Campagna elettorale maggio-giugno 2009

Telese Terme

Elezioni Amministrative 2009 

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Video del discorso di domenica 24 maggio in Corso Trieste

   

 

 

 

 

Audio del discorso di domenica 24 maggio in Corso Trieste

   
 

5 giugno 2009 - Intervento di Piervincenzo Bisesto

I giovani in politica

 

Pur senza cadere nel rischio di adottare ottiche generalistiche o retoriche nell’analisi del rapporto tra le nuove generazioni e la politica, risulta opportuno notare come l’apatia e l’assenza di impegno politico siano fenomeni ormai largamente diffusi tra i giovani.
 

Da un’indagine svolta (su un campione di 1000 giovani fra i 15 e i 29 anni d’età) apprendiamo che nella scala dei valori di riferimento l’attività politica è relegata al sesto posto dopo la famiglia, la libertà e democrazia, l’amicizia, il partner e l’autorealizzazione.
 

Nonostante risulti necessario che, in questo determinato contesto, i giovani riconoscano le proprie responsabilità e prendano coscienza dell’importanza di un’azione che nasca e venga portata avanti da loro stessi, bisogna tener conto di come le nuove generazioni siano il frutto della società nella quale sono inserite.

Una società ormai permeata dall’individualismo e dalla difficoltà di “vedere” il rapporto io-noi. Questo conduce ad un ripiegamento verso la vita privata e ad una maggiore attenzione verso i problemi della sfera individuale a scapito della vita pubblica e dei problemi della comunità. Tale tendenza all’individualismo ha prodotto soggetti più ricchi nella loro singolarità in quanto microcosmi, ma in fondo sempre monchi, in quanto non bastevoli a sé stessi.
 

E’ oggi necessario coniugare la ricchezza del singolo con l’appartenenza e partecipazione attiva ad un ente nel quale sistema di valori gli individui possano riconoscersi, nel quale possano fermamente credere e per la cui realizzazione e trasmissione alle generazioni future possano operare e lottare.
 

Sembra però che oggi quel substrato di valori un tempo condivisi, pur nella diversità di opinioni politiche, sia fortemente in crisi; che sia per la “naturale” evoluzione storico-sociale, che sia per la crescente preponderanza del valore della ricchezza economica, per un’incapacità delle generazioni passate di trasmetterlo alle nuove o delle nuove di recepirlo, ad ogni modo le attuali generazioni hanno il compito e il dovere di lottare perché questa crisi non si trasformi, a seguito di un ulteriore inaridimento, in una totale perdita.
 

Deve così venirsi a creare una sorta di relazione di mutua assistenza tra lo stato e i cittadini.
E’ in primo luogo la nostra Costituzione che, tra i suoi principi fondamentali, ci ricorda come da lato ogni cittadino abbia il dovere di concorrere al progresso materiale o spirituale della società e di esercitare la solidarietà politica, economica e sociale; e dall’altro lo stato abbia il dovere di garantire lo sviluppo della persona umana e la partecipazione dei lavoratori all’organizzazione del paese.
 

La distanza tristemente grande della situazione attuale dal sistema di diritti e doveri sanciti dalla Costituzione fa riflettere sulla necessità di un’azione più profonda e seria da parte di un partito che miri a portare in salvo la nostra democrazia prima che sprofondi.
Tale azione, che auspico possa essere portata avanti , deve quindi svolgersi su tre punti:

 

Il primo è la trasmissione dei valori alle nuove generazioni. Pur nella difficoltà di affermare nel relativismo odierno la giustezza di determinati valori, è fondamentale fornire ai giovani dei buoni modelli dai quali questi possano trarre ispirazione, in special modo considerando che è ormai sostenuto dai più che è tra i 16 e i 25 anni d’età che si formano i valori, le opinioni e gli atteggiamenti che riguardano la sfera sociale e politica.

 

Entra qui in gioco il secondo punto: garantire la serietà delle istituzioni rendendole credibili, operanti dentro la legge, ad essa soggette e per il suo rispetto ferree e incorruttibili.
Oggi infatti è proprio la nostra classe politica che in larga parte né crede in questi valori, né li concretizza. Unico loro baluardo sembra essere rimasta la legge, quando invece essi dovrebbero essere condivisi, rispettati e “sentiti” a priori. La legge viene così concepita come una limitazione della libertà personale, non come una garanzia di eguaglianza e giustizia volta a sanzionare gli inevitabili casi di devianza criminale.


Tale visione deriva anche dal deterioramento delle istituzioni, le quali fin troppo spesso applicano la legge in modo diverso a seconda del potere detenuto dal singolo o dal gruppo di volta in volta ad essa sottoposto. Possiamo notare incidentalmente che forse anche in questo è riscontrabile una causa dell’enorme importanza attribuita oggi alla ricchezza materiale, considerata uno fra i più importanti valori. Se infatti il cittadino scopre che il denaro può comprare davvero tutto, riterrà ovviamente che sia per lui necessario ottenere denaro. Se le istituzioni si dimostrano soggette ad esso e corrotte il cittadino perderà la fiducia in esse ed esse perderanno il loro valore.

