25 novembre 2009
Nuccio Franco: la città telesina - 1^ parte
Nuccio Franco

 

 

Progetto “Città Telesina” – Ricostruzione storica – 1^ parte

 

L’interesse palesato da alcuni, da Flaviano Di Santo in particolare, circa l’ormai ventennale idea/progetto di Città Telesina, mi induce a cogliere volentieri l’invito ad approfondire e ad esprimere il mio parere sull’argomento.

 

Innanzitutto bisogna fare una premessa ossia che il padre nobile dell’idea, in compagnia di pochi illuminati amministratori,fu Mons. Nicola Vigliotti, già Preside del Liceo Classico “Luigi Sodo” di Cerreto.

 

Con estrema lungimiranza, nel lontano 1985, lo storico locale fu autore di un libro dal titolo “Telesia,Telese…due millenni” nel quale, tra le altre cose e senza mezzi termini, esortò i Sindaci dei venti comuni della Valle (Telesina) ad esperire una programmazione concertata, capace di esaltare da una parte le potenzialità degli Enti coinvolti,dall’altra di superare i pregiudizi e quel gretto quanto sterile campanilismo.

 

A raccogliere la sfida fu, in primis, l’Amministrazione comunale di Telese ed in particolare l’allora Vice Sindaco, Carlo Franco,mio padre, dalla cui memoria politica e giornalistica (è iscritto all’Ordine da oltre quarant’anni), non nascondo di aver attinto.

Già nel 1981 in un articolo per “Il Mattino” ed a proposito della vocazione turistica della Valle,aveva auspicato che il discorso fosse affrontato “in una logica comprensoriale, evitando con accortezza di scivolare nei particolarismi, di confrontarsi e discutere insieme scevri da nocive mire campanilistiche per consentire uno sviluppo omogeneo con interventi coordinati”.

 

Da sempre convinto sostenitore della creazione di un soggetto che andasse oltre i meri confini territoriali, era (ed è!) persuaso che solo attraverso la collaborazione tra le varie Amministrazioni, la Valle Telesina sarebbe potuta diventare un entità capace di svolgere un ruolo importante a livello socio-economico.

Ciò avrebbe permesso di porre in essere tutte quelle azioni necessarie per una promozione unitaria nel rispetto delle relative peculiarità territoriali.

 

I primi tentativi di avviare un confronto tra i paesi furono posti in essere già nel 1981 con la proposta della costituzione di un Consorzio turistico (Il Mattino,marzo 1981) e con l’adesione di tutti i Comuni al Consorzio per la metanizzazione del territorio, costituito su iniziativa delle Amministrazioni di Telese, Amorosi, San Salvatore e Puglianello “cui va ascritto il merito di aver sollecitato anche quelle Amministrazioni più restie”(Il Mattino, dicembre 1981).

 

Nel Marzo del 1982 “sia pure in mezzo ad un mare di difficoltà oggettive, arricchite da titubanze, riserve ed a volte paure di accettazione di un discorso nuovo” (Il Mattino, dicembre 1982) il dialogo continuò per la pianificazione dei territori comunali. Questa volta si aggiunse anche il Comune di Solopaca.

Di rilievo, nei vari incontri che seguirono, fu un intervento dell’allora Sindaco di Castelvenere, Prof.Liberti che invitò i presenti “a fare ogni sforzo ed anche qualche sacrificio, nella generale e superiore considerazione che la Valle Telesina è una e che i campanilismi sono moneta che non rende, ammesso che abbia mai reso”.

 

Arriviamo al luglio del 1983 quando amministratori comunali ed i presidenti delle Pro Loco del comprensorio, si riunirono per esaminare nuovamente i problemi connessi allo sviluppo turistico del Sannio (Il Mattino, luglio 1983). Nell’occasione, Luigi Salomone, amministratore di Solopaca, affermò “l’assoluto bisogno che i paesi della Valle si potessero unire ed unificare gli sforzi in questo come in altri settori”.

