Fulvio Del Deo
Quando al tiggì regionale c'è la voce di Massimo
Ravel, allora puoi stare sicuro che si tratta di
camorra, di omicidi, o in ogni caso di fattacci
di cronaca nera. E il 12 ottobre è stato proprio
Massimo Ravel a parlare di Telese e del
"sodalizio criminoso" messo in atto dal Sindaco
e da alcuni imprenditori che avevano formato un
"cartello di imprese", specializzato nel
truccare le gare d'appalto da almeno 7 anni.
L'Operazione Telesia ha spazzato via un
cancro che rischiava di trasformarsi in
metastasi. Adesso dovremo aspettare fiduciosi la
fine del processo: nessuno di noi ha diritto a
emettere sentenze, nemmeno quando ci sono prove
schiaccianti come in questo caso; nemmeno quando
lo stesso imputato principale ammette di aver
truccato le gare.
Infatti, come si apprende dai giornali, lo
stesso Pino D'Occhio ha ammesso di aver pilotato
gli appalti e perfino di aver preso dei soldi,
sebbene a suo dire non fossero tangenti ma
"compensi":
"l’orientamento di natura politica era stato
quello di favorire, nei limiti del possibile, le
imprese locali, per evitare infiltrazioni,
spesso rischiose, di ditte provenienti da fuori
provincia."
Insomma, dice di aver agito a fin di bene, per
tenere lontana la camorra.
Se D'Occhio avesse studiato la storia del Sud
Italia, si sarebbe reso conto che affermazioni
di questo genere peggiorano di gran lunga la sua
posizione, perché arrogarsi il diritto di essere
al di sopra della legge, spacciando la propria
arroganza per amore verso la propria comunità, è
il seme da cui sono nate mafia, camorra,
ndrangheta ecc.. ed è il principio fondante
delle principali lobby criminali.
Alla luce inquietante di questi fatti, i suoi
"compagni di squadra" come minimo avrebbero
dovuto rassegnare le dimissioni e prendere le
dovute distanze. Invece come hanno reagito?
La prima a farsi avanti è stata la dottoressa
Filippone, col suo comunicato:
"Esprimiamo la nostra solidarietà al Sindaco
ing. Giuseppe D’Occhio e manifestiamo la nostra
fiducia affinché al più presto venga fatta
chiarezza sull’intera vicenda"
Chiede chiarezza, la dottoressa, come se la
questione non fosse già chiarissima: c'è un
Sindaco detenuto a Capodimonte insieme ad altre
14 persone. Innocenti o colpevoli che siano,
sono comunque finiti in galera!
Questo dato di fatto oggettivo e inoppugnabile,
in altre realtà decisamente più democratiche,
sarebbe più che sufficiente per indurre i
suddetti "compagni di squadra" a lasciare gli
impegni pubblici e a ritornare alla propria
onesta professione: aver fatto politica fianco a
fianco con un uomo invischiato in faccende
-quelle sì- poco chiare e non essersi accorti di
nulla, deve far riflettere sulle proprie
capacità, perché la politica richiede persone
sveglie e attente, e può rivelarsi una trappola
micidiale per gente incapace di accorgersi di
ciò che accade sotto i propri occhi!
Un altro personaggio fatto di pasta molto simile
è Capasso, che ha la sfrontatezza di uscirsene
con panzane di questo calibro:
La mia scelta di campo è stata netta e chiara
già molto prima delle elezioni cosi come il
giorno dopo le elezioni.
Non dimentichiamo che l' individuo in questione
è stato Sindaco di Telese dal 2004 al 2009; ed è
proprio in quegli anni che il
suo Assessore ai Lavori
Pubblici Pino D'Occhio faceva, indisturbato,
allegri inguacchi sotto il suo naso. Ora due
sono i casi: o Capasso è anche lui un tipo poco
sveglio come i "compagni di squadra" su
menzionati, oppure s'era accorto di tutto ma gli
mancava il coraggio di cacciare a calci in culo
l'assessore inguacchione.
Sarebbe bello scoprire che Capasso all'epoca
stesse contribuendo da dietro le quinte al buon
esito dell'Operazione Telesia... purtroppo
questa è solo fantasia: se fosse realtà, oggi
non esiterebbe a strombazzarlo ai quattro venti
per farsi propaganda. Invece si limita a dire
che
"al di là di ogni dietrologia per uscire dalla
stato di inerzia nel quale il Paese è caduto,
per evitare che le vicende processuali abbiano
ancora ripercussioni sulla nostra comunità ma
anche per ridare il ruolo di autentico
protagonista e “giudice politico” al cittadino
è necessario andare al voto alla prima tornata
elettorale utile."
Nuove elezioni appena possibile: su questo sono
d'accordo, ma non credo che sia lui il candidato
adatto a rompere definitivamente con lo schifo
degli ultimi anni, al quale lui ha pienamente
contribuito.
Sull'altro fronte, da una parte l'Altro
Futuro scalpita chiedendo di voltare
pagina puntando
"su persone competenti e credibili in grado di
rompere definitivamente con la continuità
amministrativa degli ultimi venti anni.";
dall'altra parte, invece Rifondazione
Comunista sforna comunicati grigi e fiacchi,
tanto nel tono quanto nei contenuti, e
"con viva preoccupazione segue questi momenti
che catapultano un intera comunità nel baratro
di una profonda incertezza politica...",
mentre alle persone arrestate augura
"di poter al più presto dimostrare la propria
estraneità ai fatti contestati",
nonostante alcuni di loro siano inchiodati da
prove schiaccianti nonché dalle stesse
ammissioni di Pino D'Occhio.
Gianluca Aceto, politico ormai navigato, prende
la palla al balzo per tirare fuori dal cappello
a cilindro il suo solito coniglio di battaglia:
"oggi quel fronte del no è ad un passo dal
finanziamento del nuovo polo scolastico."
e ricorda un tantino quel Silvio nazionale per
il quale ogni occasione è buona per lasciarsi
andare ai suoi tormentoni contro i giornali o
l'opposizione, dimenticando di essere all'Aquila
o a Sofia.
E l'autoesaltazione di Aceto raggiunge poi
altitudini himalaiane, da arrivare a dire
enormità, confondendo quel polo scolastico con
l'Orsa Minore:
"In pratica è il punto di riferimento mondiale
per quel che riguarda la concezione strutturale
degli ambienti scolastici. «Siamo
nell’eccellenza mondiale», precisa l’assessore
Aceto."
Non fa niente se ancora non si sa dove
costruirlo... o se addirittura si pensa di
fargli posto abbattendo quello stadio che, dopo
decenni e decenni di stasi, si era riusciti
finalmente a far aprire grazie
alla caparbietà di un infaticabile allenatore di
pallone.
Fulvio Del Deo
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