“Da
tempo immemorabile tra annunci, proclami, scavi
ed inaugurazioni i Castelveneresi attendono
l’attivazione dell’ADSL da Babbo Natale, dalla
befana o addirittura come regalo per la
promozione. Mentre aspettavamo il dono dell’ADSL
è successa però una cosa inaspettata: ci hanno
tolto la corrente.
Forse
avremo l’ADSL -prima o poi- ma rischiamo
seriamente di non poterla usare perché non
riusciremo ad avviare i nostri computer per
carenza di energia elettrica. Si ripete ormai da
qualche mese l’interruzione dell’energia
elettrica per circa metà del paese nelle ore
serali per un lasso di tempo che varia dalla
mezz’ora all’ora e mezza.
Una
buona occasione per romantiche cenette a lume di
candela ma nel contempo la certificazione
dell’arretratezza e dell’emarginazione della
nostra comunità dove i problemi emergono e non
si risolvono, si cronicizzano. Oltre alla novità
del ritorno alla candela il panorama
socio-politico offre un forte segnale di
modernità: la ricostituzione della D.C. con
tanto di ritorno niente poco di meno che di Aldo
Moro.
La
storia ci salverà, il futuro ha un cuore antico
si dirà. Di fronte alla sfascio del paese,
all’inettitudine del Sindaco,
dell’amministrazione in carica (ed anche della
minoranza consiliare PDL come dicono i
neo-nostalgici D.C.), si è pensato bene di
rilanciare un nome forte e di sicuro effetto.
Prima sotto forma di centro studi, poi
finalmente, vista la scarsa o nulla produzione
di veri studi o documenti, tranne una petizione
per l’attivazione dell’ADSL (sic), come embrione
di una lista (scollegata dai partiti) in vista
delle prossime amministrative del 2011.
Il
culmine dell’attività del centro studi-lista per
le amministrative è stata la “presentazione” di
cinque serate “in…amicizia” che hanno visto la
partecipazione in qualità di ospite fisso anche
di un autorevole esponente politico -consigliere
provinciale del PDL- (chissà se il nostro oltre
alla personale ribalta da contrada ha in mente
una strategia politica e soprattutto se si rende
conto prima di fare passerella con la futura
lista che a Castelvenere esiste un gruppo
consiliare ed un circolo PDL).
Dalle
cinque serate di festa e “ascolto” sono emerse
delle problematiche che stanno a cuore di tutti
i Castelveneresi: la questione dell’istituto
alberghiero, quella dell’ormai famigerata Porta
del Vino e in ultimo quello della crisi del
settore vitivinicolo. A parte la “novità” della
scoperta, lo studio del centro studi-lista non
si è sforzato di indicare una strada, soluzioni
possibili, ha preso solo atto dei problemi. Poi
quando saranno al potere (?) li risolveranno
certamente.
La
ciliegina sulla torta, il segnale che davvero i
problemi si avviano a soluzione ed il futuro dei
castelveneresi volge al bello, è stata la
partecipazione dell’on.le Nardone cui è stato
affidato il gravoso compito di concludere i
lavori.
Tra
l’elencazione di nuove e mirabili scoperte
scientifiche-tecnologiche e l’indicazione di
fantascientifiche prospettive enumerate con
enfasi comiziale e con strilla (quasi che i suoi
interlocutori ed il pubblico fossero i suoi
compagni di partito che lo hanno sgambettato e
rinnegato alle ultime provinciali) abbiamo
scoperto chi sono gli uomini nuovi: uno Statista
ormai in Gloria a Dio, un ex sindaco ed un ex
presidente di provincia.
Ma è
lo stesso Nardone che è stato parlamentare,
presidente della provincia per 10 anni, l’amico
di Bassolino suo compagno di partito e
governatore della regione Campania da
altrettanti anni?
Oggi
un signore che ha (mal)governato la provincia di
Benevento che è stato ed é parte integrante e
sostanziale del sistema di governo della
sinistra in regione Campania ha individuato nel
federalismo fiscale e nella lega i problemi
dell’Italia, del sud e del Sannio. Per non
parlare del governo Berlusconi.
Dimentica ancora Nardone ed i suoi amici del
centro studi che la Provincia è ancora governata
da quella stessa sinistra anche se con la
sbadata complicità di un’opposizione e del suo
capogruppo che, nonostante, i numeri risicati
del magnifico rettore, non è riuscita nemmeno a
raggiungere l’obiettivo minimo di fargli mancare
il numero legale. Allora ben venga la “festa
in…amicizia” perché oltre ad evidenziare lo
stato comatoso della maggioranza amministrativa,
fa chiarezza dei veri scopi ed obiettivi di chi
vuole rappresentare l’alternativa.
Il
centro studi Aldo Moro è una lista civica che
poco ha a che fare con gli studi, i soggetti che
dovrebbero contribuire alla rinascita
castelvenerese sono ben riconoscibili e
soprattutto il progetto (?) politico ben
visibile. Castelvenere non ha bisogno di
passato, ha bisogno di futuro.
Il
nuovo non può certamente passare attraverso la
demonizzazione di chi è già stato protagonista
ed ha già ricoperto ruoli pubblici, ma nemmeno
attraverso la beatificazione del vecchio. I
tempi sono cambiati, la novità non può essere
rappresentata dalla acritica sostituzione dei
padri con i figli ( i cosiddetti giovani). Il
nuovo percorso dovrà essere serio riconosciuto,
riconoscibile e soprattutto razionale.
Lo
sviluppo di Castelvenere, della Valle Telesina e
dell’intero Sannio non può passare attraverso i
musei multimediali, i satelliti, la chimera del
turismo di massa. Castelvenere non sarà mai
Roma. Qualcuno pensa davvero che il futuro passi
attraverso la tanto famigerata “Porta” dove, a
detta di Nardone, dovremmo accogliere il flusso
di turisti cui offrire la possibilità di vedere
su schermi giganti multimediali i paesi della
valle telesina come erano nel passato e come
sono oggi, l’architettura agraria delle nostre
terre coltivate.
Davvero qualcuno può pensare che il Sannio possa
risolvere i suoi problemi di sviluppo attraverso
il turismo di massa? Una chimera. A Nardone
qualcuno avrebbe dovuto dire che se davvero
fosse stata realizzata l’opera multimediale da
lui enfaticamente preconizzata, avremmo
rischiato di vedere realizzata anche la centrale
a Biomasse di S.Salvatore Telesino che lui aveva
fortemente voluto e scongiurata non certamente
per il suo intervento. Altro che architettura
del paesaggio!!
Il
futuro non passa per l’ambizione dei singoli, ma
necessita di progetti politici condivisi,
credibili e possibilmente omogenei su tutto il
territorio. Il fallimento dei partiti e delle
amministrazioni di centro sinistra e la nascita
di un nuovo grande partito di centro destra sono
chiari segnali che la prospettiva di una nuova
stagione politica ha una strada obbligata e
quella strada ha un solo nome: il Popolo della
Libertà. Da questo imprescindibile presupposto,
dal gruppo consiliare PDL e dal circolo PDL deve
ripartire la discussione politica a Castelvenere”.
Annibale Pascale
coordinatore PdL Castelvenere
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