20 giugno 2009
Aceto: Di ignoranza, di cattiveria e di altri demoni
Gianluca Aceto

 

 

 

Di ignoranza, di cattiveria e di altri demoni

 

Francamente trovo difficile commentare l’ultima uscita di Fulvio Del Deo, che evidentemente ha molto tempo da dedicare all’osservazione critica della realtà telesina. Un po’ meno, tuttavia, per fare proposte concrete, risolutive.

Già in passato, in una delle mie risposte – quando pensavo ancora che valesse la pena confrontarsi con lui sulla base della razionalità comunicativa – avevo parlato della concretizzazione di un progetto come una sorta di miracolo. Perché non ha riportato tutti i passaggi del mio precedente intervento, in cui gli sintetizzavo tutte le tappe del difficile iter amministrativo? Eccellente esempio di onestà intellettuale.

 

Del Deo non ha alcuna predisposizione al dialogo vero, all’ascolto degli altri, né riesce ad immaginare che almeno una volta nella vita anche uno colto e raffinato come lui potrebbe aver torto.

 

Del resto, ora che ha trovato il suo nuovo nume tutelare, può ben gioire del fatto che   «un po’ di spregiudicatezza ogni tanto non guasta». Ne riparleremo in futuro. Queste parole mi rimangono scolpite negli occhi e nell’anima. A proposito: dov’è finito quello scritto edificante? Non è che l’autore si è pentito e ha deciso di rimuoverlo? No, sono sicuramente troppo malevolo.

 

Delle cose che lui riporta l’unica che non ho fatto è di stanziare (come Provincia) una piccola somma per il mantenimento del verde, cioè del verde pubblico di Telese! Non solo ho cercato di sopperire ad una mancanza locale ben conosciuta dai concittadini, ma oggi devo anche essere attaccato per quel tentativo. Perbacco!

 

La scelta di non dare seguito a quell’ipotizzato accordo, d’altronde, aveva alla base due motivi ben precisi: il venir meno delle condizioni di dialogo politico (ricordo una forte litigata in consiglio comunale tra me e la maggioranza sul bilancio, nell’autunno del 2008) e la necessità di concentrare gli sforzi sul progetto di riqualificazione complessiva dell’intera area, piuttosto che rischiare di disperdere le poche energie su troppi fronti. A volte un amministratore deve fare delle scelte.

 

Forse Del Deo può permettersi di blaterare tanto perché non rischia nulla sulla sua pelle. Non è che ci voglia tanto coraggio, ma non si può chiedere alla pecora di farsi leone. Ognuno si può scegliere la sua collocazione nello zoo della vita.

 

Sul progetto di riqualificazione non spendo troppe parole: avremo modo di parlarne in futuro e allora chiederò conto pubblicamente. Perderei troppo tempo a spiegare cosa avrebbe significato, in termini di carico urbanistico, l’apertura di una nuova strada vicino al lago, tanto caldeggiata dal nuovo amico di Del Deo. Quando ero a lottare, nel consiglio comunale come in altri luoghi, il paladino del qualunquismo sterile non me lo ricordo al mio fianco.

 

Del resto mi scontravo anche col neoassessore Fuschini (che pure prontamente interviene), anch’egli furbescamente cercando di attribuire responsabilità al sottoscritto. Lui era a favore di quella strada, ed aveva pure la delega ad ambiente e piano urbanistico comunale.  Ha amministrato in maggioranza per cinque anni, e oggi mi concede che le responsabilità del lago non sarebbero «solo» le mie. Ne approfitto per tranquillizzare l’assessore Fuschini, il cui intervento, per quanto gradito, è semplicemente ininfluente sul finanziamento. Non vorrei che lo sport nazionale dell’attuale fase storica, cioè quello di spararla grossa allo scopo di buttare fumo negli occhi, avesse già attecchito anche a Telese. Tanto per chiarire.

 

Soltanto chi ignora i processi amministrativi o è in malafede può scrivere le amenità a cui si spinge Del Deo, il quale vorrebbe far credere al lettore che finanche la responsabilità delle licenze edilizie a Telese sia della Provincia. Chieda al suo nuovo amico, a cui nei giorni scorsi non ha mancato di lisciare il pelo proprio nella bacheca telematica di ViviTelese.

