Non mi sorprendono le
dichiarazioni dei due leaders di Altrofuturo,
Grimaldi e Liverini, che guarda caso furono le
due persone che provarono ad impedire la mia
nomina ad assessore provinciale lo scorso anno;
nomina che, evidentemente, risulta loro ancora
indigesta. Chissà se tra qualche settimana
avranno ancora il broncio, quando interverranno
delle positive novità politiche che sono il
frutto proprio di quella scelta da parte del
presidente Cimitile.
Non si affannino
pertanto a garantirmi, perché delle loro “cure”
sinceramente non sento tutto questo bisogno.
La cose simpatica è il
paralogismo politico con cui argomentano: gli
assessori provinciali devono farli i più votati,
a prescindere da ogni altro criterio di
valutazione. Non sanno, i consiglieri, di
difendere un’aberrazione politica che esiste
solo nella provincia di Benevento, e questo
grazie alla notoria impostazione dell’Udeur,
partito in cui (per ora) milita Grimaldi.
Insomma, scambiano l’eccezione per la regola.
Ma che la serenità di
giudizio non gli appartenga, lo dimostrano anche
altre considerazioni. I 266 voti di
preferenza raccolti alle provinciali del 2008
dal sottoscritto, infatti, secondo loro non
troverebbero riscontro nelle recenti comunali. A
parte il fatto che io non ero candidato
direttamente, e che alle provinciali eravamo
nove candidati mentre alle comunali ne correvano
(letteralmente) cinquantuno, “particolari” che
i consiglieri di Altrofuturo non rilevano, credo
che la polemica non debba sfociare nell’insulto
né essere costruita sulla disonestà
intellettuale. Accusa che mi si potrebbe
rivolgere se affermassi che alle provinciali
2008 Liverini ebbe 680 preferenze,
mentre alle comunali ne ha avute, da candidato
sindaco, 198; e se dicessi che lo stesso
Grimaldi è passato dalle 297 delle
provinciali alle 174 delle comunali.
Non uso strumentalmente
questi numeri perché sarebbe davvero scorretto,
da parte mia, equiparare capziosamente
situazioni tra loro incommensurabili, anche per
via dei sistemi elettorali. Loro invece le
pensano e le dicono. Mi permetto di far notare
la differenza.
L’analisi del direttivo
del circolo intercomunale “Vera Lombardi”,
composto da nove persone, mentre i tesserati del
solo comune di Telese sono quasi 60, può
legittimamente essere criticata e non condivisa.
Tuttavia si tratta di un ragionamento che cerca
di guardare alle dinamiche più profonde delle
vicende politiche e amministrative di Telese.
Sarà mica un delitto? O pensano che
l’opposizione si faccia solo in consiglio
comunale, e tutto quello che è fuori deve
tacere?
In queste cose, del
resto, il tempo è galantuomo. Se Altrofuturo
farà opposizione seria non avremo problemi a
riconoscerlo: ci sono cinque anni di duro lavoro
davanti. Ma l’onere della prova ora spetta a
loro. Gli auguriamo di riuscirci, per il bene di
Telese.
Se in Parlamento il PD e
IDV si fossero astenuti sul voto di fiducia al
governo Berlusconi, espresso anche sulla
relazione programmatica del premier incaricato,
sarebbe stato un fatto clamoroso. Mutatis
mutandis, al di là dei sofismi e delle
sofisticherie, l’impatto del voto di astensione
sugli indirizzi programmatici di D’Occhio è lo
stesso.
Mi spiace che ancora i
due consiglieri di Altrofuturo non lo capiscano,
preferendo invece l’invettiva e il risentimento.
Personalmente, conosco
un solo modo per garantirmi: il lavoro e
l’impegno sulle cose. Impegno e lavoro che per
tanti anni, dall’opposizione, hanno portato
avanti la carretta di “Insieme per Telese” e di
cui chi doveva dar riconoscimento ha
letteralmente perso la memoria. Se poi dovesse
interrompersi la mia esperienza assessorile non
sarà un dramma per nessuno. Non sono io a
concepire la politica o le istituzioni come uno
strumento per fare affari sulle spalle dei
cittadini, e nemmeno per accaparrarsi qualche
bagno in piscina o due tagliandi per le strisce
blu da distribuire agli amici.
A volte basterebbe la
memoria, e invece c’è solo mediocrità. Con tanti
ringraziamenti dal sindaco D’Occhio.
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