In fondo, non c'è bisogno di chissà
quale intelligenza superiore né
di poteri divinatori, basta mettere
in moto qualche neurone per capire
certe cose...
L'avevo già accennato con Telese,
il gioco delle tre liste,
adesso lo vediamo nei fatti.
Con le sue brave 2290
preferenze alle Provinciali,
Capasso s'era sentito un re,
dimenticando che
gran parte di quei volti non erano
suoi,
ma erano voluti da qualcun altro.
Era juto 'nparaviso pe' scagno,
si dice a Napoli.
Così, per le Comunali 2009, non
aveva avuto dubbi di riuscire ad
attirare a sé l'attenzione di un
folto gruppo di
"interpetratori"
disposti a sedersi sul suo progetto.
E così è stato.
Incredibile ma vero, Capasso è
riuscito a far sedere su quello
stesso water soprattutto i
kompagni dai kampi e dalle officine
quali Aceto, Fasano ed altri, con la
certezza di fregare il giusto numero
di voti all'opposizione guidata da Liverini
(e regalare una vittoria sicura a un
uomo in netto declino di consensi
quale Giuseppe D'Occhio).
I
kompagni -si sa- non
hanno mai brillato in furbizia. Su
un muro della strada per Sant'Agata
dei Goti c'è una scritta
che focalizza perfettamente il loro
problema:
"Comunisti, vittime di un'infanzia
difficile".
Così non hanno avuto difficoltà a
seguire Capasso come fosse un vero
capo, esaltando le sue grandi doti
di uomo onesto e di uomo
probo, tralasciando il particolare
(tutt'altro che trascurabile!) che
non solo era il loro avversario
politico più agguerrito, ma
soprattutto che si stava adoperando
come loro carnefice.
Lo hanno seguito, nonostante non
avesse alcun carisma. E i fatti lo
dimostrano:
ha preso solo 145 preferenze, quella
sua e quelle dei parenti stretti.
A questo punto mi chiedo perché mai
i kompagni non abbiano seguito
Giovanni Caporaso,
che sicuramente è meno
"avversario" dal
punto di vista politico, ha un gran
carisma soprattutto fra la sua lunga
lista di assicurati... poi almeno
sorride, ha sempre la battuta
pronta... e, particolare tutt'altro
che trascurabile,
ha preso 523 preferenze, quasi 4
volte quelle di Capasso e più del
doppio dello stesso D'Occhio!
(mi chiedo perché
mai una persona così continui a
candidarsi solo e sempre come vice e
mai come sindaco)
Comunque, se D'Occhio ha vinto lo
deve in gran parte al suo ex nemico
numero 1: il kompagno Gianluca
Aceto.
Come
Volevasi
Dimostrare.
In ogni caso, faccio i miei più
sinceri auguri a Pino D'Occhio,
lanciandogli subito una sfida:
dimostri ai suoi concittadini già
nei primi giorni che, nonostante lui
sia sempre quel gatto Garfield che
ben conosciamo, da oggi in poi
volterà pagina a Telese,
ponendo fine allo squallore cui
Capasso ci stava
facendo rassegnare. Un tantino di
spregiudicatezza nelle scelte a
volte non guasta, ma adesso più che
mai è necessaria una grande dose di
buon senso, quello che da troppi
anni a questa parte pare sia mancato
del tutto ai nostri amministratori.
Fulvio Del Deo
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