10 giugno 2009

Telese Elezioni, C.V.D.

Fulvio Del Deo

 

 

In fondo, non c'è bisogno di chissà quale intelligenza superiore né di poteri divinatori, basta mettere in moto qualche neurone per capire certe cose...

 

L'avevo già accennato con Telese, il gioco delle tre liste, adesso lo vediamo nei fatti.

 

Con le sue brave 2290 preferenze alle Provinciali, Capasso s'era sentito un re, dimenticando che gran parte di quei volti non erano suoi, ma erano voluti da qualcun altro. Era juto 'nparaviso pe' scagno, si dice a Napoli.

 

Così, per le Comunali 2009, non aveva avuto dubbi di riuscire ad attirare a sé l'attenzione di un folto gruppo di "interpetratori" disposti a sedersi sul suo progetto. E così è stato.

 

Incredibile ma vero, Capasso è riuscito a far sedere su quello stesso water soprattutto i kompagni dai kampi e dalle officine quali Aceto, Fasano ed altri, con la certezza di fregare il giusto numero di voti all'opposizione guidata da Liverini (e regalare una vittoria sicura a un uomo in netto declino di consensi quale Giuseppe D'Occhio).

 

I kompagni -si sa- non hanno mai brillato in furbizia. Su un muro della strada per Sant'Agata dei Goti c'è una scritta che focalizza perfettamente il loro problema: "Comunisti, vittime di un'infanzia difficile".

 

Così non hanno avuto difficoltà a seguire Capasso come fosse un vero capo, esaltando le sue grandi doti di uomo onesto e di uomo probo, tralasciando il particolare (tutt'altro che trascurabile!) che non solo era il loro avversario politico più agguerrito, ma soprattutto che si stava adoperando come loro carnefice.

 

Lo hanno seguito, nonostante non avesse alcun carisma. E i fatti lo dimostrano: ha preso solo 145 preferenze, quella sua e quelle dei parenti stretti.

 

A questo punto mi chiedo perché mai i kompagni non abbiano seguito Giovanni Caporaso, che sicuramente è meno "avversario" dal punto di vista politico, ha un gran carisma soprattutto fra la sua lunga lista di assicurati... poi almeno sorride, ha sempre la battuta pronta... e, particolare tutt'altro che trascurabile, ha preso 523 preferenze, quasi 4 volte quelle di Capasso e più del doppio dello stesso D'Occhio! (mi chiedo perché mai una persona così continui a candidarsi solo e sempre come vice e mai come sindaco)

 

Comunque, se D'Occhio ha vinto lo deve in gran parte al suo ex nemico numero 1: il kompagno Gianluca Aceto.

 

Come Volevasi Dimostrare.

 

In ogni caso, faccio i miei più sinceri auguri a Pino D'Occhio, lanciandogli subito una sfida: dimostri ai suoi concittadini già nei primi giorni che, nonostante lui sia sempre quel gatto Garfield che ben conosciamo, da oggi in poi volterà pagina a Telese, ponendo fine allo squallore cui Capasso ci stava facendo rassegnare. Un tantino di spregiudicatezza nelle scelte a volte non guasta, ma adesso più che mai è necessaria una grande dose di buon senso, quello che da troppi anni a questa parte pare sia mancato del tutto ai nostri amministratori.

 

 

Fulvio Del Deo

 

 

 


     

 Valle Telesina


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