Provincia di Benevento
Comunicato Stampa
n. 803 del 10 giugno 2009
Preso atto del provvedimento del
Gip del Tribunale di Napoli che gli ha revocato
oggi pomeriggio gli arresti domiciliari, il
presidente della Provincia di Benevento, Aniello
Cimitile, ha rilasciato la seguente
dichiarazione.
«Lo stesso Giudice che ordinò gli
arresti domiciliari ha disposto oggi per la
revoca degli stessi. Si tratta indubbiamente di
un passo in avanti, ma non mi basta.
L’interrogatorio cui sono stato
sottoposto nei giorni scorsi mi ha ulteriormente
rafforzato nella convinzione che il collaudo
tecnico-amministrativo dell’impianto di CDR di
Casalduni sia stato svolto con il massimo del
rigore, della correttezza e della
professionalità.
Pertanto aspetto con fiducia una
giustizia che sia, nello stesso tempo, veloce e
giusta. In particolare, attendo con serenità le
determinazioni che sulla vicenda vorrà trarre il
Tribunale del Riesame a partire da lunedì
prossimo.
Colgo l’occasione per ringraziare
quanti, e sono davvero centinaia, hanno voluto
esprimere nei miei confronti solidarietà,
affettuosa vicinanza e stima: in particolare
ringrazio i miei insigni Colleghi, i giovani
laureati e gli studenti che mi hanno inviato
messaggi toccanti. A tutti risponderò
personalmente non appena possibile».
3
giugno 2009
Provincia BN, arresti
domiciliari per Cimitile
Comunicato Stampa
n. 795 del 03 giugno 2009
Si
è svolta
la Conferenza Stampa convocata
dalla Giunta provinciale, d'intesa con i gruppi
consiliari e le forze di maggioranza per la
vicenda degli arresti domiciliari del presidente
della Provincia di Benevento Aniello Cimitile.
Nella Sala Consiliare della Rocca erano presenti
tutti gli assessori, i consiglieri di
maggioranza, i deputati Boffa e Pepe, il sindaco
di Benevento e altre autorità.
Ha
preso subito la parola il vicepresidente della
provincia Antonio Barbieri. Egli ha ricordato
brevemente i passaggi della vicenda, dando conto
della posizione espressa dal portavoce di
Cimitile, Aniello Manfrellotto. Barbieri ha
anche sottolineato che
la Magistratura ha contestato le
risultanze tecniche di un incarico professionale
assunto nel lontano 2001 e commissionato dal
Commissariato di governo per l'emergenza
rifiuti. Pertanto, ha spiegato Barbieri,
la Provincia
è del tutto fuori da questi fatti: dunque,
l'attività amministrativa della Rocca dei
Rettori non deve subire soste. “Rinnoviamo la
fiducia nell'operato dei giudici – ha detto
Barbieri; esprimo la piena solidarietà umana a
Cimitile e rendo noto – ha concluso – che
secondo i desideri del professor Cimitile assumo
la vicepresidenza della Provincia perché
l'ordinaria amministrazione vada avanti e tutti
gli impegni assunti siano onorati”.
L'avv. Umberto Del Basso De Caro, segretario
provinciale del PD, che parlava a nome dei
gruppi consiliari e degli altri partiti di
maggioranza, ha dichiarato: “La vicenda ha
colpito la nostra comunità e ovviamente il prof.
Aniello Cimitile.
La Provincia, in quanto ente
pubblico, però, non c'entra nulla: il fatto che
viene contestato a Cimitile non ha alcuna
contiguità neppure remota per la sua attività di
presidente. Egli fu eletto presidente nel 2008,
mentre la condotta contestata si esaurisce nel
2003.
L'indagine, che riguarda
alcuni impianti di CDR in regione Campania, è
della magistratura napoletana perché è lì che è
radicato il Commissariato di Governo che appunto
conferì l'incarico professionale al professor
Cimitile. La contestazione è di falsità
ideologica, che è la condotta che attesta come
verificatosi sotto la propria percezione diretta
un fatto invece mai verificato. E' un reato
strumentale che si pone in essere al fine di
commetterne altro: ma nella vicenda Cimitile,
qui non c'è contestazione di alcun altro fine.
Insomma, il falso non sarebbe finalizzato a
nulla.
Il
reato inoltre è ricompreso nel provvedimento
generale di clemenza che si chiama indulto. La
pena concretamente irrogabile, in caso di
colpevolezza riconosciuta, è di un anno. La
colpevolezza si stabilisce in processo; ma per
arrestare qualcuno ci vogliono tre elementi
secondo gli artt. 273, 274 275, cioè gravi
indizi di colpevolezza (una quasi prova), le
esigenze cautelari (cioè l'inquinamento
probatorio, ma dopo cinque anni, quale
inquinamento ci può essere?; o il pericolo di
fuga, qui nemmeno contestata; la pericolosità
sociale nemmeno perché Cimitile è incensurato.
Per quanto attiene la possibilità di reiterare i
reati, la motivazione che accompagna la prognosi
negativa è a pag. 52 del provvedimento: la
qualifica professionale elevata, i plurimi
mandati parauniversitari e soprattutto la
posizione di massimo rilievo in un partito
politico e nelle Istituzioni locali, per lui
aprirebbero la prospettiva di una possibile
nuova assegnazione di incarichi simili. Non è
possibile condividere questa motivazione.
