Comunicato Stampa
n. 1155 del 11 novembre 2009
Presentato lo
staff dei mediatori culturali del Simposio
Immigrati ACLI che partecipano al progetto
“Cittadini come noi … non lasciamoli in nero”,
promosso da Provincia e Comune di Benevento a
favore degli immigrati. Presentato anche il
"Camper itinerante" che costituisce l’ufficio
mobile con il quale viene attuato il progetto in
tutte le realtà locali del Sannio. Per l’evento,
svoltosi nel Giardino della Rocca dei Rettori,
sede della Provincia, erano presenti: gli
assessori alle Politiche sociali dei due enti
maggiori del Sannio, Annachiara Palmieri e
Luigi Scarinzi, nonché il presidente del
Simposio Immigrati ACLI, Filiberto Parente.
Il camper è il
mezzo principale d’intervento con il quale si
realizza il progetto di un’opera capillare di
informazione dei diritti delle persone che
vengono nel nostro Paese: ”da altre parti – ha
spiegato Parente - organizzano le ronde; qui noi
facciamo una politica di inclusione”.
Lo staff dei
mediatori culturali è diretto da Irina Ramanenka,
che ha sottolineato come per la prima volta nel
Sannio sono proprio gli immigrati del territorio
sannita ad essere attori e promotori di un
attività campagna d’informazione per i diritti
di cittadinanza per i propri connazionali.
In effetti, il
progetto “Cittadini come noi … non lasciamoli in
nero” intende offrire una risposta non solo agli
immigrati, ma a tutti i cittadini italiani
rispetto ai problemi, anche di natura culturale,
che la migrazione inevitabilmente comporta. E’
quanto difatti ha dichiarato Annachiara
Palmieri, assessore provinciale, che ha
auspicato come questa iniziativa, progettata
dalle Acli, e la mobilità umana in genere,
stanno determinando dovunque, non sempre in
maniera serena, valutazioni di carattere
culturale, politico, sociale, economico e
religioso.
“Noi vogliamo un
welfare municipale e comunitario – ha affermato
ancora l’assessore provinciale – che permane
come architrave delle nostre comunità se è
legato alla sua capacità di partecipare
attivamente allo sviluppo del nostro Paese. Un
welfare dunque pensato non solo come costo
economico ma quale cifra dell’abitare civile in
una società. Un welfare pro-motore di sviluppo è
quello capace di stabilire legami con e fra i
cittadini (anziani, giovani, famiglie,
adolescenti, immigrati…) sia per consentire loro
di affrontare situazioni di disagio o di
vulnerabilità sociale (mancanza di formazione,
lavoro, casa, sicurezza) accedendo ai servizi,
sia per garantire – ha concluso Palmieri - ad
ognuno il pieno coinvolgimento nella
progettazione e realizzazione degli interventi
previsti dalla rete dei servizi istituzionali,
profit e non profit”
Dal canto suo,
l’assessore Luigi Scarinzi ha dichiarato di
essere molto soddisfatto di questa sinergia tra
Provincia-Comune e ACLI per una bella iniziativa
di solidarietà sociale. “Affermare il welfare
quale pro-motore di sviluppo significa anche
avere il coraggio di: sostenere ed investire sul
protagonismo dei giovani e immigrati, i cui
percorsi lavorativi sono sempre più flessibili,
compositi, incerti”. Scarinzi si è detto
convinto dell’utilità sociale di investire nel
capitale umano, potenziando ricerca e formazione
professionale. Secondo l’assessore comunale,
infine, occorre qualificare la presenza sui
territori di sistemi integrati di servizi e
interventi sociali e socio-sanitari per evitare
l’incapacità di assicurare a tutti i cittadini,
a prescindere dal luogo di residenza, uguali
prestazioni e standard essenziali
nell’attuazione dei diritti sociali.
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