Il Prof.Pacelli, allora sindaco di San Salvatore, entusiasta dell’iniziativa che andava prendendo corpo e, quasi ad impegnare qualcosa e/o qualcuno, in un incontro prospettò che i Sindaci presenti “si impegnassero a costituire, seduta stante, una sorta di Comitato promotore”.

 

Nel maggio del 1986 (Messaggio d’Oggi, n.d.r) fu convocata una riunione operativa su iniziativa dell’Impresa Minieri, sempre a proposito della valorizzazione turistica della Valle, “per programmare un’azione coordinata e realmente incisiva con i Sindaci, i Presidenti delle Pro Loco e gli operatori turistici”. Floriano Panza (allora Presidente della settima USL) e Luigi Salomone (dell’esecutivo provinciale dell’allora PSI), proposero la costituzione di un Consorzio volontario tra Comuni. Ernesto Mazzoni, all’epoca Consigliere regionale, sostenne la necessità di “procedere per gradi dandosi un programma minimo da realizzare nell’immediato”. L’incontro si concluse concordando una Conferenza dei Sindaci che si sarebbe dovuta tenere a stretto giro.

 

Sempre nel 1986, in occasione di un convegno organizzato dal PCI, dal titolo “Intervento straordinario nel Mezzogiorno: occasione per progettare lo sviluppo della Valle Telesina” (Realtà Sannita, dicembre 1986) Pasquale Massaro ed Emilio Iarusso (entrambi della Segreteria provinciale del PCI) sottolinearono la necessità di predisporre un Piano unitario per consentire al Sannio di evitare la marginalizzazione e, di conseguenza, la morte economica. Sostennero, inoltre, “l’esigenza di una ripresa del dibattito politico su temi determinanti per il futuro delle nostre zone”.

Lo stesso Costantino Boffa, allora Consigliere regionale del PCI, auspicò l’avvio di “uno studio serio di programmazione per il territorio” mentre Clino Bocchino (Capogruppo del PSI in Consiglio regionale) ribadì un secco no all’individualismo, concordando con chi proponeva di progettare per zone intere ritenute unanimemente di “sicuro valore ed interesse per la comunità tutta”.(continua)

 

Nuccio Franco

 


 

Commenti

Gentile Nuccio Franco,
 leggo con grande piacere ed interesse il suo intervento e le confesso che sono stupito per quantità e precisione delle informazioni riportate. Ritengo siano tutt’altro che noiose, come riferisce di lei Fulvio Del Deo ed apprezzo particolarmente come nel corso di vari anni, si pone l’accento sull’opportunità di un campanilismo locale.

Non immaginavo francamente, quanto fosse datata l’idea di Telesia ma non mi stupisce che  sia nata da uno studioso di storia locale per la semplice ragione che solo la cultura, nel senso della conoscenza dell’importanza storica di Telesia, può aprire gli occhi davanti ad un patrimonio storico di tale spessore e con gli stessi occhi bene aperti, riuscire ad immaginare una sua rinascita, seppur in una forma di cooperazione tra comunità.

In attesa del prosieguo e con l’auspicio che questo argomento possa diventare d’interesse per altri lettori del sito, la ringrazio e saluto cordialmente. Flaviano Di Santo


 

Mi piace ricordare all'estensore - e me lo permetto per l'amicizia che mi ha legato a Carletto e a tutti i Franco - che fin dagli anni '60 io, Carletto Franco, Augusto di Carlo, Gabriele Fasano e Vincenzo Vallone jr. parlavamo già di una città dai confini più aperti che inglobasse S.Salvatore, Amorosi, Castelvenere, Solopaca e che, turisticamente, si ponesse come polo centrale di un comprensorio che includesse le terme,il lago,l'archeologia,la collina,i monti. Era un discorso avvenieristico che si scontrava contro i campanilismi, le frizioni, le competizioni paesane e l'impossibilità di scollare tanti culi di pietra da tante poltrone. Sopratutto era un discorso da giovani, sognatori ed idealisti e gli altri lo sapevano. Sapevano che a poco a poco quei ventenni stavano diventando  maturi per lasciare i sogni e  fare i conti con le  scelte della vita.

Cordialmente

Aldo Maturo

 

 

 

     

 Valle Telesina


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