D’Occhio, laggiù Capasso e Liverini
09-06-2009
L’ex sindaco batte tutti e torna a sedersi sullo
scranno più alto del Consiglio comunale. Con 512
voti di scarto il leader della lista numero tre
mette in riga gli avversari...
Ha
vinto. Torna lì dove cinque anni fa era. Il
secondo mandato consecutivo gli aveva impedito
di cimentarsi ancora. Oggi, invece, può
esultare. 512 voti messi tra lui e il piazzato
glielo consentono, eccome. Lo aveva annunciato
uno dei suoi manifesti: “Ero. Sono. Saremo”.
Giuseppe D’Occhio ritorna ad essere sindaco di
Telese Terme con 1.884 voti (a seguire Capasso
con 1.372 consensi e Liverini con 1248). Lo
avevano annunciato le prime cento schede tirate
fuori dalle urne. Lo conferma l’ultima, quando
nel seggio c’è chi, con la certezza, s’è
lasciato andare. All’euforia. Alla gioia. Alla
festa. E festa è. Nelle strade, tra la gente.
In
quella Telese Terme che parla necessariamente di
lui. E’ dal 1985 che amministra. Non può essere
diversamente. Giuseppe D’Occhio: il giovane
ingegnere diventato primo cittadino in quegli
anni ’80, ne ha ora 50 e passa. In campagna
elettorale glielo ha ricordato qualcuno. Una
conseguenza: il riflesso sulla sua politica
definita ormai consunta, non più di moda.
L’elettorato, invece, ci ha creduto, ci crede:
la sua proposta è attuale. Capace di reggere il
confronto. Anzi di vincerlo.
Ha
perso Capasso. Ha perso nell’ultima settimana di
campagna elettorale. Prima invece no. Era
saldamente in testa. Almeno dal nostro di punto
di vista. Qualcosa è mutato nelle considerazioni
degli elettori, a quel punto. Potrebbero aver
influito i nuovi annunci di alleanze intercorse?
Può darsi. Può darsi che la metamorfosi: il
civico della lista “Con Voi per Telese” divenuto
d’improvviso un centrosinistra abbia fatto
scappare qualche elettore… di centrodestra. Fors’anche
qualcuno di sinistra. Peccato. In fondo l’ottima
affermazione di Capasso alle provinciali con la
sua elezione alla Provincia, aveva indotto
ottimismo.
Ha
perso Giovanni Liverini con la sua “Altro
Futuro”. E’ parso in recupero sul finale della
campagna elettorale, ma non è bastato. Non ha
convinto il suo modello di alternativa. Non ha
convinto del tutto la sua squadra che è apparsa
sì nuova, sì volitiva, ma non ha suscitato
l’entusiasmo tipico delle occasioni da “ora o
mai più”.
“La gente ha capito che c’era in me,
in noi, la migliore convinzione di portare
avanti un’amministrazione con equilibrio –
afferma a caldo, il neo eletto, Giuseppe
D’Occhio”.
Saluto - superando la fase della contesa – i
contendenti che si sono espressi al meglio per
la loro proposta. Sono certo che lavoreranno in
Consiglio per il bene di questa comunità”.
Qual
è la prima cosa che farà? Gli chiediamo. Un
commosso D’Occhio confida: “Andrò al cimitero a
visitare mia madre”.
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