Provincia di Benevento
Il Consiglio Provinciale
di Benevento, riunito oggi in
seduta
aperta, ha celebrato la “Giornata della Memoria”
in onore delle vittime dell’Olocausto. Alla
seduta,
presieduta da Giuseppe Maturo, hanno preso parte
il presidente Aniello Cimitile, gli assessori
provinciali, le autorità locali, il prefetto
Antonella De Miro e don Nicola De Blasio, in
rappresentanza
dell’arcivescovo metropolita.
I lavori
sono stati aperti dal presidente Maturo, il
quale ha voluto sottolineare l’impegno delle
Istituzioni locali nel condannare il
“negazionismo” della tragedia della Shoah,
foriera, a suo giudizio, di possibili nuovi
lutti e tragedie se non contrastato in tempo.
Maturo ha concluso il suo intervento con una
nota di speranza, indicando nella elezione per
la prima volta di un afro-americano alla
presidenza degli Stati Uniti una nota di
speranza nel futuro.
Ha perso la parola
il presidente Cimitile, il quale ha rimarcato le
colpe rispetto alla Shoah non solo del popolo
tedesco e di quello italiano, ma di tutte le
potenze occidentali.
A seguire, un allievo del Liceo Classico “De
La Salle” di Benevento,
Morgan Rinaldi,
ha letto in aula una lettera che la giornalista
sannita Enza Nunziato ha immaginato essere stata
scritta dal “Giusto tra le Nazioni” Giovanni
Borromeo, il medico romano che con falsi
certificati salvò dalla deportazioni molti
ebrei. E’ quindi intervenuto il prefetto
Antonella De Miro che si è chiesto cosa sia
possibile fare oggi perché le persecuzioni non
accadano mai più.
La risposta sta, ha
detto il prefetto, nella stessa Commemorazione
odierna, nell’impegno di tante persone di buona
volontà per tenere vivo il ricordo di quella
barbarie collettiva. Don Nicola De Blasio ha
detto che non ha senso cercare di scaricare
sulla Chiesa responsabilità che sono epocali e
collettive in merito alla persecuzione: “Non è
sulle macerie dell’odio che ricostruiamo un
futuro di pace e tolleranza: occorre invece che
al centro di tutti nostri pensieri e del nostro
agire quotidiano venga riproposto la figura
dell’uomo, senza aggettivazioni ulteriori”.
Il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, ha
fatto pervenire il seguente messaggio: “E’
necessario ricordare la Shoah e gli atti di
barbarie del nostro passato, per impedire nuovi
drammatici eventi e per
costruire
un futuro che si ispiri a ideali di libertà e di
fratellanza tra i popoli. Il nostro contributo è
fondamentale per combattere con successo ogni
indizio di razzismo, di violenza e di
sopraffazione contro i diversi, e innanzitutto
ogni rigurgito di antisemitismo”.
Il consigliere Alfredo Cataudo (Udeur) ha
sottolineato come la Giornata della Memoria sia
un momento importante e non secondario per
ricordare il passato e per progettare il futuro.
Il consigliere Luca Ricciardi (Pdl) ha parlato
della Shoah come di una macchia indelebile nella
storia mondiale, sebbene nella stessa vicenda
siano apparse alcune stelle come i “Giusti tra
le nazioni”.
Il consigliere Giuseppe
Lamparelli (Pd) ha ricordato che le Istituzioni
locali, e tra esse la Provincia, rappresentativa
di un territorio omogeneo, hanno il dovere di
tracciare in ogni comunità un percorso di pace e
di rispetto della dignità umana. Il consigliere
Claudio Ricci (Pd) ha affermato che dietro tutte
le commemorazioni esiste il pericolo della
retorica, ma la Giornata della Memoria ne è
sostanzialmente esente perché la Shoah,
costruita e voluta principalmente da un popolo
di alta e antica civiltà come quello tedesco, è
comunque una responsabilità di tutti al punto
che ancora oggi nessuno può dirsi immune dal
virus del razzismo e dell’intolleranza verso gli
altri.
Il consigliere Spartico
Capocefalo (Pdl) ha ricordato come la conoscenza
sia memoria, ma che noi stessi, europei del
terzo Millennio, non siamo preparati alla
memoria stessa, né lo saranno le future
generazioni se non si intraprendono iniziative
concrete per favorire il ricordo. Il consigliere
Michele Maddalena (IDV) ha voluto esprimere la
condanna di eventi che inutilmente ci si sforza
di capire nella loro straordinaria tragicità e
valenza epocale. Egli ha quindi auspicato che su
queste vicende si costruisca una coscienza di
massa.
Il consigliere Nino Lombardi
(Udeur) ha affermato che la Shoah ci appartiene
perché ci liberiamo dal male solo se la
ricordiamo. Non dobbiamo dimenticare che essa ha
inghiottito sei milioni di persone: il ricordo
del male passato non può e non deve ridursi a
retoriche manifestazioni in chiave celebrativa.
Occorre tener viva la consapevolezza di ciò che
è stato al fine di favorire la progettazione di
un futuro diverso e migliore.
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