C'è poi il problema della proporzionalità della
pena: si può privare della libertà solo se la
pena è superiore a quella comminabile con questo
reato. Il provvedimento dunque lascia
francamente inquieti – ha detto Del Basso De
Caro. Io non grido al complotto, né lo farò oggi
alla vigilia del voto, nè penso che l'operato
della Magistratura sia orientato in modo
malevolo. Io penso che sia un provvedimento
emendabile dal Riesame e dalla Cassazione. Posso
aggiungere però che il provvedimento di custodia
per i fatti del 2003 è pervenuto nell'aprile del
2009, e con una richiesta di integrazione che è
stata soddisfatta il 22 maggio 2009: questi
ultimi pochi giorni per l'integrazione devono
essere oggetto di una riflessione attenta. Il
provvedimento dunque mi lascia sgomento; mi
colpisce una ordinanza che viene dopo cinque
anni dai fatti.
In
conclusione
la Provincia deve essere
lasciata indenne da vicende ad essa estranee: al
professore Cimitile viene contestato un reato
che sarebbe stato commesso nell’esercizio della
sua professione di cattedratico e
professionista, non nell’ambito delle funzioni
di presidente della Provincia. Io oggi ho
parlato con misura e garbo per commentare una
vicenda che un tempo era di competenza del
Pretore ed oggi è del giudice monocratico”.
Comunicato Stampa
n. 794 del 03 giugno 2009
Il portavoce del
Presidente della Provincia di Benevento, Nello
Manfrellotti,
in nome e per conto dello stesso,
ha dichiarato quanto segue.
«Il
Professor Cimitile è stato sottoposto ad un
provvedimento di misura cautelare con arresti
domiciliari.
Il
provvedimento è relativo alle attività svolte
dal 2001 al
2003 in qualità di tecnico
nella commissione di collaudo dell’impianto CDR
di Casalduni. In particolare, il reato
commesso dal Professor Cimitile consisterebbe
nel fatto che la commissione non si sarebbe
accorta o avrebbe omesso che una delle macchine
dell’impianto di triturazione non corrispondeva
a quella in un primo momento prevista dal
progetto.
Il
provvedimento, così come comunicato dai legali,
recita testualmente “la sua qualifica
professionale elevata, i molteplici mandati per
attività parauniversitarie e soprattutto la
posizione di esponente politico locale di
massimo rilievo inducono a ritenerlo tuttora
inserito nell’ambiente politico amministrativo
che favoriva la perpetrazione dell’unico reato
contestatogli (sebbene coperto da indulto)”.
Il
Professore Cimitile, che insieme ad altri
Presidi delle Facoltà di Ingegneria e ad altri
professori delle Università campane, anch’essi
coinvolti nel provvedimento, accettò l’incarico
con spirito di servizio verso la comunità
regionale ritenendo di dover mettere come sempre
le proprie competenze a disposizione delle
pubbliche istituzioni, resta fermamente convinto
che, dal punto di vista tecnico, il collaudo
(peraltro solo tecnico-amministrativo) fu
compiuto con rigore e professionalità.
Pur profondamente colpito da un provvedimento
che il professore Cimitile ritiene prima
ingiusto ed errato e poi, in ogni caso,
sproporzionato, lo stesso attenderà con fiducia
che la giustizia faccia il suo corso.
Resta tuttavia in
lui il rammarico che il provvedimento possa
essere oggi correlato alla sua funzione di
Presidente della Provincia di Benevento, ente
del tutto estraneo alla vicenda; l’amarezza per
le possibili speculazioni politiche e per i
danni che tutto ciò procurerà e ai quali nessuno
potrà porre rimedio, domani, quando ogni accusa
cadrà».
Comunicato Stampa
n. 793 del 03 giugno 2009
Il presidente del
Consiglio provinciale di Benevento, dott.
Giuseppe Maria Maturo, ha dichiarato la sua
piena solidarietà al presidente della Provincia
Aniello Cimitile in relazione al provvedimento
di arresti domiciliari per vicende di alcuni
anni addietro che sarebbero connesse
all’espletamento di un incarico professionale
presso il CDR di Casalduni. Maturo si è detto
certo che Cimitile sarà scagionato quanto prima
da ogni accusa.
Comunicato Stampa
n. 792 del 03 giugno 2009
La Giunta
provinciale di Benevento, appresa la notizia del
provvedimento di arresti domiciliari notificato
al prof. Aniello Cimitile, esprime unanime,
convinta e piena solidarietà al presidente,
nella certezza che egli saprà tutelare nelle
sedi opportune la sua onorabilità e la sua
estraneità ai fatti addebitati, che si
riferirebbero, peraltro, ad incarichi tecnici di
antica data da lui espletati nella qualità di
docente universitario e ai quali
la Provincia di
Benevento è del tutto estranea.
Nel contempo
esprime fiducia nell’operato della Magistratura
affinché in tempi brevissimi si faccia piena
luce sulla vicenda.
La Giunta
provinciale comunica, inoltre, che, d’intesa con
le forze politiche e i gruppi consiliari di
maggioranza, è indetta una
Conferenza Stampa
presso
la Sala
Consiliare della Rocca dei
Rettori, sede dell’ente, alle ore 16.00 di oggi
3 giugno 2009.
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