Le grida magnetizzate
che vengono dai megafoni sono un sottofondo
inusuale, in questo paese che vive spendendo il
suo tempo lentamente, nell’aria muta, dove le
urla scorrono sporadicamente, dove l’unico suono
notturno è l’abbaiare di qualche cane inquieto.
Gli striscioni che parlano di una protesta
radicale ed apartitica sono una vista
inusuale, in questo paese dove i colori li vedi
soprattutto nel crepitare di queste foglie
autunnali, mani di una natura che riesce sempre
a dipingere cose diverse.
È strano parlare di crisi, di riforma Gelmini,
di Ddl Aprea, di Diritti degli Studenti, in un
paese che assiste allo spettacolo politico
davanti un teleschermo, vedendo tutto un po’ più
distante, un po’ più in là rispetto all’isola
felice dell’aria muta e delle foglie autunnali.
Eppure centocinque lavoratori della Ficomirrors,
l’anno scorso, sono finiti in cassa
integrazione, anche loro sotto la pressa
inevitabili della crisi internazionale. Eppure,
poco lontano, 7 donne salgono su un tetto,
perché dopo aver sudato per 10 anni tra i banchi
di una scuola, si trovano improvvisamente appesi
al cappio della disoccupazione, al cappio di un
futuro sempre più sbiadito, al cappio del
portafoglio vuoto.
Eppure, e questo ci
riguarda un po’ più da vicino, anche a Morcone
lo Stato non finanzia più le scuole pubbliche.
Non finanzia più l’educazione alla democrazia,
alla crescita culturale. E coerentemente
finanzia l’acquisto di 131 cacciabombardieri per
13 miliardi di euro, perché l’armi sono nemiche
del popolo, e con 5 miliardi di euro finanzia
una dittatura nordafricana, per chissà quale
gioco di potere.
E così ti ritrovi spaesato, perché nella tua
isola felice compaiono i caratteri rossi nel
bilancio, tasse più alte dalle famiglie,
materiale indisponibile perché “non sono
arrivati i finanziamenti”. Finisci per pensare
che quell’immaginario e rassicurante Eden
terreste, basato sostanzialmente
sull’allontanamento della realtà, sia un arma
usata dai mezzi subdolamente coercitivi dei
media, e indirettamente da qualcuno che vuole
rendere modello il sistema delle tre scimmiette:
non vedo, non sento, non parlo.
Ma abbiamo visto e sentito le parole di un
Ministero che parla non di pedagogia, ma di una
economia (o presunta tale)del risparmio, del
taglio, e delle finte rassicurazioni mandate in
onda durante il Tg serale. E abbiamo deciso che
è arrivato il momento di parlare, gridare, ed a
cambiare la vita essendo disposti a camminare
(la citazione di Cento Passi e tutt’altro che
casuale): e così decidi di fare un corteo. La
musica e gli slogan suonano strani nelle strade
di un paese che è abituato a sentire le campane,
così un anziano signore si gira ed osserva
incuriosito, per poi rigirarsi con un aria di
perplessità.
Intanto l’Unione degli Studenti segnala sul suo
sito una manifestazione a Morcone, unica a
livello provinciale. Intanto ne senti parlare su
qualche sito internet, in qualche gruppo di
Facebook, su qualche locandina arrivata in
qualche scuola, anche a Cerreto Sannita e a
Colle Sannita. E te li ritrovi affianco a te a
discutere col gentilissimo Vincenzo Delli
Veneri, venuto da Benevento proprio per
intervenire ad un assemblea esterna, dopo
essersi fatti mezz’ora di auto per venire fino
in questo “piccolo borgo arroccato sulla
collina”.
La possibilità di partecipare attivamente, non
come spettatori passivi di una protesta, come
burattini su un palcoscenico di cui si è
soltanto comparse casuali, si manifesta in
quella possibilità di intervenire, di
sottolineare che quello della crisi è un
processo che rende difficile la sopravvivenza in
ogni cittadina italiana. Ed anche se eravamo in
pochi rispetto alle grandi manifestazioni
metropolitane, sono circolate idee vere e
discusse pubblicamente, cose che tra le masse
non sempre succede.
È comunque stata nell’intera provincia l’unica
manifestazione promossa dall’UdS Benevento,
progetto a cui chiediamo di aderire per renderlo
concreto ed attivo. Per info:
udsbenevento@hotmail.it
Grazie a tutti i partecipanti
Unione degli Studenti Benevento
Ecco uno stralcio della piattaforma vendicativa
per la mobilitazione nazionale dell’Unione degli
Studenti del 9 ottobre:
1.
