A
seguito dell’incontro del 19 agosto 2009 il
Censore Avv. Antonio Guarino ed il Revisore dei
conti dott. Goffredo Conte hanno preso l’impegno
di verificare entro sabato p.v. la regolarità
delle dimissioni dell’intero Consiglio al fine
di indire finalmente, dopo mesi di stallo, le
nuove elezioni.
Ringraziando i partecipanti alla riunione del 19
agosto, invito chiunque voglia far parte della
nuova lista per il rinnovo del Consiglio, a
farlo presente al comitato (cell. 327 082 3345 e
320 673 9139).

Facciamo qualcosa
per salvare la Società Operaia
14
agosto 2009
Ai Cerretesi.
Dopo 128 anni di storia, densi di attività e di
memoria storica, la Società Operaia di Mutuo
Soccorso di Cerreto Sannita è sull’orlo del
baratro, lasciata ad un lento ed inesorabile
degrado. Vogliamo in questa sede tacere
sugli eventi di questi ultimi anni ed evitare di
dare giudizi su coloro che, cacciando un
direttivo che tanto aveva fatto per il Sodalizio
e dopo appena un anno di mandato si sono dati
alle dimissioni di massa, lasciando allo
sbaraglio questa nostra antica associazione.
Noi intendiamo lasciare alle spalle
il passato per poter costruire, INSIEME,
il futuro della nostra Società Operaia.
Sottolineiamo l’importanza della parola “insieme”
perché mai più nessun Consiglio direttivo che
seguirà dovrà permettersi di decidere questioni
importanti e liquidazioni di spese senza
l’assenso dei soci che sono la componente
fondamentale del Sodalizio.
Chiediamo quindi a tutti i coloro che si
riconoscono nei seguenti obbiettivi, di
presentarsi il giorno mercoledì 19 agosto
alle ore 20,00 presso la sede sociale
in via Felice Cavallotti (Cerreto Sannita) al
fine di costituire una lista che, ratificata da
una assemblea, possa finalmente reggere con
decoro questo antico Sodalizio.
1 –
Tutto
parte dallo Statuto. Sembra strano ma la
Società Operaia di Cerreto Sannita vive
attualmente una situazione giuridica “quasi
indefinibile” dato che giuridicamente non
può essere considerata né una Società Operaia
(perché da decenni non eroga le prestazioni di
cui alla legge 15 aprile 1886 n. 3818) né una
ONLUS o associazione senza fini di lucro (perché
nello Statuto Sociale sono previste ancora
cariche sociali retribuite, cosa vietata dal
D.lgs. 4 dicembre 1997 n. 460). E questo stallo
impedisce la presentazione di progetti,
richieste di contributo e finanziamenti alla
Regione, allo Stato e all’Unione Europea.
Bisogna quindi modificare lo Statuto come hanno
fatto le altre società operaie d’Italia
inserendovi l’ordinamento delle ONLUS. Dopo di
ché modifiche alle cariche sociali potranno
essere sicuramente oggetto di dibattito. E non
si caccino scuse come l’elevato costo dell’atto
notarile perché è un finto problema: l’art.
10 comma 1 del D.lgs. 4 dicembre 1997 n. 460
ha introdotto
la possibilità per le ONLUS di scrivere i propri
statuti anche nella forma di “scrittura privata
autenticata o registrata” e cioè con la semplice
spesa dell’imposta di registro di euro 168,00
(art. 11-bis del D.P.R. n. 131/1986).
Quindi chi illudeva sino a ieri i soci che una
modifica allo statuto sarebbe costata “dai 1.500
ai 2.000 euro” o non sapeva fare bene i conti o
aveva dei propri interessi da difendere.
Coloro che leggeranno noteranno che in questo
come in tutti gli altri volantini ed articoli di
giornale abbiamo sempre citato riferimenti
legislativi e statutari validi, noi.
2 –
La sede.
Senza una sede tenuta in condizioni dignitose si
offende il prestigio storico del Sodalizio.
Nessun socio dovrà essere in alcun modo pagato
per la pulizia del piano superiore e del
giardino se ce ne sono altri che richiedono di
farlo gratuitamente, evitando inutili
clientelismi che sino a poco tempo fa si sono
mantenuti. Il luogo di ritrovo a piano terra col
gestore dovrà essere mantenuto perché la
Società Operaia è socialità ed è anche
la partita a carte dei soci e la birra dopo
il lavoro. È assolutamente inutile chiudere lo
spaccio sociale e trasformarlo magari in un
salottino o addirittura affittarlo come qualcuno
aveva pensato. Il piano superiore invece, sempre
nel rispetto dei soci, potrà servire all’uso che
loro vorranno farne: la sala potrà essere
affittata e a NESSUN SOCIO potrà essere
negata la facoltà di farvi una festa
privata, assumendosi ovviamente la
responsabilità dei danni e dando un piccolo
contributo per la luce e l’acqua. La saletta
superiore invece potrebbe benissimo essere
destinata a bibliomediateca: la Società
Operaia possiede numerosi libri utilissimi ai
fini di ricerche, libri che noi abbiamo già
catalogato e puliti, molti dei quali (come
abbiamo visto dalle dediche) donati dal
compianto ed illustre storico locale prof.
Domenico Franco. Inoltre all’epoca chiedemmo al
Senato della Repubblica di essere iscritti in
una lista di associazioni per ottenere dei
computer da mettere nella biblioteca. Sono
iniziative che senza l’egoismo di alcuni si
sarebbero già potute completare ed ora il
Sodalizio poteva essere un punto di riferimento
per i giovani cerretesi.
3 –
Le
iniziative.
Il 1° maggio? La befana per i bambini? La
tombolata? Tutte iniziative da riprendere.
Coloro che si riconoscono nei tre punti di cui
sopra e che ai sensi dello Statuto non siano
membri attivi di un partito politico sono
invitati il giorno
mercoledì
19 agosto alle ore 20,00 presso la
sede sociale in via Felice Cavallotti (Cerreto
Sannita) per dialogare insieme e costituire una
lista che possa riportare la Società Operaia
cerretese al suo antico splendore.
Grazie per l’attenzione.
Adam Biondi
a
nome degli ex membri del Consiglio Direttivo dei
Giovani della Società Operaia di Cerreto Sannita
Gli ex giovani della Società Operaia
(perché chi ha a
cuore una istituzione come questa non può
vederla morire)
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