25 luglio 2009
Provincia BN, Unità d'Italia e Storia della provincia
Antonio De Lucia

 

 

Provincia di Benevento

 

Comunicato Stampa n. 896 del 24 luglio 2009

 

La Provincia di Benevento partecipa con un suo evento alle Celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia.  Lo comunica l’assessore alle politiche culturali Carlo Falato che ha annunciato di aver accolto volentieri l’invito rivolto  dal Comitato Nazionale per le  Celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2007, e presieduto dal Presidente emerito della repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Per il 2011, dunque, sarà dato vita ad un progetto di attività, ricerche e manifestazioni dal titolo: Unificazione nazionale e nascita della Provincia di Benevento.

La Provincia di Benevento, dunque, pone per le Celebrazioni l’accento sulla sua stessa istituzione, voluta 149 anni fa da Giuseppe Garibaldi proprio mentre veniva a conclusione il processo di formazione dell’Unità nazionale.

Fu proprio questa, infatti, che alimentò e rinvigorì la sensibilità politica e culturale dei sanniti e dei beneventana nella lotta per favorire la nascita della nuova Provincia. E per quell’ideale riuscirci alcuni “patrioti” sanniti affrontarono difficoltà  e sacrifici personali, arresti, carcerazioni, esili, spoliazioni, vendette. Senza la formazione dell’Unità d’Italia non sarebbe verosimilmente nata la Provincia di Benevento. Da una prospettiva storica di ‘lunga durata’ si può affermare che il progetto di unificazione nazionale determinò, perciò, il più importante evento della vita politico-sociale del Sannio beneventano, unico nel suo genere, non solo in Italia: e cioè la rottura della pesante e lunga condizione feudale, la posizione di enclave pontificia e l’avvio del difficile ingresso nello Stato nazionale.

Le Celebrazioni volute dal Governo Italiano sono, dunque, non solo l’occasione giusta per evidenziare, oggi, l’importanza di quel processo nazionale, ma anche per capire la sua funzione fecondatrice della nascita della Provincia di Benevento. Insieme ai suoi confini, questa fu decisa letteralmente con il compasso mentre si concludeva la spedizione dei Mille. Prima non era mai esistita un’unità territoriale di tale ampiezza e con tale nome. Per questo è esatto qualificarla come fatto socio-economico e storico-politico unico nella vita della nazione italiana, che ha una propria singolare specificità la cui genesi “geometrica”, e non storica, incise da subito nella dialettica politico-teritoriale tra neonata Provincia e Stato nazionale e poi tra Provincia e Regione. Ancora oggi, spesso, qualche voce non isolata invoca la ricostituzione di un utopico Molisannio o altro.

Riproduzione di una veduta del pittore antiborbonico Achille Vianelli della adunata, il 2 settembre 1860, in contrada Torrepalazzo alle porte di Benevento dei patrioti pronti ad attaccare la città il giorno successivo per liberarla dal Papa re (Vianelli 1860, Inv. Benevento, Museo del Sannio).

 

Chi volle la costituzione della nuova Provincia?

Quale cultura politica, quali ragioni e quali aspettative ne alimentarono la richiesta?

Quale dialettica sorse con le comunità staccate per decreto di Garibaldi da Terra di Lavoro, dalla Capitanata, dall’Irpinia, dal molisano (anch’esso Sannio, in effetti) e inserite nella nuova Provincia?

Quale percezione il ceto politico ebbe dell’ingresso nello Stato nazionale? E quale ne ebbero, invece, i ceti popolari?

Quale fu la reazione dei difensori dello Stato Pontificio, dei sacerdoti delle singole comunità, della gerarchia ecclesiastica e dei cattolici?

Come fu percepita la nuova dimensione nazionale del Sannio sulla stampa locale che, proprio a seguito dell’Unità e della libertà di parola, fiorì ed esplose con mille iniziative, costituendo un caso unico in Italia, finora inesplorato?

Nella istruzione, privata e pubblica, nei rapporti economici e giuridici, quali innovazioni si affermarono?

Come si presentò e fu accolta l’immagine iconografica, verbale e scritta dell’Italia unita?

Come vennero rielaborati e adattati i suoi riti e simboli, fino ad allora del tutto sconosciuti, nella letteratura, nella musica, nelle forme di rappresentazioni teatrali, dotte e popolari? La nuova Provincia come divenne “nazionale” ?

Come percepì il nuovo Stato, come vi si addattò? Come fu accolta “l’italiano” come lingua nazionale? Gli eroi del Risorgimento come furono percepiti dalla fantasia popolare e dotta? Come furono avversati?

Come furono rappresentati nella iconografia, nella toponomastica, nella letteratura popolare in una realtà profondamente segnata dall’analfabetismo di massa?

Che cosa significò a Benevento, città pontificia governata dal delegato del papa per otto secoli, la nascita del teatro Vittorio Emmanuele? del Corso Garibaldi? della massoneria?

Che cosa significò la leva obbligatoria? Come vennero percepite le “distanze”, dal momento che le vie di comunicazioni erano quasi inesistenti o primitive?

Il Progetto, elaborato già il 30 giugno del 2008 e in attesa di valutazione e di finanziamento da parte della Presidenza del Consiglio, è stato curato da un Comitato di studiosi, Istituzioni pubbliche e Associazioni di promozione culturale. La Provincia lo ha fatto proprio e, come Ente proponente e responsabile richiesto dal bando nazionale per le celebrazioni dei 150 anni, ora, dopo le ultime indicazioni emerse dal Comitato nazionale dei Garanti, sta procedendo alla definizione di un Comitato d’onore e di un Comitato scientifico provinciali. Insieme a manifestazioni pubbliche di diverso genere, il progetto sarà realizzato nelle sue singole parti coinvolgendo Istituzioni, Enti pubblici, Università, Scuole, Associazioni, studiosi, a partire dalla raccolta, schedatura, inventariazione e studio della ricchissima documentazione storica, pubblica e privata, spesso ancora del tutto inesplorata.

 

L’impianto storico-problematico, con le finalità del progetto, è stato elaborato da:

     prof. Antonio Gisondi (Università di Salerno);

     prof.ssa Rossella Del Prete, (Università del Sannio) delegata del Rettore per le attività culturali;

     dottoressa Valeria Taddeo (direttore dell’Archivio di Stato)

 

i quali hanno elaborato i singoli percorsi di studio utili a promuovere e diffondere la conoscenza dell’impatto avuto dall’Unità nazionale nella vita della nostra Provincia, e hanno delineato le iniziative e le manifestazioni correlate.

 

Gli enti e i soggetti culturali che hanno già dato la loro adesione sono:

     Università degli Studi del Sannio;

     Conservatorio statale di Musica “Nicola Sala”;

     Archivio di Stato;

     Edizioni il Chiostro;

     Fondazione “Terra Fraxi”;

     Associazione “Terre dei Gambacorta”

     Rivista storica del Sannio.

 

 

     

 Valle Telesina


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