 

Ecco un passaggio illuminate: «Il secondo intervento di Aceto risale a sette mesi fa  con data 26 novembre 2008. Ve lo ripropongo qui in basso, accompagnato dalle suggestive immagini di oggi». Del Deo ignora – o finge di ignorare -  i seguenti “particolari”:

 

1.    La Provincia non aveva alcuna competenza sul lago, tranne quella di provvedere al semplice taglio dell’erba. Il 19 dicembre 2008, su mia proposta, il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità il protocollo di intesa per la valorizzazione della risorsa acqua nel territorio di Telese. Si tratta di una precisa volontà politica e amministrativa, che il sottoscritto ha concretizzato meno di un mese dopo l’intervento richiamato da Del Deo; il quale tuttavia ignora. Intanto, Se il Comune o la cittadinanza non gradiscono il lavoro degli operai provinciali, ubicati anche alle terme vecchie, al Grassano, alla pineta di Monte Pugliano,  lo dicano e si provvederà a togliere Telese dal piano di interventi della Provincia. Senza rancori, naturalmente, anzi con molti pensieri in meno, trattandosi non di un obbligo ma di un servizio generosamente (forse troppo generosamente) elargito al Comune di Telese Terme;

 

2.    con grandi sforzi, vista la carenza di mezzi e personale, la Provincia ha presentato, tra gli altri, i progetti del lago e del Grassano. Il termine fissato dalla Regione era il 16 gennaio 2009, ed è stato puntualmente rispettato. Pochi giorni prima, grazie al sottoscritto, il nuovo amico di Del Deo e i suoi fedelissimi sono stati costretti (politicamente parlando) a votare in consiglio comunale la localizzazione del polo scolastico nell’area del vecchio campo sportivo, ponendo una pietra tombale sulla scandalosa opzione ex molino. Devo ricordare a Del Deo chi è il proprietario del rudere, e quanto le casse pubbliche avrebbero dovuto sborsare solo per la sua nuda proprietà?;

 

3.    complessivamente, stiamo parlando di un piano di interventi di circa 25 milioni di euro, che potrebbero cadere su Telese grazie all’azione del sottoscritto; il quale, lo voglio ricordare, non è né sindaco né amministratore di Telese, ma dell’intera Provincia. Ed infatti, mentre Del Deo pontificava, io mi sono dovuto preoccupare di presentare progetti ambientali per tutto il Sannio, com’era giusto che fosse. Anche così, sia detto per inciso, su 32 milioni di euro complessivamente progettati in campo ambientale ben 10 riguardano Telese.  Di tutto questo Del Deo non si preoccupa, tanto non gliene frega nulla, così come è disinteressato a tutto quello che accade oltre il palmo del suo naso;

 

4.    sicuramente Del Deo ignora, inoltre, che l’approvazione di questi onerosi interventi, complessi anche per chi li deve analizzare e giudicare idonei, può richiedere fino a due-tre anni di lavoro istruttorio. Già due volte, ad esempio, la Regione  ha chiesto di integrare i progetti con dettagli tecnici e amministrativi: il nuovo termine scade il 30 giugno. Del Deo ignora, o forse crede che esista il supermarket dei finanziamenti, e che basta andare in giro col carrello della spesa. Ma ci è o ci fa?

 

 

Ignoranza o malafede, dunque: scelga Del Deo in quale gabbia dello zoo collocarsi. Io ne sono evaso da molto tempo.

Egli risiede a Telese da qualche anno, e noi ne siamo tutti lieti. Dovrebbe tuttavia portare più rispetto per chi in questo comune ci è nato quasi 35 anni fa, e che da sempre lotta perché le logiche e gli interessi dei suoi nuovi amici non moltiplichino all’infinito i danni irreversibili che hanno già causato. Quando il concittadino Del Deo avrà fatto la centesima parte di ciò che ha già fatto Gianluca Aceto, allora potrà ergersi a censore e giudice supremo, «arbitro in terra del bene e del male».

 

Con tutto il rispetto, credo che potrei tranquillamente annullare tutte le iniziative che sto portando avanti, e passerebbe molto, ma molto tempo prima che qualche “scienziato politico” della domenica mi raggiungesse. E quand’anche lo facesse, e volesse scambiare due chiacchiere per riposarsi dalla fatica, dovrebbe essere adeguatamente preparato, evitando figure barbine come quelle fatte da chi ha pensato di disputare dialetticamente col sottoscritto sulla raccolta differenziata e sui cassonetti.

Volgiamo fare un conto spicciolo di chi ha fatto cosa? Io sono pronto a misurarmi.

Ma forse le spiegazioni sono più semplici. Forse si tratta solo di cattiveria allo stato puro, ben celata dietro un atteggiamento sornione che serve a preparare attacchi personali che sfociano nella meschinità e nella capziosità. Una bonomia di facciata, un arcobaleno di colori festosi che stingono alla luce della realtà. E tutto diventa grigio, indistinto, irriconoscibile.

Coraggio: sarà «un po’ di spregiudicatezza», condita però da una crassa risata, a salvare il concittadino Del Deo. E ad affossare tutto il resto.

19 giugno 2009

 

     

 Valle Telesina


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