11 aprile 2009
Telese, il "Gigante Buono" in Abruzzo
Antonio Alterio

 

 

TELESE TERME, RITORNA VISIBILE NELLA CITTADINA TERMALE L’ATTIVITA’ dell’ASSOCIAZIONE SENZA SCOPO DI LUCRO  “IL GIGANTE BUONO”.

 

Dopo essersi recati all’Aquila e aver portato sostegno ed accoglienza ospitale a Francesco e nonna Giuseppina che sono ospiti a Massa di Faicchio,  presso la sede dell’Ass. “La Pupilla dell’Aurora”. l’Ass. “Il Gigante Buono”di Telese Terme  comunica  ai cittadini e alla comunità telesina che ;

MARTEDI’ 14 APRILE 2009 si recheranno ad ONNA in Abruzzo per portare sostegno alle persone della cittadina rasa al suolo. La richiesta diretta  dei cittadini di Onna dove abbiamo una conoscenza sul luogo personale è : Indumenti intimi, mutandine-magliette-reggiseni per adulti, stufe elettriche e per quanto concerne gli alimenti occorrono  succhi di frutta, liofilizzati e omogeneizzati, scatolame a lunga scadenza (piselli-tonno-fagioli-simmenthal ecc..ecc..).-lenzuola.

La raccolta può essere consegnata fino a lunedì sera  presso l’abitazione di Via Garibaldi 14 dei coniugi Alterio.

 Dall’addetto stampa Antonio Alterio


 

Su quella panchina l’orgoglio intatto d’Abruzzo.Un impatto tremendo, con la morte nel cuore e l’auto spinta al massimo della sua corsa per recarmi a  l’Aquila.

Ad aspettarci Francesco e la mamma , nonna Giuseppina che avevano passato una notte tremenda:

il terremoto. Da isoradio purtroppo prima la notizia della morte di Carmen e poi quella di Maria. La parola si ferma in gola, un grande dolore, un rammarico profondo. Un ricordo delle giovani vite spezzate, dei valori…una preghiera il Credo… Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Con la convinzione di avere da subito degli Angeli che vanno ad infoltire la schiera dei giovani del Cielo arriviamo. Ci fanno uscire è obbligatorio e qui inizia la geografia umana. Facce.

Facce anziane soprattutto. Facce attonite come tutte le facce di fronte all’inconcepibile, un terremoto, il mondo che si scuote e crolla giu’. Attraversare un secolo di storia intero e poi gurdarlo da una panchina. Seduti uno accanto all’altro, stretti, senza parlare , una coperta addosso. Eppure quelle facce,in qualche modo intatte, meravigliosamente intatte, magnificamente intatte. Non corrotte. Dure, forse- non c’è una lacrima, la disperazione è veramente tutta intera, forse..interna .Sicuramente attente. Questo si. E pare di vedere in queste facce, in questi sguardi, qualcosa di simile alla salvezza e all’orgoglio. Facce d’Abruzzo, gente di terra, legata alla terra, che di terra riconosce solo quella, la propria generosa patria. L’Aquila quell’essere intatta. Come quelle facce che guardando dritto, senza una lacrima, nel giorno del dramma. Grazie Carmen… grazie Maria…

Grazie per essere state tra noi.  Un grazie particolare a Silvia Ballestra…meravigliosamente e magnificamente grazie.

Dalla sede dell’ass. Il Gigante Buono- Telese Terme

 


Una riflessione personale: “Dio lo si incontra là dove è testimoniato”.

Questa profonda esperienza che sto vivendo accanto a queste persone “stupende”, mi sta arricchendo e non poco. Questo evento per assurdo mi indica un cammino, inteso in senso spirituale, sostenuto dalle carezze di Dio: è porre al centro della propria esistenza un itinerario che non è fatto di ascesa ma di discesa. L’amore, inteso come un partire dal basso verso l’alto, dall’informe alla forma, dall’imperfetto al perfetto, era inteso così nella tradizione greca. Invece l’amore cristiano cos’è? Si manifesta e si rivela nel discendere di Gesù verso l’umanità: il nobile si abbassa all’ignobile, il bello al brutto, il sano al malato senza la paura di perdere qualcosa di sé. Mi viene in mente San Francesco quando scende da cavallo per abbracciare, ma prima ancora per guardare negli occhi il lebbroso. Una nobile suggestione? No, un regalo nobile. Non una società gerarchizzata dove l’uno è sopra l’altro, ma una società circolare dove l’uomo è accanto all’altro condividendo la più bella delle esperienze, quella che non lascia l’amaro in bocca: essere l’uno per l’altro. Lo spirito soffia dove Dio vuole  ed è il carisma quello che ritma la vita delle comunità e delle persone. Chàrisma deriva dal greco e significa dono. Viene da Dio. E quando una vita diventa dono essa non può non esercitare il fascino che rimanda alla bellezza, alla bontà, e alla verità di Dio. Allora ricordiamoci che “Dio lo si incontra là dove è testimoniato”. Riuscire a sopportare serenamente il rifiuto della propria famiglia spirituale è il raggiungimento della difficilissima virtù della perfetta letizia. In altre parole è riuscire a mettere in pratica alla lettera, il messaggio d’amore del Vangelo.

Addetto stampa ass.Il Gigante Buono

Antonio Alterio

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it