Le
sembrerà strano sig. Pascale ma le mie
convinzioni personali sull’ambiente sono molto
aderenti alle sue anche se, sottolineo ancora
una volta, non ho conoscenze tecniche
approfondite quanto lei sembra avere, perlomeno
su una conoscenza informatica dei temi
ecologici. Tra l’altro, il legame all’ambiente è
naturale per ogni essere umano e non credo ci
possa essere qualcuno che possa detestarlo.
Sono anche perfettamente d’accordo su quanto
dice circa la pianificazione a medio - lungo
periodo e sulla necessità di modificare i nostri
stili di vita.
Posso anche segnalarle, nello spirito di
apprendere le buone pratiche dagli altri, che ho
installato già da molti anni alcuni accessori
domestici poco diffusi, che mi consentono
l’abbattimento quasi totale dell’umido con un
tritarifiuti idraulico ed una “fontana leggera”
casalinga (dal 2000) che mi consente
l’eliminazione totale del pet per acque minerali
senza rinunciare alle bollicine. Il compostaggio
poi, è una pratica comune della mia famiglia di
origini contadine, lo facevano i miei nonni ed i
nonni dei miei nonni. Potrei continuare su
tante altre pratiche che ho adottato,
modificando le mie abitudini di vita nello
spirito di ridurre la ‘produzione’ di rifiuti ma
avremo modo di parlarne in altre occasioni,
magari insieme ai motori Perendev e le leggi di
Tesla.
Sapevo che il mio intervento non avrebbe
incontrato alcun plauso; ho ritenuto corretto
esprimerlo a decisioni politiche avvenute e
gradisco anche il tono molto equilibrato della
sua risposta ma sono ancora persuaso del fatto
che il tema complessivo dei problemi ambientali
si affronta in genere, con una gran dose di
demagogia. E questa, è una figlia anche mal
riuscita di due genitori: l’ignoranza (nel senso
di non conoscere) e la presunzione (nel senso di
presumere che le proprie conoscenze e
convinzioni siano giuste ed assolute).
Nessuno di noi, con me in testa naturalmente,
può esimersi completamente da questa cattiva
postura mentale. Le ragioni sono ovvie: nessuno,
per quanto geniale, potrà conoscere tutto ed
ognuno di noi sviluppa una propria opinione in
base a quanto ha appreso nella propria vita e
spesso (il peggiore dei casi) ci si lascia
facilmente condizionare da convinzioni altrui.
Il
punto è uno solo: lei ha detto un sacco di belle
parole, tutte condivisibili, ma non mi ha saputo
dire che fine fanno i milioni di eco balle che
abbiamo già stoccato e come tratteremo quelle
che ancora produciamo prima che le nostre
abitudini di vita si modificano. Lo spettacolo
dei treni per la Germania sono la peggiore
figuraccia che abbiamo potuto presentare al
mondo intero ed io, non intendo ripeterla. Avere
un inceneritore adesso avrebbe certamente
‘tamponato’ e, non è detto che tra qualche anno
avremo potuto convertire l’impianto con
tecnologie migliori ma ora non possiamo
permetterci di aspettare ancora . Siamo su una
nave su cui si è aperta una falla in mare aperto
ed invece di intervenire con una tavolaccia e
due chiodi, decidiamo di sostituire lo scafo.
Arriviamo prima in porto, poi decidiamo come, di
chi è la colpa, e, potremo anche non arrivarci
se c’imbattiamo in una bufera!
La
demagogia è questa. S’ignora che l’uomo ha
modificato già pesantemente e spesso in modo
irreversibile l’ambiente ‘naturale’, dove
naturale significa il creato senza l’apporto
dell’uomo. Che su una collina della vallata ci
sia un vigneto piuttosto che una fabbrica di
microchip, non cambia., la natura ci aveva messo
olmi e querce. Se dovessi scegliere uno dei due,
io preferirei una fabbrica di microchip, perché
sono più utili del vino ed ho anche la
presunzione di affermare che ha un impatto
ambientale minore. Anche un inceneritore è più
utile del vino. Dico anche che non mi piace,
puzza , non lo voglio sotto casa mia, è
orribile, al suo posto preferirei una vigna ma
poiché la naturalità della nostra vita produce
comunque scarti, non è giusto che debbano essere
mandati ad Acerra . Ammesso che, d’incanto, si
acquisisse la coscienza sociale di adottare
tutti uno stile ‘misurato’, c’è qualcuno che
rinuncerebbe all’automobile, la corrente
elettrica, farmaci ecc. ? Solo vivendo nelle
caverne con le pelli di animali, si ha un
impatto minimale. Insomma, toglietemi tutto ma
non il superfluo!
