TELESE TERME, RITORNA VISIBILE NELLA CITTADINA
TERMALE L’ATTIVITA’ dell’ASSOCIAZIONE SENZA
SCOPO DI LUCRO “IL GIGANTE BUONO”.
Dopo essersi recati all’Aquila e aver portato
sostegno ed accoglienza ospitale a Francesco e
nonna Giuseppina che sono ospiti a Massa di
Faicchio, presso la sede dell’Ass. “La Pupilla
dell’Aurora”. l’Ass. “Il Gigante Buono”di Telese
Terme comunica ai cittadini e alla comunità
telesina che ;
MARTEDI’ 14 APRILE 2009 si recheranno ad ONNA in
Abruzzo per portare sostegno alle persone della
cittadina rasa al suolo. La richiesta diretta
dei cittadini di Onna dove abbiamo una
conoscenza sul luogo personale è : Indumenti
intimi, mutandine-magliette-reggiseni per
adulti, stufe elettriche e per quanto concerne
gli alimenti occorrono succhi di frutta,
liofilizzati e omogeneizzati, scatolame a lunga
scadenza (piselli-tonno-fagioli-simmenthal
ecc..ecc..).-lenzuola.
La
raccolta può essere consegnata fino a lunedì
sera presso l’abitazione di Via Garibaldi 14
dei coniugi Alterio.
Dall’addetto stampa Antonio Alterio
Su
quella panchina l’orgoglio intatto d’Abruzzo.Un
impatto tremendo, con la morte nel cuore e
l’auto spinta al massimo della sua corsa per
recarmi a l’Aquila.
Ad
aspettarci Francesco e la mamma , nonna
Giuseppina che avevano passato una notte
tremenda:
il
terremoto. Da isoradio purtroppo prima la
notizia della morte di Carmen e poi quella di
Maria. La parola si ferma in gola, un grande
dolore, un rammarico profondo. Un ricordo delle
giovani vite spezzate, dei valori…una preghiera
il Credo… Aspetto la risurrezione dei morti e la
vita del mondo che verrà. Con la convinzione di
avere da subito degli Angeli che vanno ad
infoltire la schiera dei giovani del Cielo
arriviamo. Ci fanno uscire è obbligatorio e qui
inizia la geografia umana. Facce.
Facce anziane soprattutto. Facce attonite come
tutte le facce di fronte all’inconcepibile, un
terremoto, il mondo che si scuote e crolla giu’.
Attraversare un secolo di storia intero e poi
gurdarlo da una panchina. Seduti uno accanto
all’altro, stretti, senza parlare , una coperta
addosso. Eppure quelle facce,in qualche modo
intatte, meravigliosamente intatte,
magnificamente intatte. Non corrotte. Dure,
forse- non c’è una lacrima, la disperazione è
veramente tutta intera, forse..interna
.Sicuramente attente. Questo si. E pare di
vedere in queste facce, in questi sguardi,
qualcosa di simile alla salvezza e all’orgoglio.
Facce d’Abruzzo, gente di terra, legata alla
terra, che di terra riconosce solo quella, la
propria generosa patria. L’Aquila quell’essere
intatta. Come quelle facce che guardando dritto,
senza una lacrima, nel giorno del dramma. Grazie
Carmen… grazie Maria…
Grazie per essere state tra noi. Un grazie
particolare a Silvia Ballestra…meravigliosamente
e magnificamente grazie.
Dalla sede dell’ass. Il Gigante Buono- Telese
Terme
Una riflessione personale: “Dio lo si incontra
là dove è testimoniato”.
Questa profonda esperienza che sto vivendo
accanto a queste persone “stupende”, mi sta
arricchendo e non poco. Questo evento per
assurdo mi indica un cammino, inteso in senso
spirituale, sostenuto dalle carezze di Dio: è
porre al centro della propria esistenza un
itinerario che non è fatto di ascesa ma di
discesa. L’amore, inteso come un partire dal
basso verso l’alto, dall’informe alla forma,
dall’imperfetto al perfetto, era inteso così
nella tradizione greca. Invece l’amore cristiano
cos’è? Si manifesta e si rivela nel discendere
di Gesù verso l’umanità: il nobile si abbassa
all’ignobile, il bello al brutto, il sano al
malato senza la paura di perdere qualcosa di sé.
Mi viene in mente San Francesco quando scende da
cavallo per abbracciare, ma prima ancora per
guardare negli occhi il lebbroso. Una nobile
suggestione? No, un regalo nobile. Non una
società gerarchizzata dove l’uno è sopra
l’altro, ma una società circolare dove l’uomo è
accanto all’altro condividendo la più bella
delle esperienze, quella che non lascia l’amaro
in bocca: essere l’uno per l’altro. Lo spirito
soffia dove Dio vuole ed è il carisma quello
che ritma la vita delle comunità e delle
persone. Chàrisma deriva dal greco e significa
dono. Viene da Dio. E quando una vita diventa
dono essa non può non esercitare il fascino che
rimanda alla bellezza, alla bontà, e alla verità
di Dio. Allora ricordiamoci che “Dio lo si
incontra là dove è testimoniato”. Riuscire a
sopportare serenamente il rifiuto della propria
famiglia spirituale è il raggiungimento della
difficilissima virtù della perfetta letizia. In
altre parole è riuscire a mettere in pratica
alla lettera, il messaggio d’amore del Vangelo.
Addetto stampa ass.Il Gigante Buono
Antonio Alterio
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