3 febbraio 2009

Telese, scoop su prossime comunali

Fulvio Del Deo

 

Dopo un accurato lavoro di ricerca portato avanti da più di un anno dall'equipe scientifica di Telesestein, finalmente si delinea la figura del candidato alla poltrona di sindaco alle elezioni comunali di giugno.

Il suo nome è Igino Mitrale. 54 anni, Campano doc, una moglie, due figli e una figlia, due lauree, entusiasmo da vendere e voglia di puntare sempre più in alto; capeggerà la lista "Miglior Vita per Telese" nelle elezioni amministrative di giugno.

Ha concesso a noi di Telesestein l'esclusiva dello scoop e l'onore della prima intervista.

Dottor Mitrale, cosa l'ha spinta a scendere in campo?

Una cosa: diamoci del tu e chiamami Igino. Io non sono il tipo che si butta in politica per appartenere alla casta, ma voglio essere un fratello, un amico di famiglia per tutti voi. Per darne prova concreta già da subito, ogni giorno sto andando a pranzo e a cena, a casa di una famiglia telesina estratta a sorte. Non c'è che dire, le vostre donne ci sanno fare in cucina. E io credo che non perderò questa buona abitudine nemmeno dopo le elezioni, quando il voto dei cittadini formalizzerà quello che per me è già una scontatezza. Io conosco i sacrifici e ne ho fatti. E so che ora è giunto il mio momento.

 

 

In quali rapporti è con il sindaco uscente e con la sua maggioranza?

In vita mia, non c'è mai stato nulla che mi ha spaventato o scoraggiato. Ecco, io il sindaco uscente l'ho conosciuto pochi giorni orsono. E l'ho trovato insieme ai suoi uomini, là fermi ore intere seduti su un progetto a interpetrare, a rischio di farsi venire le emorroidi. Io ho capito al volo la situazione, e soprattutto qual era il da farsi. Fra loro c'era un uomo col sorriso fisso e con tanti peli nel naso. Ho capito al volo che il capo doveva essere lui, senza ombra di dubbio. Quando l'ho visto mi sono tirato un pelo dal naso e l'ho invitato a fare altrettanto. Così, armati di quei due peli rigidi, ci siamo affrontati in un fioretto amichevole. L'ho disarcionato dopo due battute, ma lui si è saputo ben difendere e ha perso con onorevolezza. E questa è stata l'occasione per diventare buoni amici e per mettere in chiaro chi sono io. A me, mi piace comunicare così, che ti devo dire.

Quindi chi c'è nella sua squadra? personaggi già noti alla politica telesina o anche nomi nuovi?

Bella domanda. Io confesso che i nomi non me li ricordo mai, per poco non mi scordo pure il mio... Che ci devo fare, sono poco fisiognomico. Ma un'anticipazione la posso dare: dentro ci sono vecchi e nuovi, per essere coerenti con quello che recita il nostro slogan: continuità nel cambiamento. Per facilitarmi il lavoro, i miei futuri assessori li ho numerati. E ognuno di loro deve portare il suo numero attaccato al bavero. A me, mi piace fare così, che ti devo dire. Io sono uno preciso. E quando chiamo «Ventiquattro!», so di chi sto parlando... e devi vedere come scatta sull'attenti!

"Ventiquattro!" Ma quanti assessori ha intenzione di nominare? Non le sembrano un po' troppi, soprattutto in tempi di crisi?

