oasi ambientale di Guardia Sanframondi, una riunione con il presidente della Comunità Montana del Titerno, sindaci, amministratori locali ed Associazioni ambientaliste per mettere a punto iniziative e programmi di valorizzazione ambientale e turistica della dorsale appenninica sannita.

L’incontro era finalizzato a creare le opportune sinergie tra l’oasi di Guardia Sanframondi e quella di Campolattaro sul fiume Tammaro, entrambe istituite in tempi diversi con la cooperazione della Provincia.

Le due Oasi, che presentano una grande ricchezza di biodiversità vegetale ed animale (particolarmente rilevante a Guardia Sanframondi la popolazione di cervi, introdotti anni addietro in un felice programma di ripopolamento della Provincia), possono entrare a far parte di un solo percorso naturalistico-paesaggistico, una vera e propria rete di interesse ambientale che si connette direttamente al Parco del Matese nella vicina Terra di Lavoro.

Le iniziative a sostegno di tale rete saranno elaborate d’intesa tra Provincia, Amministrazioni locali ed Associazioni ambientaliste: un cronoprogramma di lavoro per conseguire tale obiettivo sarà nei prossimi giorni redatto dagli assessori Aceto e Falato.      





Oasi faunistica ( Guardia Sanframondi)

fonte: www.ceasanlupo.it/attidida/escursioni.htm

L’oasi faunistica di Guardia Sanframondi, dove vivono circa 16 cervi ed altre specie di animali in un habitat naturale incontaminato, si estende per circa 30 ettari, in un crocevia di antichi sentieri. Essa è nata nel 1997, con l’immissione di quattro esemplari di cervo (cervus elaphus), tre femmine e un maschio.
L’Oasi, è dotata di una serie di strutture atte a migliorare l’habitat per la vita dei cervi (rastrelliere per l’alimentazione, abbeveratoi, ricoveri).
sono stati realizzati numerosi rimboschimenti, prima essenzialmente di conifere, e poi anche di latifoglie, tra cui castagno (castanea sativa), acero d’Ungheria (acer obtusatum), cerro (quercus cerris), roverella (quercus pubescens) e sorbo degli uccellatori (sorbo aucuparia).. Risale a periodi precedenti, probabilmente agli anni Cinquanta, la presenza di una macchia di ontano napoletano (alnus cordata), che dal punto di vista vegetazionale è la presenza più interessante dell’Oasi.


La flora spontanea è costituita prevalentemente da specie erbacee (graminacee) ed arbustive come ginestra (spartium junceum), rosa selvatica (rosa canina), rovo (rubus ulmifolius) e biancospino (crataegus monogyna), le cui bacche sono fortemente appetite dagli ungulati e dagli uccelli sia stanziali che di passaggio durante i flussi migratori.
Il percorso didattico che inizia nell’aula didattica all’aperto segue le tracce dei cervi attraverso il sentiero che essi percorrono per raggiungere i siti di abbeveraggio, con l’illustrazione di alcuni interventi di ingegneria naturalistica realizzati lungo piccole scarpate, e fino al luogo prescelto dai cervi come ricovero, dove si arriva in punta di piedi per non disturbare. Nei periodi delle maggiori rotte migratorie è possibile osservare da vicino gli uccelli migratori.
E’ possibile prenotare il laboratorio didattico sulle “tracce” .


 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it