Campagna elettorale maggio-giugno 2009

Telese Terme

Elezioni Amministrative 2009 

Interventi dei cittadini

 

Flaviano Di Santo

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Telesinità, no grazie

 

Cari amici di ViviTelese,


Ammetto di aver scelto un titolo in stile giornalistico ma spero di chiarirmi in seguito.


Da quando qualche mese fa abbiamo preso la decisione con la mia famiglia di trasferirci a Telese ho seguito con maggiore attenzione i dibattiti del vostro sito.

 

Mi rammarico di non aver avuto la residenza in tempo utile al voto amministrativo ma vorrei comunque esprimere un parere in merito.

Sono convinto che, per chi come me osserva la vostra comunità dall’esterno pur venendo dalle vicine colline guardiesi, può cogliere aspetti che talvolta sfuggono a chi ci vive dall’interno.   

   

Nella stessa misura non se ne colgono altri che si percepiscono solo vivendola.


Negli interventi letti, ho apprezzato sempre il dibattito e la denuncia costruttiva dei tanti  problemi che una piccola comunità immancabilmente può avere. Mi ha lasciato sempre perplesso invece, l’enfasi con cui in molti inserzionisti deplorano puntualmente ogni cosa. E’ una postura mentale che inverte completamente le positività che offre le caratteristiche di Telese. Per alcuni che conosco direttamente ed altri di cui posso dedurne l’origine, mi è difficile pensare che non riescano ad essere ‘realisti’ circa i mille aspetti della società in cui viviamo, che va tutto male e che la colpa è sempre di qualcun altro.

 

Se Bologna o Brescia, piuttosto che Perugia o Urbino vantano un organizzazione sociale a cui spesso si fa riferimento non è a mio avviso, per la qualità degli amministratori ma unicamente per la qualità dei cittadini. Esprimere una classe amministratrice di qualità è una diretta conseguenza e non viceversa. Trovo francamente ipocrita la posizione di quei candidati in diverse liste che si esprimono con disprezzo circa lo sviluppo edilizio locale. Spesso direttamente ma comunque di riflesso, tutti hanno avuto e traggono un vantaggio dallo sviluppo socio-economico che Telese ha avuto negli ultimi 30 anni. Anche a chi ha potuto acquistare un abitazione dignitosa con una cifra che non gli avrebbe permesso neanche un box auto in altre realtà cittadine. Certo,  mancano talvolta importanti infrastrutture ma ricordiamoci gli aspetti socio-politici in cui siamo immersi per una valutazione complessiva.

 

Perché i ‘catastrofisti cronici’ non si sono candidati? Quale occasione migliore per mettere in pratica le proprie idee? Io credo che la democrazia, con tutti i suoi difetti lo consenta ancora . Sarà la sensazione di rischiare i soli voti del proprio nucleo familiare? Allora, è più comodo sparare che rischiare di rimanere impallinati. Tra i candidati sindaci, che ho il piacere di conoscere e stimare personalmente ne riconosco la passione individuale che investono nella loro attività. Personalmente ritengo che, tanto per Telese quanto per qualsiasi amministrazione locale, fare il sindaco è molto facile. E’ farlo bene che diventa complicato in quanto deve prevalere quella rara peculiarità di manager-pubblico e non di un semplice ‘integerrimo applicatore delle normative comunali’. Deve essere o dimostrare di saper essere una figura credibile, fattiva, con la capacità di promuovere grandi progetti territoriali, evitando di compensare il protagonismo nelle gestioni spicciole. Quando le cose si fanno per davvero si può anche criticarle e giudicarle nel loro aspetto complessivo e personalmente ritengo che, pur non condividendo alcune delle strategie operate negli ultimi anni, nel suo complesso nessun comune limitrofo reggerebbe un confronto propositivo. Poi, nessuna azione umana è perfetta e la vera forza è saper non ripetere gli stessi errori, nessuno è in grado di non commetterne affatto.

 

 Adesso devo chiarire la ‘non telesinità’ dei telesini . Il valore ‘tradizione’ di una comunità trascina anche il suo lato deteriore, quale il disagio di confrontarsi , poiché prevale il fatto di essere ‘tipici’. Raramente in Campania che io sappi, ci sono state integrazioni stanziali Rom come a Telese,  in parallelo alle classi sociali più disparate, con l’unica spiegazione di non dover acquisire una nuova identità culturale per integrarsi nel suo tessuto sociale. Il dibattito sulla Telesinità o meno, se esso vale per due o più generazioni o se  può giustificarsi per l'esistenza degli 'spaghetti alla telesina', lo trovo francamente ridicolo. Telesino o meno, rimarremo certamente Sanniti, poi Campani, poi Meridionali ecc.L'unico concetto incontestabile è che siamo esseri umani con pari diritti e dignità sull'intero pianeta Terra ognuno con la propria identità personale.

 

 Portare la propria è, con la capacità di sapersi confrontare, il vero valore aggiunto.


Il mio personale auspicio è che, chiunque sieda la poltrona di sindaco, sappi mantenere pur perfezionandole, quelle linee di sviluppo che sono già un innegabile successo di questa cittadina, evitando solo di ripetere quegli errori già commessi.

 

 

 

Indice generale dei Candidati   

 

Archivio interventi prima della presentazione delle liste


 

Per intervenire: invia@vivitelese.it