CENTRO STUDI
‘ALDO MORO’
Viale Verdi -
82037 - Castelvenere (BN)
A VENTI ANNI
DALLA SCOMPARSA, LA PARROCCHIA DI ‘SAN NICOLA’
COMMEMORA LA
FIGURA DEL SACERDOTE DON ARMANDO VERRILLO,
GUIDA DELLA
COMUNITA’ PARROCCHIALE PER CIRCA QUARANTA ANNI,
E’ in programma
nel pomeriggio del
4 giugno, alle
ore 18.30,
la cerimonia per ricordare il parroco
castelvenerese don Armando Verrillo scomparso il
4 giugno di venti anni addietro. Nella chiesa
parrocchiale di ‘San Nicola’ sarà monsignor
Michele De Rosa, vescovo della diocesi di
Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata dei Goti,
a presiedere la Santa Messa commemorativa. Con
il vescovo officeranno il parroco don Filippo
Figliola, chiamato alla guida della comunità
castelvenerese dopo la morte di don Armando, e
monsignor Nicola Vigliotti, preside del liceo
classico ‘Luigi Sodo’ di Cerreto Sannita e
fraterno amico del sacerdote scomparso venti
anni addietro. Presenzieranno alla cerimonia
anche i sacerdoti nativi di Castelvenere don
Paolo Fappiano Fappiano (parroco di Pietraroja)
e don Pino Di Santo (parroco di San Lorenzo
Maggiore).
Ad organizzare
questa cerimonia commemorativa è il Centro Studi
'Aldo Moro', in collaborazione con la Parrocchia
'San Nicola' di Castelvenere. L’intento del
Centro Studi è quello di ricordare la figura e
l'opera del prelato che è stato guida spirituale
della comunità castelvenerese per trentotto
anni. Don Armando Verrillo, nato proprio a
Castelvenere il 13 agosto del 1920, prende
infatti possesso della parrocchia ‘San Nicola’
il 31 maggio del 1951 e la reggerà fino al
giorno della sua improvvisa scomparsa avvenuta
il 4 giugno del 1989.
La volontà del
Centro Studi ‘Aldo Moro’ è quella di ricordare
l’importante figura del sacerdote che per circa
quaranta anni ha guidato la parrocchia ‘San
Nicola’, testimoniando soprattutto alle nuove
generazioni l’importante opera di questo
sacerdote che ha guidato la comunità
castelvenerese nei decenni epocali della seconda
metà del secolo scorso.
“La figura e la
missione di don Armando Verrillo – dichiara il
presidente del Centro Studi ‘Aldo Moro’, Paolo
Malatesta – e’ un tutt’uno con la storia del
nostro paese. Il suo alto spessore umano ed il
suo vigore morale hanno guidato la comunità
castelvenerese lungo i decenni che hanno
stravolto il quadro sociale e storico della
nostra Italia”.
31
maggio 2009
GIOVEDI’ 4
GIUGNO, A VENTI ANNI DALLA SCOMPARSA, UNA
CERIMONIA
PER RICORDARE LA
FIGURA E L’OPERA DI DON ARMANDO VERRILLO
NELLA CHIESA
PARROCCHIALE DI ‘SAN NICOLA’ SANTA MESSA
PRESIEDUTA DAL
VESCOVO DIOCESANO MONSIGNOR MICHELE DE ROSA
4 giugno 1989 - 4 giugno 2009:
a venti anni di distanza dalla morte del parroco
castelvenerese don Armando Verrillo, il Centro
Studi 'Aldo Moro', in collaborazione con la
Parrocchia 'San Nicola' di Castelvenere, ha
organizzato una cerimonia per ricordare la
figura e l'opera del prelato che fu guida
spirituale della comunità per quasi quaranta
anni.
L'appuntamento è programmato per
giovedì 4 giugno,
con la Santa Messa celebrata nella chiesa
parrocchiale
alle ore 18.30,
officiata dal vescovo diocesano monsignor
Michele De Rosa, unitamente al parroco di
Castelvenere don Filippo Figliola, al preside
del liceo classico 'Luigi Sodo' di Cerreto
Sannita e fraterno amico di don Armando,
monsignor Nicola Vigliotti ed ai sacerdoti
nativi di Castelvenere don Paolo Fappiano e don
Pino Di Santo.
Don Armando
Verrillo nasce a Castelvenere il 13 agosto del
1920 da papà Carlo e mamma Giovannina Di Santo,
entrambi agricoltori. Inizia gli studi nel
seminario vescovile di Cerreto Sannita e li
completa in quello di Acireale, in provincia di
Catania, che frequenta nel biennio 1938/39.
Viene ordinato sacerdote da monsignor Salvatore
Del Bene il 18 agosto 1946. Dallo stesso vescovo
il 31 maggio del 1951 giunge la nomina a parroco
di Castelvenere: parrocchia che reggerà per ben
trentotto anni.
"La figura e la
missione di don Armando Verrillo - ricorda il
presidente del Centro Studi, Paolo Malatesta – è
un tutt'uno con la storia del Secondo Novecento
del nostro paese. La sua opera inizia proprio
negli anni difficili della ricostruzione, dopo
il secondo conflitto mondiale: lungo i primi
passi del suo percorso sacerdotale don Armando è
chiamato a farsi carico di tutti i problemi che
in quel particolare momento affliggevano il suo
popolo: le malattie, la disoccupazione, le tante
necessità del mondo agricolo, da cui egli stesso
proveniva. Il suo alto spessore umano ed il suo
vigore morale hanno guidato la comunità lungo i
decenni che hanno stravolto il quadro sociale e
storico non solo della nostra Italia, ma del
Mondo intero”.
La volontà del
Centro Studi è quella di ricordare questa
importante figura della storia del paese e
soprattutto di testimoniare alle nuove
generazioni l’opera di formazione di ben quattro
generazioni, che ha visto come primo
protagonista don Armando. Una missione
concretizzatasi anche in tante conquiste per la
crescita della comunità. “Come ad esempio –
dichiara Malatesta – l’impegno per la
costruzione della nuova chiesa parrocchiale. Fin
dall'avvio della sua opera don Armando – rievoca
il presidente – si rende conto
dell'insufficienza della chiesa della Madonna
della Seggiola per lo svolgimento dell'ufficio
pastorale, avverte il bisogno di un più ampio
spazio di aggregazione parrocchiale visto che la
vecchia chiesa di San Nicola era stata abbattuta
e si dedica, con tutte le sue energie, al fine
di ottenere un nuovo edificio di culto con
annesse aule per il catechismo e dare a tutti lo
spazio sufficiente per incontrasi e vivere
momenti di comunione.
Si arrivò alla
posa della prima pietra il 16 giugno 1957 e dopo
solo due anni, il 29 settembre 1959, l’allora
vescovo diocesano monsignor Felice Leonardo
benedì il nuovo luogo di culto. E nel suo
impegno – sottolinea ancora il presidente del
Centro Studi ‘Aldo Moro’ – mai si è dimenticato
delle sue origini contadine e dell’importanza
del mondo agricolo, come testimonia la sua
volontà di istituire la ‘Giornata del
Ringraziamento’, svoltasi per la prima volta il
7 novembre del 1967, con la benedizione dei
mezzi agricoli davanti il sagrato della chiesa.
La cerimonia commemorativa di giovedì prossimo –
conclude Malatesta – vuole essere un atto di
riconoscenza verso chi ha dedicato la sua vita
per la crescita della nostra comunità”.
CASTELVENERE 30
maggio 2009
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