11 giugno 2009
Provincia BN, Cimitile: revocati arresti domiciliari
Antonio De Lucia

 

 

Provincia di Benevento

 

 

Comunicato Stampa n. 803 del 10 giugno 2009

Preso atto del provvedimento del Gip del Tribunale di Napoli che gli ha revocato oggi pomeriggio gli arresti domiciliari, il presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, ha rilasciato la seguente dichiarazione.

 

«Lo stesso Giudice che ordinò gli arresti domiciliari ha disposto oggi per la revoca degli stessi. Si tratta indubbiamente di un passo in avanti, ma non mi basta.

 

L’interrogatorio cui sono stato sottoposto nei giorni scorsi mi ha ulteriormente rafforzato nella convinzione che il collaudo tecnico-amministrativo dell’impianto di CDR di Casalduni sia stato svolto con il massimo del rigore, della correttezza e della professionalità.

 

Pertanto aspetto con fiducia una giustizia che sia, nello stesso tempo, veloce e giusta. In particolare, attendo con serenità le determinazioni che sulla vicenda vorrà trarre il Tribunale del Riesame a partire da lunedì prossimo.

 

Colgo l’occasione per ringraziare quanti, e sono davvero centinaia, hanno voluto esprimere nei miei confronti solidarietà, affettuosa vicinanza e stima: in particolare ringrazio i miei insigni Colleghi, i giovani laureati e gli studenti che mi hanno inviato messaggi toccanti. A tutti risponderò personalmente non appena possibile».

 

 

 

 

 

 

 


 

 

3 giugno 2009

Provincia BN, arresti domiciliari per Cimitile

Comunicato Stampa n. 795 del 03 giugno 2009

Si è svolta la Conferenza Stampa convocata dalla Giunta provinciale, d'intesa con i gruppi consiliari e le forze di maggioranza per la vicenda degli arresti domiciliari del presidente della Provincia di Benevento Aniello Cimitile.

Nella Sala Consiliare della Rocca erano presenti tutti gli assessori, i consiglieri di maggioranza, i deputati Boffa e Pepe, il sindaco di Benevento e altre autorità.

 

Ha preso subito la parola il vicepresidente della provincia Antonio Barbieri. Egli ha ricordato brevemente i passaggi della vicenda, dando conto della posizione espressa dal portavoce di Cimitile, Aniello Manfrellotto. Barbieri ha anche sottolineato che la Magistratura ha contestato le risultanze tecniche di un incarico professionale assunto nel lontano 2001 e commissionato dal Commissariato di governo per l'emergenza rifiuti. Pertanto, ha spiegato Barbieri, la Provincia è del tutto fuori da questi fatti: dunque, l'attività amministrativa della Rocca dei Rettori non deve subire soste. “Rinnoviamo la fiducia nell'operato dei giudici – ha detto Barbieri; esprimo la piena solidarietà umana a Cimitile e rendo noto – ha concluso – che secondo i desideri del professor Cimitile assumo la vicepresidenza della Provincia perché l'ordinaria amministrazione vada avanti e tutti gli impegni assunti siano onorati”.

 

 

L'avv. Umberto Del Basso De Caro, segretario provinciale del PD, che parlava a nome dei gruppi consiliari e degli altri partiti di maggioranza, ha dichiarato: “La vicenda ha colpito la nostra comunità e ovviamente il prof. Aniello Cimitile. La Provincia, in quanto ente pubblico, però, non c'entra nulla: il fatto che viene contestato a Cimitile non ha alcuna contiguità neppure remota per la sua attività di presidente. Egli fu eletto presidente nel 2008, mentre la condotta contestata si esaurisce nel 2003.

 

L'indagine, che riguarda alcuni impianti di CDR in regione Campania, è della magistratura napoletana perché è lì che è radicato il Commissariato di Governo che appunto conferì l'incarico professionale al professor Cimitile. La contestazione è di falsità ideologica, che è la condotta che attesta come verificatosi sotto la propria percezione diretta un fatto invece mai verificato. E' un reato strumentale che si pone in essere al fine di commetterne altro: ma nella vicenda Cimitile, qui non c'è contestazione di alcun altro fine. Insomma, il falso non sarebbe finalizzato a nulla.

 

 

Il reato inoltre è ricompreso nel provvedimento generale di clemenza che si chiama indulto. La pena concretamente irrogabile, in caso di colpevolezza riconosciuta, è di un anno. La colpevolezza si stabilisce in processo; ma per arrestare qualcuno ci vogliono tre elementi secondo gli artt. 273, 274 275, cioè gravi indizi di colpevolezza (una quasi prova), le esigenze cautelari (cioè l'inquinamento probatorio, ma dopo cinque anni, quale inquinamento ci può essere?;  o il pericolo di fuga, qui nemmeno contestata; la pericolosità sociale nemmeno perché Cimitile è incensurato. Per quanto attiene la possibilità di reiterare i reati, la motivazione che accompagna la prognosi negativa è a pag. 52 del provvedimento: la qualifica professionale elevata, i plurimi mandati parauniversitari e soprattutto la posizione di massimo rilievo in un partito politico e nelle Istituzioni locali, per lui aprirebbero la prospettiva di una possibile nuova assegnazione di incarichi simili. Non è possibile condividere questa motivazione.