La crisi è solo nella testa di chi si lascia scoraggiare. Da tutti i pranzi e le cene che sto condividendo, mi accorgo che in tavola non c'è nessuna crisi e, soprattutto... l'appetito vien mangiando. E per appetito intendo le esigenze della popolazione: quelle, ti assicuro, non vanno mai in crisi! E io non voglio scontentare nessuno. A me, mi piace fare così, che ti devo dire. Ho inquadrato le varie problematiche (cercando di non dimenticarmene nessuna), poi per ogni settore di competenza ho individuato la persona più adatta. Ecco l' elenco:

  1. Bilancio
  2. Affari Interni
  3. Affari Intercomunali
  4. Affari e Basta
  5. Lavori Pubblici
  6. Lavori Privati
  7. Lavori a Metà
  8. Viabilità Veicolare
  9. Viabilità Pedonale
  10. Piste Ciclabili
  11. Sport
  12. Turismo
  13. Spettacolo
  14. Vigilanza
  15. Edilizia Residenziale
  16. Edilizia Economica
  17. Edilizia Popolare
  18. Edilizia Scolastica
  19. Edilizia Sportiva
  20. Edilizia Religiosa
  21. Edilizia Laica
  22. Edilizia Commerciale
  23. Edilizia Industriale
  24. Edilizia Artigianale
  25. Edilizia di Riciclaggio
  26. Ambiente
  27. Nettezza Urbana
  28. Protezione Civile
  29. Infanzia
  30. Adolescenza
  31. Politiche Giovanili
  32. Disoccupazione
  33. Urbanistica
  34. Illuminazione Stradale
  35. Semafori e Segnaletica Verticale
  36. Segnaletica Orizzontale
  37. Parcheggi e Soste
  38. Manutenzione reti Tecnologiche
  39. Infrastutture
  40. Pubbliche Affissioni
  41. Pubblicità
  42. Sanità
  43. Santità
  44. Cultura
  45. Pubblica Istruzione
  46. Arredo Urbano
  47. Balconi Fioriti
  48. Miniere (viale e piazza)
  49. Fontane
  50. Cartoline

Cinquanta assessorati! Non le sembra di esagerare?

Le cifre tonde mi hanno sempre dato soddisfazione. Cento però erano troppi...

Un tema scottante: il liceo. Crede che si risolverà questo annoso problema?

Io metto sempre al primo posto i giovani, i nostri figli, il loro futuro. Queste sono per me le priorità. Viviamo in una società ormai globalizzata al 100% e proprio per questo è di vitale importanza sapere con certezza assolutistica che in futuro nella stanza dei bottoni ci saranno i nostri figli, altrimenti rischiamo di ritrovarci anche lì gli extracomunitari. Io non ce l'ho con loro -per amor di Dio- non sono razzista, questo mai! La badante di mia madre è una donna così brava e fa cose che un'Italiana non solo non farebbe, ma nemmeno io mi permetterei di pretendere.

Ma è rivoltante il suo modo di pensare! 

Proprio così: ognuno nel suo piccolo può e deve rivoltare la società. E io intendo rivoltarla prima che sia troppo tardi; perché un conto è la badante e un conto è la stanza dei bottoni. E per essere ben sicuri che nel futuro ci staranno i nostri figli in quella stanza, dobbiamo essere sicuri che solo loro hanno i titoli per potervi entrare: diplomi, lauree, specializzazioni eccetera eccetera.

Quindi una delle sue priorità sarà l'istruzione, lo studio.

Nella vita, quel che conta sono le mete che ci prefriggiamo. Cosa fai tu se da qua devi andare a Caianello? Niente di più semplice: prendi la Benevento-Caianello. Sicuramente non te ne vai per Foggia. Perciò: una cosa è lo studio, un'altra cosa sono i titoli di studio. Studiare è come andare a Foggia, quando sai che invece la meta è Caianello. Lo studio lasciamolo pure agli extracomunitari. Ai nostri giovani garantiamo la via più breve. Gli esami sono una cosa stressante e umiliante che non auguro nemmeno al peggiore nemico. Io, le mie lauree, l'ho prese sulla fiducia: che ti credi, mica ho dovuto fare gli esami. Se non c'è fiducia nella società, allora non ci può essere proprio più niente. A me, mi piace pensarla così, che ti devo dire.

Ma si rende conto di cosa sta dicendo!? L'ascolto con raccapriccio.

