21 agosto 2009
Cerreto, elezioni in vista alla Società Operaia
Adam Biondi

 

 

A seguito dell’incontro del 19 agosto 2009 il Censore Avv. Antonio Guarino ed il Revisore dei conti dott. Goffredo Conte hanno preso l’impegno di verificare entro sabato p.v. la regolarità delle dimissioni dell’intero Consiglio al fine di indire finalmente,  dopo mesi di stallo,  le nuove elezioni.

Ringraziando i partecipanti alla riunione del 19 agosto, invito chiunque voglia far parte della nuova lista per il rinnovo del Consiglio, a farlo presente al comitato (cell. 327 082 3345 e 320 673 9139).

 

Facciamo qualcosa per salvare la Società Operaia

 14 agosto 2009

Ai Cerretesi.

Dopo 128 anni di storia, densi di attività e di memoria storica, la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Cerreto Sannita è sull’orlo del baratro, lasciata ad un lento ed inesorabile degrado. Vogliamo in questa sede tacere sugli eventi di questi ultimi anni ed evitare di dare giudizi su coloro che, cacciando un direttivo che tanto aveva fatto per il Sodalizio e dopo appena un anno di mandato si sono dati alle dimissioni di massa, lasciando allo sbaraglio questa nostra antica associazione.

Noi intendiamo lasciare alle spalle il passato per poter costruire, INSIEME, il futuro della nostra Società Operaia. Sottolineiamo l’importanza della parola “insieme” perché mai più nessun Consiglio direttivo che seguirà dovrà permettersi di decidere questioni importanti e liquidazioni di spese senza l’assenso dei soci che sono la componente fondamentale del Sodalizio.

Chiediamo quindi a tutti i coloro che si riconoscono nei seguenti obbiettivi, di presentarsi il giorno mercoledì 19 agosto alle ore 20,00 presso la sede sociale in via Felice Cavallotti (Cerreto Sannita) al fine di costituire una lista che, ratificata da una assemblea, possa finalmente reggere con decoro questo antico Sodalizio.

1 – Tutto parte dallo Statuto. Sembra strano ma la Società Operaia di Cerreto Sannita vive attualmente una situazione giuridica “quasi indefinibile” dato che giuridicamente non può essere considerata né una Società Operaia (perché da decenni non eroga le prestazioni di cui alla legge 15 aprile 1886 n. 3818) né una ONLUS o associazione senza fini di lucro (perché nello Statuto Sociale sono previste ancora cariche sociali retribuite, cosa vietata dal D.lgs. 4 dicembre 1997 n. 460). E questo stallo impedisce la presentazione di progetti, richieste di contributo e finanziamenti alla Regione, allo Stato e all’Unione Europea. Bisogna quindi modificare lo Statuto come hanno fatto le altre società operaie d’Italia inserendovi l’ordinamento delle ONLUS. Dopo di ché modifiche alle cariche sociali potranno essere sicuramente oggetto di dibattito. E non si caccino scuse come l’elevato costo dell’atto notarile perché è un finto problema: l’art. 10 comma 1 del D.lgs. 4 dicembre 1997 n. 460 ha introdotto la possibilità per le ONLUS di scrivere i propri statuti anche nella forma di “scrittura privata autenticata o registrata” e cioè con la semplice spesa dell’imposta di registro di euro 168,00 (art. 11-bis del D.P.R. n. 131/1986). Quindi chi illudeva sino a ieri i soci che una modifica allo statuto sarebbe costata “dai 1.500 ai 2.000 euro” o non sapeva fare bene i conti o aveva dei propri interessi da difendere. Coloro che leggeranno noteranno che in questo come in tutti gli altri volantini ed articoli di giornale abbiamo sempre citato riferimenti legislativi e statutari validi, noi.

2 – La sede. Senza una sede tenuta in condizioni dignitose si offende il prestigio storico del Sodalizio. Nessun socio dovrà essere in alcun modo pagato per la pulizia del piano superiore e del giardino se ce ne sono altri che richiedono di farlo gratuitamente, evitando inutili clientelismi che sino a poco tempo fa si sono mantenuti. Il luogo di ritrovo a piano terra col gestore dovrà essere mantenuto perché la Società Operaia è socialità ed è anche la partita a carte dei soci e la birra dopo il lavoro. È assolutamente inutile chiudere lo spaccio sociale e trasformarlo magari in un salottino o addirittura affittarlo come qualcuno aveva pensato. Il piano superiore invece, sempre nel rispetto dei soci, potrà servire all’uso che loro vorranno farne: la sala potrà essere affittata e a NESSUN SOCIO potrà essere negata la facoltà di farvi una festa privata, assumendosi ovviamente la responsabilità dei danni e dando un piccolo contributo per la luce e l’acqua. La saletta superiore invece potrebbe benissimo essere destinata a bibliomediateca: la Società Operaia possiede numerosi libri utilissimi ai fini di ricerche, libri che noi abbiamo già catalogato e puliti, molti dei quali (come abbiamo visto dalle dediche) donati dal compianto ed illustre storico locale prof. Domenico Franco. Inoltre all’epoca chiedemmo al Senato della Repubblica di essere iscritti in una lista di associazioni per ottenere dei computer da mettere nella biblioteca. Sono iniziative che senza l’egoismo di alcuni si sarebbero già potute completare ed ora il Sodalizio poteva essere un punto di riferimento per i giovani cerretesi.

3 – Le iniziative. Il 1° maggio? La befana per i bambini? La tombolata? Tutte iniziative da riprendere.

Coloro che si riconoscono nei tre punti di cui sopra e che ai sensi dello Statuto non siano membri attivi di un partito politico sono invitati il giorno mercoledì 19 agosto alle ore 20,00 presso la sede sociale in via Felice Cavallotti (Cerreto Sannita) per dialogare insieme e costituire una lista che possa riportare la Società Operaia cerretese al suo antico splendore.

Grazie per l’attenzione.

Adam Biondi

a nome degli ex membri del Consiglio Direttivo dei Giovani della Società Operaia di Cerreto Sannita

Gli ex giovani della Società Operaia

(perché chi ha a cuore una istituzione come questa non può vederla morire)

 

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it