 

C'è poi il problema della proporzionalità della pena: si può privare della libertà solo se la pena è superiore a quella comminabile con questo reato. Il provvedimento dunque lascia francamente inquieti – ha detto Del Basso De Caro. Io non grido al complotto, né lo farò oggi alla vigilia del voto, nè penso che l'operato della Magistratura sia orientato in modo malevolo. Io penso che sia un provvedimento emendabile dal Riesame e dalla Cassazione. Posso aggiungere però che il provvedimento di custodia per i fatti del 2003 è pervenuto nell'aprile del 2009, e con una richiesta di integrazione che è stata soddisfatta il 22 maggio 2009: questi ultimi pochi giorni per l'integrazione devono essere oggetto di una riflessione attenta. Il provvedimento dunque mi lascia sgomento; mi colpisce una ordinanza che viene dopo cinque anni dai fatti.

 

In conclusione la Provincia deve essere lasciata indenne da vicende ad essa estranee: al professore Cimitile viene contestato un reato che sarebbe stato commesso nell’esercizio della sua professione di cattedratico e professionista, non nell’ambito delle funzioni di presidente della Provincia. Io oggi ho parlato con misura e garbo per commentare una vicenda che un tempo era di competenza del Pretore ed oggi è del giudice monocratico”.   

 

 

 

 

 

Comunicato Stampa n. 794 del 03 giugno 2009

 

Il portavoce del Presidente della Provincia di Benevento, Nello Manfrellotti,

in nome e per conto dello stesso, ha dichiarato quanto segue.

«Il Professor Cimitile è stato sottoposto ad un  provvedimento di  misura cautelare con arresti domiciliari.

Il provvedimento è relativo alle attività svolte dal 2001 al 2003 in qualità di tecnico nella commissione di collaudo dell’impianto CDR di Casalduni.  In particolare,  il reato commesso dal Professor Cimitile consisterebbe nel fatto che la commissione non si sarebbe accorta o avrebbe omesso che una delle macchine dell’impianto di triturazione non corrispondeva a quella in un primo momento prevista dal progetto.

Il provvedimento, così come comunicato dai legali, recita testualmente “la sua qualifica professionale elevata, i molteplici mandati per attività parauniversitarie e soprattutto la posizione di esponente politico locale di massimo rilievo inducono a ritenerlo tuttora inserito nell’ambiente politico amministrativo che favoriva la perpetrazione dell’unico reato contestatogli (sebbene coperto da indulto)”.

Il Professore Cimitile, che insieme ad altri Presidi delle Facoltà di Ingegneria e ad altri professori delle Università campane, anch’essi coinvolti nel provvedimento, accettò l’incarico con spirito di servizio verso la comunità regionale ritenendo di dover mettere come sempre le proprie competenze a disposizione delle pubbliche istituzioni, resta fermamente convinto che, dal punto di vista tecnico, il collaudo (peraltro solo tecnico-amministrativo) fu compiuto con rigore e professionalità.

Pur profondamente colpito da un provvedimento che il professore Cimitile ritiene prima ingiusto ed errato e poi, in ogni caso, sproporzionato, lo stesso attenderà con fiducia che la giustizia faccia il suo corso.

Resta tuttavia in lui il rammarico che il provvedimento possa essere oggi correlato alla sua funzione di Presidente della Provincia di Benevento, ente del tutto estraneo alla vicenda; l’amarezza per le possibili speculazioni politiche e per i danni che tutto ciò procurerà e ai quali nessuno potrà porre rimedio, domani, quando ogni accusa cadrà»

 

 

 

Comunicato Stampa n. 793 del 03 giugno 2009

Il presidente del Consiglio provinciale di Benevento, dott. Giuseppe Maria Maturo, ha dichiarato la sua piena solidarietà al presidente della Provincia Aniello Cimitile in relazione al provvedimento di arresti domiciliari per vicende di alcuni anni addietro che sarebbero connesse all’espletamento di un incarico professionale presso il CDR di Casalduni. Maturo si è detto certo che Cimitile sarà scagionato quanto prima da ogni accusa.

 

 

 

 

Comunicato Stampa n. 792 del 03 giugno 2009

La Giunta provinciale di Benevento, appresa la notizia del provvedimento di arresti domiciliari notificato al prof. Aniello Cimitile, esprime unanime, convinta e piena solidarietà al presidente, nella certezza che egli saprà tutelare nelle sedi opportune la sua onorabilità e la sua estraneità ai fatti addebitati, che si riferirebbero, peraltro, ad incarichi tecnici di antica data da lui espletati nella qualità di docente universitario e ai quali la Provincia di Benevento è del tutto estranea.

Nel contempo esprime fiducia nell’operato della Magistratura affinché in tempi brevissimi si faccia piena luce sulla vicenda.

La Giunta provinciale comunica, inoltre, che, d’intesa con le forze politiche e i gruppi consiliari di maggioranza, è indetta una

Conferenza Stampa

presso la Sala Consiliare della Rocca dei Rettori, sede dell’ente, alle ore 16.00 di oggi 3 giugno 2009.   

 

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it