Per me riuscire nel mio intento non è un capriccio, è ancora di più: è un imperativo assoluto. Quando prometto una cosa, la prometto soprattutto a me stesso. Ne va del mio amor proprio se non riesco a mantenere la parola data. A me, mi piace vederla così, che ti devo dire.

Ma torniamo alla questione liceo.

Allora, ti garantisco una cosa: su quel terreno vicino alle Terme non ci sarà solo il liceo, ma anche la facoltà di Letteratura Cinese dell'Orientale.

Come mai proprio questa scelta?

A Napoli c'è disordine, ci sono tentazioni e ragazze facili. Non sono pochi quelli che all'università rischiano di perdersi. Sicuramente ce n'è uno qui a Telese; per l'esattezza è il figlio di un mio caro amico, che la moglie è una cuoca di serie A. Allora che fai? Come si fa a dire di no davanti a un arrosto di maiale di quella maniera? Quello poi è un bravo ragazzo, ingenuo, si lascia facilmente trascinare... E una di queste napoletane gli ha messo strane idee nella testa: studiare, fare affidamento solo sulle proprie forze, niente raccomandazioni, niente servilismo, esami e sempre esami! Una senzaddio, una di quelle che non hanno problemi a ficcarsi nel letto del primo ingenuo che trovano.

Ma è pazzesco quello che sta dicendo, è intriso di pregiudizi, è immorale! Non se ne rende conto?

Certo che me ne rendo conto, anche se i pregiudizi a me non mi intrigano più di tanto. Io sono un carattere forte non ho più vent'anni come quel ragazzino là, che così finisce per diventare immorale lui appresso alla prima napoletana che incontra. Perciò ho deciso di intercedere e ho ottenuto il trasferimento della facoltà qui a Telese per l'anno prossimo, così lui sta qui a casa della mamma e tutto torna sotto il giusto controllo.

Ma come è possibile!?

Come dice il proverbio: c'è chi può e chi non può. Io può. Saggezza degli antichi.

Forse è meglio cambiare argomento: come intende risolvere il problema dei cantieri perenni, dell'edilizia selvaggia, delle strade dissestate, dei servizi carenti e di quelli del tutto mancanti?

Per me la vita se non è una sfida quotidiana, un'avventura, diventa solo noia. E a me la noia non mi piace. Io così la vedo, che ti devo dire. Quando ho scoperto Telese, mi sono detto: Igino, questo è pane per i tuoi denti, bùttatici dentro! E non esiterò a buttarmici a capofitto non appena voi cittadini me ne darete il potere. Sono sicuro e sono convinto che non tradirò le vostre aspettanze.

Sicuramente avrà letto degli episodi di microcriminalità qui a Telese. Al di là dell'intervento repressivo delle Forze dell'Ordine che è presente ed efficacissimo, le chiedo: cosa farà di concreto l'Amministrazione da lei guidata per sottrarre spazio al piccolo crimine e soprattutto per evitare che si creino sacche di emarginazione, brodo di coltura per la manovalanza del crimine organizzato?

Io leggo ogni giorno almeno cinque giornali, nazionali regionali ed esteri, di destra di centro e di sinistra. E scopro così che le notizie le fanno i giornalisti e le fanno come meglio gli servono. Non è bello gettare cattiva luce su una regione solo perché si dice che c'è la camorra. La camorra non esiste. Anzi, esiste nei film. Senza dubbio ottimi film, come Gomorra. E io Saviano lo ammiro come regista, ma non lo condivido come opinionista, come politico. Saviano in quel modo pensa solo a se stesso e tira acqua al suo mulino, senza curarsi di danneggiare l'immagine di una regione bellissima come la nostra. Non si rende conto che così fa danno? Sicuramente lui fa un sacco di soldi, ma fa sparire i turisti dal nostro bel mare e dalle nostre bellissime montagne. Più o meno lo stesso, lo ha fatto ultimamente il nostro parroco, il caro Don Gerardo. Sicuramente lui l'ha fatto in buona fede e non per soldi -ci mancherebbe!- ma comunque anche lui ha arrecato un danno alla nostra immagine. Io lo capisco, lui ha le sue buone ragioni per essere arrabbiato col Sindaco, perché si aspettava molto di più: è normale che se tu ti senti ingannato da un centro pastorale che non si è mai realizzato, allora cerchi di far sentire la tua voce. Io non so dire se gli scippi ci sono stati davvero, io sono come San Tommaso e -come dice il proverbio- non ci credo finché non ci metto il naso. Io ai giornali non ci credo. Ma anche se ci sono stati davvero gli scippi, a che serve parlarne adesso? Cerchiamo di evitarli e cerchiamo di non girare la lama nel coltello!