 

Non basta quindi la, seppur fondamentale, cultura della legalità; il cittadino deve avere rispetto delle istituzioni in quanto convinto che esse siano espressione della volontà popolare (essendo i loro titolari stati eletti) , ma soprattutto che esse operino davvero per il bene comune e non per sé stesse o per ristrette cerchie detentrici di potere. Inoltre il cittadino non ha ormai più fiducia nelle istituzioni anche perché le sente lontane dalla propria vita e chiuse in sé stesse. Viene così meno anche la partecipazione attiva e l’interesse per la politica, il più delle volte teatro di lotte per la spartizione della torta fra i pochi che riescono ad accaparrarsene una fetta.

 

Da qui emerge il terzo punto: una politica vera deve partire dal cittadino ed essere per il cittadino . Quest’ultimo deve sentirla a lui vicina,vicina alla sua vita quotidiana, ai suoi bisogni. Essendo inoltre proprio nella realtà locale che è maggiormente possibile ed accessibile la partecipazione politica , è qui che va incentivata , soprattutto a livello giovanile.

 


 

 

30 maggio 2009 - Intervento di Piervincenzo Bisesto

La sicurezza come concetto sociale è il risultato della percezione di ciò che gli appartenenti ad una comunità identificano essere il prodotto dell’opera delle istituzioni per tenere il territorio scevro dalla criminalità, intesa come complesso di azioni ed organizzazioni destabilizzanti l’ordine precostituito attraverso fatti violenti e delittuosi.

In questo quadro si pone il mio pensiero, strettamente correlato alla rete delle Forze dell’Ordine,di cui con orgoglio ne faccio parte in qualita’ di operatore di Polizia di Stato e degli altri soggetti parimenti impegnati nella costruzione di una società più sicura, sfruttando le proprie risorse per porre in essere un’azione amministrativa che sia efficace contrasto al propagarsi del disagio civile innanzi al diffondersi di fenomeni criminali eterogeneamente originati. E proprio nel perseguire tale finalità trova pieno risalto e logica la nascita  di un Osservatorio Comunale sulla Sicurezza che consenta una conoscenza specifica dei fattori criminali incidenti sul territorio allo scopo di contrastarne l’ascesa per mezzo di un’idonea azione politico – investigativa coinvolgente tutte le Istituzioni in ciò professionalmente impegnate, individuando fattispecie operative di lotta alla criminalità calibrate su una effettiva conoscenza dell’ambiente e della società circostante.

La reazione civile alla delinquenza deve strutturalmente, per poter essere efficace strumento di lotta, essere basata su piani di intervento che coinvolgano il singolo cittadino e lo facciano sentire parte attiva di un’opera nella quale le azioni repressive, concertate a livello istituzionale, siano la risposta ai reali bisogni degli abitanti ,indirizzando il proprio agire partendo da una conoscenza e da una conseguente indagine sulle tematiche da attualizzare e combattere, ritenendo necessario costruire politiche integrate e individuare percorsi di collaborazione che agiscano a livelli diversi per riqualificare il territorio e le relazioni delle nostre comunità.

Il sottoscritto, in una logica di vicinanza ai bisogni della comunità e di costruzione di un disegno sociale che sia il frutto di un’efficace azione amministrativa e di creazione di una rete operativa che abbia una coerenza metodologica da sostanziarsi in una evoluzione qualitativa delle politiche sulla sicurezza, ha caldeggiato fortemente  l’inserimento nel programma di lista il tema Sicurezza.

L’impegno in tema di SICUREZZA potrebbe prevedere la sottoscrizione di un Accordo tra tutte le comunita’ facenti parte dell’intera Valle Telesina,magari partendo proprio dalla costituzione del sopracitato osservatorio per definire lo scenario della sicurezza nella comunita’ telesina, attraverso l’analisi dei dati, la costruzione di indicatori statistici, la raccolta delle percezioni dei cittadini,altresi’ sostenendo la formazione e appoggiare l’azione di quanti sono chiamati a vari livelli ad operare per rendere più sicure le nostre città: dalle Forze dell’Ordine, agli amministratori, agli operatori social,i nondimeno trasformare le conoscenze acquisite in strumenti di elaborazione per praticare politiche condivise di sicurezza e collegare l’operato dei singoli attori in tema di sicurezza dei cittadini.

E’ un cammino difficile, che richiede tempo e un radicale cambiamento nel modo di intendere il proprio ruolo e le proprie potenzialità da parte di quanti sono coinvolti, ma questo sito raccoglie i primi frutti di questo impegno tenace.
Il mettere a disposizione di tutti i risultati degli sviluppi delle politiche per la sicurezza del nostro ameno territorio, DEVE  essere non un arrivo ma una partenza da cui far crescere la consapevolezza nei cittadini che la loro sicurezza passa, e non può essere altrimenti, attraverso il loro essere attori dell’evoluzione sociale e motori delle azioni operative.

Esserci e far conoscere i problemi, conoscerli e risolverli in maniera globale e professionale sono i principi cui deve necessariamente essere ispirato il rapporto soggetto - Pubblica Amministrazione, cittadini – Comune di Telese Terme.

Piervincenzo Bisesto

Ag.Sc. della Polstato

Candidato Consigliere Comunale per la liosta”Per Telese,Per il Sannio,con D’Occhio Sindaco”

 

 

 

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