Ritiro dei tagli all’istruzione e immediata
reintroduzione sul posto di lavoro di tutte le
precarie e i precari della docenza e del
personale tecnico amministrativo;
2.
Rimessa in discussione radicale del
provvedimento di riordino degli istituti
superiori che andrà in vigore dal prossimo anno
e prevede un drastico taglio di ore al fine di
risparmiare soldi;
3.
Portare la spesa pubblica corrente sulla
conoscenza e i saperi al 10 % del Prodotto
Interno Lordo (contro il misero 3,9% attuale).
Le risorse possono essere recuperate annullando
la costruzione dei 131 cacciabombardieri f-14
del sistema d’arma Joint Strike Fighter (che il
Governo italiano ha autorizzato a costruire per
un valore di 14 miliardi di euro) e cancellando
il piano di sviluppo infrastrutturale pari a 5
miliardi di euro in favore della dittatura
libica di Gheddafi;
4.
Riconversione totale dei circuiti telematici
della rete scolastica dal sistema Microsoft al
sistema operativo gratuito Linux, con
conseguente impiego delle quote di risparmio
nell' ammodernamento delle strutture
tecnologiche e nel loro impiego a fini
didattici;
5.
Legge quadro nazionale per il diritto allo
studio: Pur essendo il diritto allo studio
materia di competenza delle regioni, chiediamo
che lo Stato individui dei livelli minimi di
accesso allo studio (trasporti, libri di testo,
mense, borse di studio, accesso alla cultura,
ecc) ;
6.
Istituzione del “reddito di formazione”, ovvero
un reddito per gli studenti, garantito
attraverso forme dirette, ovvero borse di studio
distribuite a prescindere dal reddito, e forme
indirette, ossia l'erogazione gratuita di
servizi quali i trasporti, libri di testo, e
tutto ciò che rientra nell'ambito della cultura.
Abolizione della legge
30 che istituisce forme di precarietà devastanti
e che impedisce, una volta concluso il ciclo
formativo, di accedere ad un lavoro stabile e
appagante;
7.
Piano di finanziamento straordinario al fine di
coprire l’assistenza totale per il recupero
debiti (che il Ministro Fioroni nel 2007 aveva
promesso e mai mantenuto per l’impossibilità
delle scuole di coprire economicamente i corsi),
attraverso sportelli settimanali che possano
avviare percorsi individuali di risanamento
delle lacune didattiche;
8.
Istituzioni di Commissioni Paritetiche
docenti-studenti in tutte le scuole secondarie
di 2° grado che possano discutere i metodi e i
contenuti delle lezioni (ormai vecchi di
decenni, in molti casi) e creare un sistema di
didattica partecipata e non schiacciata sulla
discrezione dell’insegnante e sulla logica della
lezione frontale;
9.
Riforma della valutazione con conseguente ritiro
dell’ultimo regolamento varato dal Ministero
(che prevede la valutazione in decimi per tutte
le scuole, la partecipazione degli insegnanti di
religione cattolica agli scrutini in cui si
definiscono i crediti formativi, la ammissione
alla maturità solo per gli studenti che abbiano
sei in tutte le materie, non garantisce gli
studenti dal voto in condotta, ecc).
Abolizione del voto in
decimi e istituzione di un sistema di
valutazione a giudizio come avviene nella quasi
totalità dei Paesi Europei; abolizione voto di
condotta; sistema di corsi di aggiornamento
permanenti per il corpo docente e introduzione
di un sistema di valutazione dell’insegnamento;
10.
Ritiro del PdL Aprea (che mira a privatizzare la
scuola trasformando i consigli di istituto in
consigli di amministrazione non garantendo la
rappresentanza degli studenti) e apertura di un
dibattito pubblico sul ruolo e la funzione degli
Organi Collegiali e sulla governance scolastica
che possa dare avvio ad un provvedimento di
Riforma complessiva;
11.
Cambiamento della materia di religione cattolica
in “Storia delle religioni e dei culti”, il cui
reclutamento del personale docente sia di totale
competenza dello Stato e senza alcun peso
specifico negli scrutini finali;
12.
Ritiro immediato del “pacchetto sicurezza” e
delle forze militari presenti nelle città con
finalità di ordine pubblico e ritiro delle
ordinanze che impediscono la mobilità dei
cortei;
13.
Libero accesso alle informazioni: copertura
wi-fi nel 100% del territorio nazionale;
potenziamento della Carta “Io Studio” al fine di
garantire agli studenti gratuità a musei,
cinema, monumenti, teatri e mostre artistiche
nazionali e estensione della carta anche agli
studenti universitari;
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