Le va di parlare di verde pubblico?

Per me non c'è vita senza natura. In una cittadina in pieno sviluppo come è la nostra, noi siamo contenti perché la crescita significa progresso e denaro, ma l'ambiente rimane comunque la prima delle priorità. Io mi batterò per questo, mi batterò da cima a fondo, anche a costo di inimicarmi qualcuno.

Per caso ricorda qualcosa dell'assessore all'Ambiente, il numero 26? Non pretendo il nome, ma almeno il suo aspetto.

Sì, quello là me lo ricordo bene. E come si fa a scordare una faccia come quella... da fumetto di Alan Ford! Ma comunque è una persona seria e integerrissima. Magro, molto stempiato, pizzetto e baffi da intellettuale, sguardo profondo, intelligente. Mi ha detto che ha lavorato per alcuni anni a dei progetti fantastici, per la realizzazione di spazi verdi super-attrezzati, dove anche il prato non è fatto di semplice erba -sarebbe troppo facile poi!- ma è una pavimentazione speciale, morbida, antiurto e antifurto. Perché lui è uno molto scrupoloso e ci tiene assai alla sicurezza dei bambini. Perciò anche le panchine (dove metterà a sedere i nonni) hanno gli angoli smussati per evitare ferimenti negli eventuali urti dei nipoti. E poi i giochi: lui li vuole tutti con la rete sotto, come al trapezio del circo. Un uomo così attento e previsionale come lui non l'avevo ancora conosciuto.

Leggo nella lunga lista il numero 50, l'Assessorato alle Cartoline. A chi intende affidarlo?

Lo ripeto, per me i nomi sono solo un opscionàl... figurati che pure ai miei figli li chiamo coi nomi sbagliati. Luisa la chiamo Giorgio, Andrea lo chiamo Luisa, e Giorgio lo chiamo Adele come mia moglie. A mia moglie non la chiamo quasi mai, o sennò uso i vezzeggiativi che con quelli non sbagli mai... Il numero cinquanta non so come si chiama, ma mi ricordo che è un giovinotto coll'aria triste e coi ticchi nervosi.

Un'ultima domanda: da quanto ho capito, la sua lista sarà un grande calderone in cui ci sarà un po' di tutto, un listone unico. Ma per caso (o piuttosto per errore)  fra di voi c'è mica qualcuno che sappia parlare usando il congiuntivo?

Abbiamo uomini e donne, alti e bassi, grassi e magri, giovani e vecchi, belli e brutti, bruni e biondi... ce n'è per tutti i gusti, ma difetti di pronuncia, quelli no, né erre mosce, né zeppole, né congiuntivi.

Be' adesso credo sia meglio lasciarla al suo lavoro, sicuramente sarà molto indaffarato... Se vuole può salutare gli elettori con un invito.

Cari elettori, (e anche care elettrici che forse voi siete quelle che meritate di più di ogni altro, perché senza di voi -si sa- la famiglia non esiste e soprattutto siete delle grandi cuoche) se volete per Telese una vita migliore, votate tutti per ME.


LISTA N. 1
(e unica)

 

candidato a sindaco
IGINO MITRALE

 


     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it