4 novembre 2009

Telese, manicomio a cielo aperto

Fulvio Del Deo

 

 

Quando al tiggì regionale c'è la voce di Massimo Ravel, allora puoi stare sicuro che si tratta di camorra, di omicidi, o in ogni caso di fattacci di cronaca nera. E il 12 ottobre è stato proprio Massimo Ravel a parlare di Telese e del "sodalizio criminoso" messo in atto dal Sindaco e da alcuni imprenditori che avevano formato un "cartello di imprese", specializzato nel truccare le gare d'appalto da almeno 7 anni.

 

 

L'Operazione Telesia ha spazzato via un cancro che rischiava di trasformarsi in metastasi. Adesso dovremo aspettare fiduciosi la fine del processo: nessuno di noi ha diritto a emettere sentenze, nemmeno quando ci sono prove schiaccianti come in questo caso; nemmeno quando lo stesso imputato principale ammette di aver truccato le gare.

 

Infatti, come si apprende dai giornali, lo stesso Pino D'Occhio ha ammesso di aver pilotato gli appalti e perfino di aver preso dei soldi, sebbene a suo dire non fossero tangenti ma "compensi": "l’orientamento di natura politica era stato quello di favorire, nei limiti del possibile, le imprese locali, per evitare infiltrazioni, spesso rischiose, di ditte provenienti da fuori provincia."

 

Insomma, dice di aver agito a fin di bene, per tenere lontana la camorra.

 

 

Se D'Occhio avesse studiato la storia del Sud Italia, si sarebbe reso conto che affermazioni di questo genere peggiorano di gran lunga la sua posizione, perché arrogarsi il diritto di essere al di sopra della legge, spacciando la propria arroganza per amore verso la propria comunità, è il seme da cui sono nate mafia, camorra, ndrangheta ecc.. ed è il principio fondante delle principali lobby criminali.

 

 

Alla luce inquietante di questi fatti, i suoi "compagni di squadra" come minimo avrebbero dovuto rassegnare le dimissioni e prendere le dovute distanze. Invece come hanno reagito?

 

La prima a farsi avanti è stata la dottoressa Filippone, col suo comunicato: "Esprimiamo la nostra solidarietà al Sindaco ing. Giuseppe D’Occhio e manifestiamo la nostra fiducia affinché al più presto venga fatta chiarezza sull’intera vicenda"

 

Chiede chiarezza, la dottoressa, come se la questione non fosse già chiarissima: c'è un Sindaco detenuto a Capodimonte insieme ad altre 14 persone. Innocenti o colpevoli che siano, sono comunque finiti in galera!

 

 

Questo dato di fatto oggettivo e inoppugnabile, in altre realtà decisamente più democratiche, sarebbe più che sufficiente per indurre i suddetti "compagni di squadra" a lasciare gli impegni pubblici e a ritornare alla propria onesta professione: aver fatto politica fianco a fianco con un uomo invischiato in faccende -quelle sì- poco chiare e non essersi accorti di nulla, deve far riflettere sulle proprie capacità, perché la politica richiede persone sveglie e attente, e può rivelarsi una trappola micidiale per gente incapace di accorgersi di ciò che accade sotto i propri occhi!

 

 

Un altro personaggio fatto di pasta molto simile è Capasso, che ha la sfrontatezza di uscirsene con panzane di questo calibro: La mia scelta di campo è stata netta e chiara già molto prima delle elezioni cosi come il giorno dopo le elezioni.

 

 

Non dimentichiamo che l' individuo in questione è stato Sindaco di Telese dal 2004 al 2009; ed è proprio in quegli anni che il suo Assessore ai Lavori Pubblici Pino D'Occhio faceva, indisturbato, allegri inguacchi sotto il suo naso. Ora due sono i casi: o Capasso è anche lui un tipo poco sveglio come i "compagni di squadra" su menzionati, oppure s'era accorto di tutto ma gli mancava il coraggio di cacciare a calci in culo l'assessore inguacchione.

 

Sarebbe bello scoprire che Capasso all'epoca stesse contribuendo da dietro le quinte al buon esito dell'Operazione Telesia... purtroppo questa è solo fantasia: se fosse realtà, oggi non esiterebbe a strombazzarlo ai quattro venti per farsi propaganda. Invece si limita a dire che "al di là di ogni dietrologia per uscire dalla stato di inerzia nel quale il Paese è caduto, per evitare che le vicende processuali abbiano ancora ripercussioni sulla nostra comunità ma anche per ridare il ruolo di autentico protagonista  e “giudice politico” al cittadino è necessario andare al voto alla prima tornata elettorale utile."

 

Nuove elezioni appena possibile: su questo sono d'accordo, ma non credo che sia lui il candidato adatto a rompere definitivamente con lo schifo degli ultimi anni, al quale lui ha pienamente contribuito.

 

Sull'altro fronte, da una parte l'Altro Futuro scalpita chiedendo di voltare pagina puntando "su persone competenti e credibili in grado di rompere definitivamente con la continuità amministrativa degli ultimi venti anni."; dall'altra parte, invece Rifondazione Comunista sforna comunicati grigi e fiacchi, tanto nel tono quanto nei contenuti, e "con viva preoccupazione segue questi momenti che catapultano un intera comunità nel baratro di una profonda incertezza politica...", mentre alle persone arrestate augura "di poter al più presto dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati", nonostante alcuni di loro siano inchiodati da prove schiaccianti nonché dalle stesse ammissioni di Pino D'Occhio.

 

 

Gianluca Aceto, politico ormai navigato, prende la palla al balzo per tirare fuori dal cappello a cilindro il suo solito coniglio di battaglia: "oggi quel fronte del no è ad un passo dal finanziamento del nuovo polo scolastico." e ricorda un tantino quel Silvio nazionale per il quale ogni occasione è buona per lasciarsi andare ai suoi tormentoni contro i giornali o l'opposizione, dimenticando di essere all'Aquila o a Sofia.

E l'autoesaltazione di Aceto raggiunge poi altitudini himalaiane, da arrivare a dire enormità, confondendo quel polo scolastico con l'Orsa Minore:
"In pratica è il punto di riferimento mondiale per quel che riguarda la concezione strutturale degli ambienti scolastici. «Siamo nell’eccellenza mondiale», precisa l’assessore Aceto."

 

 

 

Non fa niente se ancora non si sa dove costruirlo... o se addirittura si pensa di fargli posto abbattendo quello stadio che, dopo decenni e decenni di stasi, si era riusciti finalmente a far aprire grazie alla caparbietà di un infaticabile allenatore di pallone.

 

 

 

Fulvio Del Deo

 


     

 Valle Telesina


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