Comunicato Stampa
n. 896 del 24 luglio 2009
La Provincia
di Benevento partecipa con un suo evento alle
Celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia.
Lo comunica l’assessore alle politiche culturali
Carlo Falato che ha annunciato di aver accolto
volentieri l’invito rivolto dal Comitato
Nazionale per le Celebrazioni dei 150 anni
dell’Unità d’Italia, istituito dalla Presidenza
del Consiglio dei Ministri nel 2007, e
presieduto dal Presidente emerito della
repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Per il 2011,
dunque, sarà dato vita ad un progetto di
attività, ricerche e manifestazioni dal titolo:
Unificazione nazionale e nascita della
Provincia di Benevento.
La Provincia
di Benevento, dunque, pone per le Celebrazioni
l’accento sulla sua stessa istituzione, voluta
149 anni fa da Giuseppe Garibaldi proprio mentre
veniva a conclusione il processo di formazione
dell’Unità nazionale.
Fu proprio questa, infatti, che alimentò e
rinvigorì la sensibilità politica e culturale
dei sanniti e dei beneventana nella lotta per
favorire la nascita della nuova Provincia. E per
quell’ideale riuscirci alcuni “patrioti” sanniti
affrontarono difficoltà e sacrifici personali,
arresti, carcerazioni, esili, spoliazioni,
vendette. Senza la formazione dell’Unità
d’Italia non sarebbe verosimilmente nata
la Provincia di Benevento. Da
una prospettiva storica di ‘lunga durata’ si può
affermare che il progetto di unificazione
nazionale determinò, perciò, il più importante
evento della vita politico-sociale del Sannio
beneventano, unico nel suo genere, non solo in
Italia: e cioè la rottura della pesante e lunga
condizione feudale, la posizione di enclave
pontificia e l’avvio del difficile ingresso
nello Stato nazionale.
Le Celebrazioni volute dal Governo Italiano
sono, dunque, non solo l’occasione giusta per
evidenziare, oggi, l’importanza di quel processo
nazionale, ma anche per capire la sua funzione
fecondatrice della nascita della Provincia di
Benevento. Insieme ai suoi confini, questa fu
decisa letteralmente con il compasso mentre si
concludeva la spedizione dei Mille. Prima non
era mai esistita un’unità territoriale di tale
ampiezza e con tale nome. Per questo è esatto
qualificarla come fatto socio-economico e
storico-politico unico nella vita della nazione
italiana, che ha una propria singolare
specificità la cui genesi “geometrica”, e non
storica, incise da subito nella dialettica
politico-teritoriale tra neonata Provincia e
Stato nazionale e poi tra Provincia e Regione.
Ancora oggi, spesso, qualche voce non isolata
invoca la ricostituzione di un utopico
Molisannio o altro.
Riproduzione di
una veduta del pittore antiborbonico Achille
Vianelli della adunata, il 2 settembre
1860, in contrada
Torrepalazzo alle porte di Benevento dei
patrioti pronti ad attaccare la città il giorno
successivo per liberarla dal Papa re (Vianelli
1860, Inv. Benevento, Museo del Sannio).
Chi volle la costituzione della nuova Provincia?
Quale cultura politica, quali ragioni e quali
aspettative ne alimentarono la richiesta?
Quale dialettica sorse con le comunità staccate
per decreto di Garibaldi da Terra di Lavoro,
dalla Capitanata, dall’Irpinia, dal molisano
(anch’esso Sannio, in effetti) e inserite nella
nuova Provincia?
Quale percezione il ceto politico ebbe
dell’ingresso nello Stato nazionale? E quale ne
ebbero, invece, i ceti popolari?
Quale fu la reazione dei difensori dello Stato
Pontificio, dei sacerdoti delle singole
comunità, della gerarchia ecclesiastica e dei
cattolici?
Come fu percepita la nuova dimensione nazionale
del Sannio sulla stampa locale che, proprio a
seguito dell’Unità e della libertà di parola,
fiorì ed esplose con mille iniziative,
costituendo un caso unico in Italia, finora
inesplorato?
Nella istruzione, privata e pubblica, nei
rapporti economici e giuridici, quali
innovazioni si affermarono?
Come si presentò e fu accolta l’immagine
iconografica, verbale e scritta dell’Italia
unita?
Come vennero rielaborati e adattati i suoi riti
e simboli, fino ad allora del tutto sconosciuti,
nella letteratura, nella musica, nelle forme di
rappresentazioni teatrali, dotte e popolari? La
nuova Provincia come divenne “nazionale” ?
Come percepì il nuovo Stato, come vi si addattò?
Come fu accolta “l’italiano” come lingua
nazionale? Gli eroi del Risorgimento come furono
percepiti dalla fantasia popolare e dotta? Come
furono avversati?
Come furono rappresentati nella iconografia,
nella toponomastica, nella letteratura popolare
in una realtà profondamente segnata
dall’analfabetismo di massa?
Che cosa significò a Benevento, città pontificia
governata dal delegato del papa per otto secoli,
la nascita del teatro Vittorio Emmanuele? del
Corso Garibaldi? della massoneria?
Che cosa significò la leva obbligatoria? Come
vennero percepite le “distanze”, dal momento che
le vie di comunicazioni erano quasi inesistenti
o primitive?
Il Progetto, elaborato già il 30 giugno del 2008
e in attesa di valutazione e di finanziamento da
parte della Presidenza del Consiglio, è stato
curato da un Comitato di studiosi, Istituzioni
pubbliche e Associazioni di promozione
culturale.
La Provincia
lo ha fatto proprio e, come Ente proponente e
responsabile richiesto dal bando nazionale per
le celebrazioni dei 150 anni, ora, dopo le
ultime indicazioni emerse dal Comitato nazionale
dei Garanti, sta procedendo alla definizione di
un Comitato d’onore e di un Comitato scientifico
provinciali. Insieme a manifestazioni pubbliche
di diverso genere, il progetto sarà realizzato
nelle sue singole parti coinvolgendo
Istituzioni, Enti pubblici, Università, Scuole,
Associazioni, studiosi, a partire dalla
raccolta, schedatura, inventariazione e studio
della ricchissima documentazione storica,
pubblica e privata, spesso ancora del tutto
inesplorata.
L’impianto storico-problematico, con le finalità
del progetto, è stato elaborato da:
√
prof. Antonio Gisondi (Università di Salerno);
√
prof.ssa Rossella Del Prete, (Università del
Sannio) delegata del Rettore per le attività
culturali;
√
dottoressa Valeria Taddeo (direttore
dell’Archivio di Stato)
i quali hanno elaborato i singoli percorsi di
studio utili a promuovere e diffondere la
conoscenza dell’impatto avuto dall’Unità
nazionale nella vita della nostra Provincia, e
hanno delineato le iniziative e le
manifestazioni correlate.
Gli enti e i soggetti culturali che hanno già
dato la loro adesione sono:
√
Università degli Studi del Sannio;
√
Conservatorio statale di Musica “Nicola Sala”;
√
Archivio di Stato;
√
Edizioni il Chiostro;
√
Fondazione “Terra Fraxi”;
√
Associazione “Terre dei Gambacorta”
√
Rivista storica del Sannio.
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