Frater
Anselmus
Celebrazioni per
il IX Centenario
della morte di
Sant'Anselmo d'Aosta
6-7 dicembre 2009
SAN SALVATORE
TELESINO (BN)
Canonizzato nel
1494 e proclamato Dottore della Chiesa nel 1720
per la qualità della sua ricerca intorno alla
figura di Dio, Sant'Anselmo d'Aosta è annoverato
tra i maggiori uomini di Chiesa e di pensiero
del Medioevo. In occasione del IX Centenario
della sua morte, i comuni di San Salvatore
Telesino e Alife dedicano due giornate alla
memoria del filosofo e teologo, aostano di
nascita, ma inglese di adozione . Le
celebrazioni, previste per il 6 e 7 dicembre,
vogliono approfondire la figura del santo
pensatore che proprio nell'Abbazia
benedettina di San Salvatore soggiornò nel 1098.
L'Abbazia, che ha
sempre goduto di un ruolo strategico nell'intera
Valle Telesina, è situata lungo la via
Francigena del sud, il “tragitto della fede” che
conduceva i pellegrini in Terra Santa,
attraverso il Gargano. Qui l'arcivescovo di
Canterbury trascorse un lungo periodo di pace e
serenità, alternando la meditazione allo studio
e alla preghiera: si racconta che proprio
nell'Abbazia terminò la sua opera più famosa del
periodo inglese, il Cur Deus Homo. Il
Monastero porta ancora le tracce della sua
permanenza: l'effige che lo ritrae insieme a
Santa Scolastica, nel mosaico dell'abside destra
e il pozzo, situato al centro del giardino che
porta il suo nome. La tradizione vuole che sia
stato proprio il filosofo a indicare il punto
esatto in cui rinvenire l'acqua.
Nel corso
delle celebrazioni di San Salvatore, che seguono
quelle di Alife, esperti filosofi e teologi si
riuniranno nel convegno “Frater Anselmus”
per riflettere sull'attualissimo rapporto tra
fede e ragione, che ha ispirato tutto il
pensiero di Sant’Anselmo.
Punto fermo della
sua lezione è la
certezza che esista un accordo perfetto e
fecondo tra fede e ragione: la prima rappresenta
l’indispensabile punto di partenza di qualunque
speculazione, la seconda costituisce lo
strumento principe per sostenere e corroborare
ciò che si possiede con la fede. Esemplare la
famosa formula ripresa da Sant'Agostino credo
ut intelligam, intelligo ut credam (cioè
“credo per comprendere, comprendo per credere”).
Le celebrazioni,
presiedute da Monsignor Michele De Rosa,
prevedono liturgie ed iniziative culturali. Il
comune di San Salvatore, infatti, fiero di aver
riportato al suo antico splendore l'Abbazia
normanna, ha organizzato le prime visite guidate
dopo la conclusione dei lavori di restauro,
avvenuti lo scorso anno.
Comunicazione:
Tabula Rasa
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