La
demagogia la vedo in quei
neoecologisti-militanti politici che sanno
perfettamente di chi sono le responsabilità
politiche complessive del degrado regionale che
tocca non solo il ciclo dei rifiuti ma la
sanità, sicurezza, trasporti, sviluppo del
territorio e tant’altro ancora… ma poiché in
politica, come in guerra, il fuoco amico è
sempre tollerato, ci si limita a vaghe
criticucce e non si costituiscono i comitati
civici, come farebbe uno che ragiona con la
propria testa.
Ancora demagogia è constatare delle decine di
orrendi capannoni siti nell’area scelta per
l’inceneritore (e non solo purtroppo!) che nel
loro complesso hanno già irreversibilmente
devastato il paesaggio e nessuno ha detto mai
nulla…anzi credo che a molti abitanti di San
Salvatore abbia fatto anche comodo, come è
giusto che sia per i proprietari delle aree e
per l’indotto creato. E' naturale pensare che a
qualcuno si sta togliendo la 'polpetta dal
piatto'.
Demagogico è sostenere che la tipologia di
agricoltura attuale è una risposta valida per
l’ambiente, la cui produzione, fatta salva solo
qualche piccola realtà, è complessivamente
scadente ed inquinante e poiché l’agricoltura
biodinamica è difficile ed antieconomica senza
un volano commerciale saldo come la Toscana o il
Trentino, ci si potrebbe orientare verso colture
orticole, biofarm, bioturismo ecc….Non so quanti
siano capaci e disposti a condurre un orto
biologico e per chi lo fa, sa che non è
un’attività fisicamente leggera e non si
risparmia nemmeno molto. Anzi.
E’
demagogico leggere che dobbiamo difendere i
nostri campi quando parte di questi campi
coprono un’altro scempio di proporzioni
bibliche, di cui non ho mai visto un comitato
civico che ne difenda il valore: la devastazione
della zona archeologica dell’antica Telesia.
Immaginate che l’antica Telese, pur non avendo
molto a che fare con l’attuale, ne detiene la
responsabilità del nome. Il primo dei 57 vescovi
Telesini risale al 465 d.c. e, se non fossero
passate le orde Saracene e Longobarde a raderla
al suolo, forse esisterebbe ancora il ‘bicu de
fremundi’ (o tremundi) e non il mio caro paesino
d’origine.
Demagogico è parlare di un paesaggio
incontaminato quando le nostre falde acquifere
sono zeppe di colibatteri e sarebbe bello
conoscere quanti di coloro che hanno sfilato nei
cortei no-inceneritore, una volta tornati a casa
hanno bevuto comodamente a casa l’acqua che
sgorga da montagne a 900 km da noi e non si
chiedono nemmeno perché costa meno di quella
delle sorgenti casertane…
Non sono una valida scusante ma per una serie di
ragioni personali, non sono tra quelli che
generalmente ‘scende in campo’ nelle questioni
sociali ma chiunque abbia seguito,come me, la
vicenda inceneritore nel triangolo
Visalli-Aceto-CutilloMucci , avrà visto citare
ogni filosofo vivente e vissuto, si sono
elencate tutte le leggi possibili ed
immaginabili, teorie,complotti e strategie ma
quello che ha ogni area civile del pianeta, di
cui dovevamo finalmente attrezzarci anche noi
nel contingente, fosse anche la tecnologia meno
avanzata, siamo stati capaci di rinunciarci.
Del triangolo citato, avendo competenze
completamente diverse, era peraltro impossibile
un punto d’incontro. Sarebbe come se io dicessi
ad un ingegnere edile che ha sbagliato i calcoli
di un solaio, solo perché non mi piace
l’architettura della casa.
Io
mi sento responsabile quanto tutti di questa
situazione, perché la cosa peggiore da dire
adesso è trovare un responsabile e peggio ancora
per me, dichiarare vittorie. Siamo tutti noi i
colpevoli e se volgiamo davvero differenziarci
dal resto degli animali, proviamo a fare tutti
un passo indietro. Proviamo per un ‘attimo a
sentirci su quella nave che sta affondando e in
questo caso, non conta essere ammiragli o mozzi.
Se invece, vogliamo sentirci tutti sull’albero
maestro, allora, anch’io vorrei sapere chi deve
risarcirmi per i 400 euro di spazzatura che ho
pagato, in un Comune riciclone (e senza aver
prodotto un grammo di umido) e chi mi pagherà i
prossimi rincari finché non si trova una
soluzione.
Flaviano Di Santo
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