2 aprile 2009

Telese, aria di elezioni

Fulvio Del Deo

 
Mancano ancora due mesi alla fatidica data, ma già tutti sono in fermento perché in tempo di crisi -si sa- la posta in gioco diventa ancor più alta.

Il 6 e il 7 giugno la luna sarà piena e, come vuole la leggenda, i vampiri si aggireranno assetati. Io mi guarderò bene alle spalle e soprattutto starò molto attento al mio collo.

L'idea condivisa dalla maggior parte degli elettori telesini è che lo scenario sia a dir poco deprimente. Immagino sia già noto a tutti il mio impatto col muro di gomma dei Tulisiom e non credo valga la pena dilungarsi oltre, su come quella misteriosa tribù custodisca gelosamente la sua aria fritta. Non sarò certo io a guastargliela: sono liberi di tenersela stretta, per poi offrirla in dono a Pino D’Occhio che forse, dopo aver elargito con sorniona generosità troppi smaglianti sorrisi alla Garfield, è rimasto un tantino a corto di argomenti.

Intanto Capasso, fatto il pieno di voti alle provinciali, dà l’impressione di essersi ubriacato da quella vittoria e, dimentico della sua congenita antipatia, si tuffa solitario e spavaldo nella mischia.

Qualcosa comunque riesce ancora a sorprendermi: un gruppo variegato di persone di palazzo, dei quali mi guardo bene dal fare i nomi, poiché mi hanno chiesto espressamente il contrario affinché gli facessi un po’ di pubblicità gratuita; un inaspettato incontro in una pacchiana locanda telesina che non è certo riuscito nel suo malsano intento di turbare la cena agli astanti.

Siamo tutti rassegnati all’idea che l’unica vera novità di queste elezioni sia rappresentata da un personaggio molto negativo: un uomo virtuale senza virtù che rivendica senza pudore “diritto di cittadinanza alla corruzione” intendendo, con la sua candidatura, sdoganare tutto il malaffare.

Trattasi di Igino Mitrale, capintesta dell’infocata lista Miglior Vita per Telese. Questi costituisce un caso isolato nel suo genere, almeno qui al Sud dove non esiste ancora un fenomeno diffuso come la Lega. A differenza degli altri candidati che goffamente cercano di apparire sempre come angioletti, lui non ha nessuna remora a mostrarsi come è fatto davvero, a dire pane al pane e vino al vino, facendo leva sui peggiori sentimenti della gente più gretta, che -ahimé- abbonda in una società allo sbando come la nostra.
 
Ritenendo sia l’unico su cui valga la pena indagare (non solo da parte della Magistratura) mi attivo subito introducendo nella sua ormai famosa Villa Cazzimma la mitica Aliza del MOSSAD che si spaccia per avvenente giornalista del Ma’ariv. Non appena l'intervista sarà pronta, mi premurerò di pubblicarla in questo sito.

 

Fulvio Del Deo

 

 
 

     

 Valle Telesina


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